Spazio a nuove voci, nuovi registi e registe: questo sembra essere il vademecum di Fandango da quanto presentato alle Giornate Professionali di Sorrento. Storie inusuali, coraggiose, di indipendenza e ricerca d'identità. Storie di donne, di ragazzi e ragazze, di popolazioni e religioni da tutto il mondo, per confrontarsi con altre culture e provare a comprenderle meglio. Un listino che è quasi un gesto di solidarietà ed avvicinamento, che mette al centro gli ultimi, gli invisibili, accusati di crimini che possono fare orrore e invece vanno capiti, per provare a diventare tutti persone - anzi, esseri umani - migliori.
Fandango: il listino
L'11 dicembre inizia il percorso cinematografico di Fandango con Gioia Mia opera prima di Margherita Spampinato, già vincitrice del Premio Speciale della Giuria e del Pardo ad Aurora Quattrocchi al Festival di Locarno. Racconta in modo garbato e appassionato l'incontro-scontro generazionale tra un bambino scontroso e impertinente e l'anziana zia, religiosissima e scorbutica. Il 5 febbraio inaugurerà l'anno un altro debutto, Tienimi presente diretto ed interpretato da Alberto Palmiero nei panni di un giovane regista disilluso, convinto che il cinema non abbia più nulla da offrirgli, che torna nella sua città natale: lì potrebbe scoprire tutto un altro senso della vita.
Malavia di Nunzia De Stefano, prodotto da Matteo Garrone, racconta la storia di Sasà (Mattia Francesco Cozzolino), tredicenne della periferia napoletana con il sogno di diventare rapper, per riscattare sé stesso e la madre Rusè (Daniela De Vita) attraverso la musica. Sempre da Napoli La salita, esordio alla regia di Massimiliano Gallo (anche interprete), presentato a Venezia ed ispirato ad una storia vera del 1983; ovvero il trasferimento di un gruppo di detenute dal carcere di Pozzuoli a quello minorile di Nisida e dell'arrivo del teatro di Eduardo De Filippo (interpretato da Mariano Rigillo), che offrì alle giovani un'occasione di riscatto.
Sempre per l'Italia, girato in bianco e nero, in Separazioni di Stefano Chiantini Mara (Barbora Bobulova) e Pietro (Adriano Giannini) hanno due figli, Laura e Agostino: una famiglia apparentemente perfetta, almeno fin quando Laura diviene vittima di un tragico incidente di montagna, facendo emergere segreti, fragilità e tradimenti.
I documentari, tra verità e musica
C'è poi il doc. Giulio Regeni. Tutto il male del mondo in cui Simone Manetti filma tutte le udienze e segue in aula i genitori di Giulio, Paola Deffendi e Claudio Regeni e l'Avvocata Alessandra Ballerini, che cercano di ottenere la verità processuale. La drammatica vicenda del giovane ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso in Egitto tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016 solleva l'annosa domanda: la ragione di Stato può prevalere su quella della Giustizia?
In Andando dove non so. Mauro Pagani. Una vita da fuggiasco di Cristiana Mainardi uno dei più grandi talenti della musica italiana dagli anni '60 ad oggi, subisce una perdita temporanea della memoria, eccezion fatta per la musica, sua ancora di salvezza fin da piccolo. Con le testimonianze di Manuel Agnelli, Giuliano Sangiorgi, Marco Mengoni, Badara Seck, Mahmood, Dori Ghezzi, Ligabue, Arisa, Ornella Vanoni, e la compagna di vita e lavoro Silvia Posa.
La sorella (trans) di Pedro Pascal e l'animazione di Zerocalcare
Due titoli da segnare sicuramente in agenda sono: Miss Carbón di Agustina Macrì, ispirato alla storia vera di Carla Antonella Rodriguez (interpretata da Lux Pascal, la sorella dell'attore Pedro Pascal che ha sfilato con lui sul carpet). Nata 33 anni fa a Rio Turbio, all'anagrafe Carlos Enrique, trans e lottatrice per i diritti LGBTQIA+ , viene ritratta tra immagini religiose kitsch e paesaggi simbolici.
Dopo l'apprezzatissimo Margini, Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti ci regalano Caro mondo crudele e tornano nella loro amata Maremma. Questa volta raccontano la storia di Giovanna, una dodicenne dall'immaginazione sfrenata pronta a tutto pur di ritrovare Mirko, il suo migliore (e unico) amico che è sparito nel nulla dall'oggi al domani lasciandola sola. Le fantasie di Giovanna avranno l'animazione di Zerocalcare e Movimenti Production, mentre le musiche saranno curate da Giancane.
I titoli internazionali
Sembra essere un tipico Hallmark Movie Partir un jour di Amélie Bonnin, musical che ha aperto Cannes 2025 e che parte dal corto omonimo della stessa regista, Cécile, incinta, dopo la partecipazione a Top Chef vuole aprire un ristorante gourmet a Parigi insieme al compagno e sous-chef. Peccato che dopo l'infarto del padre debba lasciare la città per tornare al suo villaggio d'infanzia, alla trattoria gestita dai genitori e a Raphaël, il suo amore d'infanzia.
La più piccola (La petite dernière) di Hafsia Herzi, basato sul libro omonimo di Fatima Daas è il romanzo di formazione di Fatima, una giovane donna di origine franco-algerina che lotta per conciliare fede musulmana e (omo)sessualità. Su binari simili viaggia In a whisper della regista e figlia d'arte tunisina Leyla Bouzid, è la storia di Lilla (Marion Barbeau), tornata in Tunisia per il funerale dello zio. La ragazza si riunisce a tre generazioni di donne, silenziose e tradizionali, che non sanno nulla della sua vita (anche sentimentale) a Parigi.
Father di Tereza Nvotovà denuncia un fenomeno sempre più diffuso: la Sindrome del Bambino Dimenticato, un vuoto di memoria dissociativo che colpisce, silenziosamente, centinaia di genitori in tutto il mondo. Un uomo realizzato vede tutto il suo mondo andare in pezzi quando la sua bambina scompare dall'asilo nido: scoprirà con orrore di averla dimenticata in macchina.
Il cileno di Sergio Castro San Martìn vede protagonisti Camilo Arancibia e Sara Serraiocco. Una co-produzione internazionale girata tra Italia, Svizzera e Cile, che mette al centro della vicenda Aldo Marin, giovane socialista che nel 1976 fugge dal Cile di Pinochet per trovare rifugio in Italia, in una Torino turbolenta e segnata dalle tensioni politiche di quel decennio.
Presentato in anteprima al Festival di Venezia 2024, E i figli dopo di loro (Leurs enfants après eux) dei gemelli Ludovic e Zoran Boukherma, è tratto dall'omonimo romanzo del 2018 di Nicolas Mathieu. Nel corso di tre estati, dal 1992 al 1998, si sviluppa un'acerrima rivalità tra Anthony e Hacine, due adolescenti della classe operaia di una città post-industriale dell'Est della Francia, dopo il furto di una moto con cui far colpo su Steph, una ragazza del ceto medio.
Simón della montagna del regista argentino Federico Luis racconta del ventunenne Simón (Lorenzo Ferro), con una disabilità genetica ma senza alcun certificato legale. Dentro alcuni centri assistenza per portatori di handicap, il protagonista troverà l'amicizia e, forse, la gioia della vita.
I film del listino 2026 di Fandango
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Gioia Mia di Margherita Spampinato - 11 dicembre
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Tienimi presente di Alberto Palmiero - 5 febbraio
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Giulio Regeni. Tutto il male del mondo di Simone Manetti
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Malavia di Nunzia De Stefano
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Andando dove non so. Mauro Pagani. Una vita da fuggiasco di Cristiana Mainardi
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Miss Carbón di Agustina Macrì
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Caro mondo crudele di Niccolò Falsetti e Francesco Turbanti
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La salita di Massimiliano Gallo
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Partir un jour di Amélie Bonnin
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La più piccola di Hafsia Herzi
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Father di Tereza Nvotovà
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In a whisper di Leyla Bouzid
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Separazioni di Stefano Chiantini
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Il cileno di Sergio Castro San Martìn
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E i figli dopo di loro di Ludovic e Zoran Boukherma
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Simón della montagna di Federico Luis