9 novembre 2016: Donald Trump è eletto 45esimo Presidente degli Stati Uniti. Come è possibile?! Comincia così Fahrenheit 11/9, nuovo documentario di Michael Moore, che gioca con il titolo del suo più grande successo, Fahrenheit 9/11, Palma d'Oro al Festival di Cannes 2004, indagando questa volta sulle elezioni presidenziali appena passate.
Presentato alla tredicesima Festa del Cinema di Roma 2018, il film, nelle sale italiane solo il 22, 23, 24 ottobre, è un pugno allo stomaco, perché mostra come tutti, da Donald Trump ai democratici, compreso il presidente uscente Barack Obama, abbiano in qualche modo mentito su diversi fatti. Abbiamo incontrato Michael Moore a Roma, dove, quando gli abbiamo detto quanto ci abbia terrorizzato il suo film - qui potete leggere la nostra recensione di Fahrenheit 11/9 - ci ha risposto: "Bene. Una recensione americana l'ha definito il miglior horror dell'anno. L'elezione di Trump a presidente è una grande delusione, è un po' imbarazzante. Voglio che il resto del mondo sappia che Donald Trump ha perso: Hillary Clinton ha ottenuto 3 milioni di voti in più, ha vinto le elezioni, ma abbiamo un sistema folle che lo ha messo nella Casa Bianca anche se è il perdente. Continua a essere un perdente e stiamo facendo il nostro meglio per liberarcene il prima possibile."
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Who watches the Watchmen?
Se tutti mentono, come possiamo capire di chi fidarci e chi votare? Citando Watchmen, who watches the watchmen (chi sorveglia i sorveglianti)? "È compito delle persone, giusto?" ci ha detto Moore, proseguendo: "Dobbiamo essere tutti vigilanti: dobbiamo assicurarci di prestare attenzione a quello che stanno facendo. Che sia in Italia o negli USA, questi politici non si preoccupano mai delle persone, ma di se stessi. Il capitalismo è il problema: ovunque abbiamo bisogno di un sistema economico che sia giusto, imparziale e democratico, non uno che favorisca i pochi ricchi a spese della maggioranza delle persone, che lavora duramente per vivere e non ha molto."
Presto un documentario sull'Italia?
Alla provocazione di girare un film sulla situazione italiana, il regista americano ha risposto divertito: "Non so se potrei fare un film sulla situazione italiana: qui avete persone in grado di riuscirci. Ero a uno show ieri sera (Propaganda Live, ndr.), Diego (Bianchi, ndr.) potrebbe farlo. Sabina Guzzanti potrebbe. Siete pieni di comici in gamba."
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