Federico Campaiola e Solo Leveling: quattro chiacchiere con il Sung Jinwoo italiano

A lezione di doppiaggio: abbiamo intervistato la voce del magnetico protagonista dell'apprezzato anime disponibile su Crunchyroll.

Una foto di Federico Campaiola

Che cosa accomuna Parzival di Ready Player One, Rider di PAW Patrol, Shimada di Death Parade e il glaciale Sung Jinwoo di Solo Leveling, l'anime che sta letteralmente spopolando con la sua seconda stagione su Crunchyroll? Beh, tutti questi personaggi hanno un solo nome a unirli: Federico Campaiola che ha prestato la sua voce per dare vita e anima a ciascuno di loro. Il celebre anime che sta tenendo incollati molti appassionati agli schermi è quindi stato uno degli ultimi titoli ad aggiungersi alla lunga lista di lavori di Campaiola, classe 1995, figlio d'arte con una lunga esperienza al leggio (visto che i suoi primi doppiaggi sono iniziati durante l'infanzia) e che, durante la nostra intervista, ha ammesso di considerarsi un nerd appassionato di animazione giapponese e manga.

Il lavoro su Solo Leveling

Solo Leveling Stagione 2 Immagine
Sung Jinwoo, protagonista di Solo Leveling

Iniziamo con Solo Leveling: è il titolo del momento e tu doppi Sung Jinwoo, un personaggio che cambia molto durante la storia. Come hai lavorato su questo aspetto?

In realtà abbiamo parlato molto con il direttore del doppiaggio, Gianluca Crisafi, perché devo dire di essere entrato da ignorante, nel senso che non avevo mai letto il Manhwa, quindi non conoscevo il prodotto. Il personaggio cambia, cambia anche il disegno, però fondamentalmente lui resta la stessa persona, l'età è quella, quindi inizialmente pensavamo di alleggerire per poi andare ad appesantire il personaggio successivamente. Pensandoci meglio però non ci sembrava giusto e coerente con la storia. Abbiamo allora lavorato più che altro sulle intenzioni del personaggio, dandogli nella prima parte un po' di insicurezza e poi, piano piano, facendogli acquisire sempre più sicurezza, man mano che saliva di livello.

Img 6718
Una scena di Solo Leveling

Doppiare un anime è diverso da prestare la voce ad un personaggio in live action? Come cambia, se cambia, l'approccio a questi titoli?

Certo, nell'approccio la tecnica cambia. Quando andiamo a doppiare degli attori in carne e rossa, loro comunque ci mettono il volto. Un cartone animato, un anime, è diverso perché la voce gli dà totalmente vita e colore. Cambia un pochino la tecnica, il modo di approccio però per me rimane sempre quello, anzi essendo un appassionato di anime, quando mi trovo a doppiare anime di questo genere, me la vivo anche un po' da fan. Spesso quando ci sono delle scene di urla, si tende un pochino a usare la tecnica, a preservarsi, anche perché in Giappone doppiano in una maniera diversa, hanno dei tempi molto più larghi, hanno tempistiche diverse da noi, quindi un modo diverso di approcciarsi a questo lavoro. Noi durante la giornata cambiamo spesso progetti e lavori, quindi prima di urlare devo pensare che poi dopo ci sarà una lunga giornata. Io purtroppo faccio molta fatica, perché quando mi appassiono prendo le corde vocali, le stacco, le metto sul leggio e le lascio lì.

Essere nerd: da Dragon Ball a Full Metal Alchemist

Fullmetal Alchemist Brotherhood
Un'immagine di Full Metal Alchemist

A questo punto devo chiedertelo: quanto sei nerd? Quali titoli segui o hanno segnato il tuo percorso?

Quanto sono nerd? Tanto. Negli ultimi anni un pochino mi sono perso, ma più che altro perché mi manca un po' il tempo: devo recuperare tantissime cose, mi risulta un po' difficile seguire tutto. Dieci anni fa, quindici anni fa, mi difendevo meglio sotto questo punto di vista. Manga e anime preferiti: classici come ad esempio Dragon Ball, One Piece. Ora non tanto: lo iniziai a seguire, mi comprai quasi tutti i volumetti all'epoca, parlo di dieci anni fa, però è abbastanza lungo, quindi manca il tempo. Forse l'anime a cui sono più legato è Full Metal Alchemist, proprio a livello di storia.

Quale delle due versioni?

La prima versione, in realtà, mi è piaciuta molto, poi è stata abbastanza criticata perché, appunto, non seguiva il manga, ma mi sono talmente appassionato ai personaggi che comunque mi è piaciuta. Comunque tra le due, naturalmente, scelgo Brotherhood, anche perché segue quello che ho letto, quindi la preferisco. Ultimamente poi mi ha colpito molto Ranking of Kings, da morire: l'animazione è meravigliosa, una storia un po' etica, bellissima. Seguo anche Chainsaw Man, le animazioni sono stellari. E forse L'Attacco dei giganti, una delle ultime cose, secondo me, più importanti che ho visto.

Ready Player One: Tye Sheridan in una foto del film
Il protagonista di Ready Player One

Un personaggio a cui hai prestato la voce con il quale ti sei sentito più in sintonia?

Non lo so, forse ti rispondo di pancia, nel senso che forse è il personaggio del primo film importante che ho doppiato, che è Ready Player One. Forse è stato quello con cui ho empatizzato di più, anche se magari non è corretto dirlo perché è stato il primo e quindi porta con sé dei ricordi speciali, particolari, essendo la prima cosa importante. Soprattutto la prima cosa nerd importante. Di solito entri in sala e ti spiegano la storia, ti spiegano i personaggi, quello che ruota intorno al tuo ruolo. Sono entrato e il direttore Carlo Cosolo, che conosco benissimo, mi ha detto: guarda, ti spiego al volo la storia, ma comunque è pane per i tuoi denti, conoscerai tutto quello che citerai durante il film, quindi è inutile che mi metto qui a spiegare. È stato meraviglioso!

Doppiaggio o sottotitoli?

Campaiola Immagine
Una foto di Federico Campaiola

Da doppiatore come approcci ai prodotti doppiati?

Se il collega è bravo ti fa un po' dimenticare che ciò che vedi è doppiato. Quindi ci sono delle volte magari che sento dei colpi di tacco, delle intonazioni particolari che mi colpiscono e dico, ammazza questa cosa è geniale, bellissima. Quindi un pochino mi stacco e subentra il lato professionale. Sì, magari forse all'inizio, appena comincia a parlare un personaggio mi viene l'immagine del collega, però poi insomma cerco di farmi trasportare dal prodotto che sto vedendo senza farmi influenzare troppo.

So che è strano chiedertelo: quando guardi qualcosa sei più un tipo da film e serie in originale o doppiati?

Vedo soprattutto le cose doppiate, ma non per deformazione professionale. Non conosco molto bene l'inglese, figuriamoci il giapponese. Ci sono molte persone che attaccano il doppiaggio o dicono di vedere le cose in originale perché il doppiaggio non gli piace. È una cosa sacrosanta, ognuno di noi ha i suoi gusti e fortunatamente ormai c'è la possibilità di switchare e quindi mettere in originale. A volte è impossibile leggere un sottotitolo e vedere una scena perfettamente, senza perderti ogni dettaglio che l'autore ha voluto mettere in quell'animazione, in quel prodotto, in quel film, in qualsiasi cosa tu stia guardando. Poi a volte sento che il doppiaggio non mi piace e allora metto in originale con i sottotitoli.

Campaiola Foto G7C2Gsx
Federico Campaiola sorride all'obiettivo

Come è cambiato negli anni il mestiere del doppiatore? Ora siete volti riconoscibili che interagiscono con gli spettatori.

Sì, effettivamente penso che con l'avvento dei social, finalmente, anche noi doppiatori siamo riusciti a uscire un po' dal buio. Si pensa che il doppiaggio nasca nell'ombra, no? Perché comunque è un'illusione convincere il pubblico che quell'attore, quel personaggio parli in italiano, con quella voce, e alcuni vorrebbero mantenere quest'ombra. Io purtroppo credo che ormai, stando al passo con i tempi, non possiamo più permettercelo, per un discorso di visibilità ma anche legato un pochino alla questione dell'intelligenza artificiale è bene creare un'empatia anche con il pubblico che ti segue. Quindi io non ci vedo nulla in contrario, è una cosa che apprezzo, mi piace e continuo a sostenere i colleghi che fanno contenuti e girano per le fiere, è giusto così. Anche perché se pensiamo al Giappone, per esempio, lì i doppiatori sono visti come attori a tutti gli effetti. Quindi perché no, perché nascondersi?