Finalmente è arrivato in homevideo e soprattutto in blu-ray Fabrizio de Andrè e PFM. Il concerto ritrovato: un'attesa durata più di sei mesi, da quando nei tre giorni in cui fu distribuito nelle sale a febbraio (poco prima che il mondo del cinema chiudesse i battenti per il lockdown) il documentario di Walter Veltroni riuscì a superare il milione di incasso, risultando un vero e proprio trionfo al boxoffice. Una grande dimostrazione di affetto per il cantautore genovese, evidentemente ancora amatissimo dal pubblico, e di curiosità per un evento davvero storico.
Quelle immagini di un evento storico salvate per miracolo
Il docufilm Fabrizio De André e PFM. Il concerto ritrovato, che riproduce integralmente lo storico concerto del 1979 a Genova, è stato reso possibile perchè quelle immagini, girate all'epoca su cassette Sony U-Matic, sono state salvate rocambolescamente dal macero da Piero Frattari che le aveva girate. Ne è seguito un lavoro di ricerca e di attenta regia di Walter Veltroni, per un progetto che ha voluto ricostruire la collaborazione tra Fabrizio De Andrè e la PFM, ovvero la Premiata Forneria Marconi.
Prima del concerto vero e proprio, c'è una mezz'ora ben realizzata nella quale i protagonisti di quell'avventura Dori Ghezzi, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida, Flavio Premoli, David Riondino, Piero Frattari e Guido Harari ricostruiscono il clima dell'epoca e rievocano l'atmosfera di quel giorno, la magia, le emozioni, e i retroscena dell'evento, per guidare poi lo spettatore fino all'ingresso del padiglione C della fiera. Poi ci sono solo musica, parole e canzoni, senza quelle scenografie e coreografie che caratterizzano i concerti moderni.
Il blu-ray: un lavoro super per ridare smalto a un video degradato
Fabrizio de Andrè e PFM. Il concerto ritrovato, come detto, adesso è disponibile nel blu-ray targato Eagle Pictures con una bella confezione slipcase. Per esaminare il prodotto sul piano tecnico, a parte la prima parte delle testimonianze realizzate per il film e che presentano un'alta definizione cristallina, va ricordato che il docufilm sul concerto del 3 gennaio 1979 a Genova, fu girato all'epoca su cassette Sony U-Matic, come detto salvate per miracolo. Naturalmente si trattava di un video deteriorato, scarno, girato con mezzi di fortuna e dalla qualità degradata, sul quale è stato svolto un accurato lavoro di restauro.
Il risultato è sicuramente soddisfacente, soprattutto su alcuni primi piani di De Andrè buoni anche nella definizione. Sia chiaro, giocoforza il quadro rimane poco nitido anche se pulito, il contrasto è quello che è e il croma risulta un po' scialbo. Inoltre gli altri artisti sul palco creano scie nei movimenti e alcuni passaggi sono molto scuri e poco definiti. Ma il lavoro che è stato fatto su un materiale molto scadente è stato davvero lodevole e conserva una sua poesia.
Un suggestivo ed emozionante viaggio nel tempo
Infatti la cosa più bella del video è la sensazione di sbirciare un concerto, quasi rubarne le immagini guardando dal buco della serratura. E il perché è presto detto: De Andrè aveva preteso di non avvertire la macchina da presa, che a lui doveva risultare invisibile assieme a chi realizzava le riprese. Se a questo diktat si aggiungono gli scarsi mezzi a disposizione e le poche luci, nonché il fatto di poter fare riprese fisse, ecco che si capisce l'enorme valore di quelle immagini. Che proprio per questi motivi emozionano e sono un suggestivo viaggio nel tempo, soprattutto in un'epoca nella quale qualsiasi smartphone potrebbe fare riprese di gran lunga migliori.
Grande lavoro su audio e musica. E c'è anche un bel booklet
E poi c'è naturalmente la musica. Anzi soprattutto la musica e le canzoni del concerto. E sotto l'aspetto audio, il lavoro svolto è ancora più impressionante, per portare i suoni dell'epoca a un convincente DTS HD 5.1, dotato di un ottimo timbro, discreta profondità e buona estensione in frequenza, e nel quale si è riusciti addirittura a far emergere dei bassi soddisfacenti. Un ascolto insomma davvero piacevole e avvincente per un concerto di 40 anni fa. Negli extra troviamo poi altre tre canzoni aggiuntive del concerto, e soprattutto nella confezione c'è un bel booklet illustrato di 20 pagine con introduzione di Walter Veltroni, un approfondimento molto interessante di Marco Panichella e le schede tecnico audio e video che raccontano il restauro.