Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, la recensione: la conclusione della tetralogia dedicata all'anime

La nostra recensione di Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, l'ultimo film della tetralogia dedicata ad Evangelion disponibile, insieme ai tre precedenti, dal 13 agosto 2021 sulla piattaforma streaming Prime Video.

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Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time: una sequenza del film anime

Saremo sinceri, scrivere questa recensione di Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time non è per nulla semplice. Ultimo capitolo della tetralogia Rebuild questo film cerca di dare degna chiusura ad un percorso che ha segnato una strada alternativa a quella dell'amatissima serie degli anni '90, Neon Genesis Evangelion, un prodotto ormai definibile a pieno titolo come un cult dell'animazione che sempre ha diviso gli amanti del genere mecha e che ha consacrato Hideaki Anno, suo creatore, tra i registi giapponesi più celebri a livello internazionale. Sarà Prime Video dal 13 agosto 2021 a mettere in catalogo Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, rendendo disponibili ai propri utenti anche le tre pellicole precedenti: Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone, Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance, Evangelion: 3.0 You Can (Not) Redo.

Una trama criptica e complessa

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Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time: una scena del film

Proprio perché facente parte di una tetralogia di film, ci sembra quasi superfluo dover sottolineare che Thrice Upon a Time non possa essere visto e apprezzato senza aver prima visionato i suoi predecessori e anche se all'inizio troverete un frammentario recap degli avvenimenti salienti delle precedenti pellicole, questo non è sufficiente a rendere comprensibile le vicende, a volte criptiche, altre complesse, di Evangelion 3.0+1.0. Fin dall'inizio veniamo catapultati al centro dell'azione: Misato e il suo gruppo anti-Nerv, Wille, arrivano in una Parigi ben diversa da come la ricordiamo, una città ormai desolata e rossa per effetto del Core. L'equipaggio dell'ammiraglia Wunder atterra su una torre di contenimento e ha solo 720 secondi per ripristinare la città. L'operazione, come previsto non si rileverà semplice: all'orizzonte appare un'orda di Nerv Eva e così l'Unità Eva 8 potenziata di Mari deve intercettarla e tenerla a bada fino al completamento della missione.
Altrove Shinji, l'ultimo clone di Rei e Asuka vengono recuperati e condotti in un villaggio gestito dai loro ex compagni di classe Toji e Kensuke, ormai diventati adulti. Sarà qui che i piloti di Eva dovranno raccogliere i pezzi delle loro esistenze, e Shinji in particolare dovrà superare il trauma della morte di Kaoru e i sensi di colpa per aver causato il Fourth Impact.

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La teoria del loop

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Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time: un momento del film

Ormai lo sappiamo, ad Hideaki Anno piace giocare con lo spettatore, ci verrebbe da dire quasi in modo sadico. Non lo abbiamo mai visto optare per intrecci semplici o storie lineari, piuttosto gli abbiamo visto fondere suggestioni religiose e mistiche per confondere e creare in chi guarda quel senso di mistero che tanto ha decretato il successo della serie originale. Anche in questa tetralogia non tutto viene, volutamente, spiegato: Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time dona una conclusione alle vicende di Shinji, ma non toglie tutti i dubbi che assalgono e hanno assalito lo spettatore durante la visione dei film. Già con il titolo veniamo incontro al primo enigma: perché proprio 3.0+1.0 quando per gli altri si era optato per semplici numeri in sequenza? Anche il titolo completo, Thrice Upon a Time sembra poi strizzare l'occhio alla teoria dei fan su un possibile loop temporale: traducibile con un c'era tre volte, sembrerebbe un forte richiamo verso una narrazione ciclica, qualcosa che accade più volte nel corso di una linea temporale. Questo comporterebbe il fatto che quello a cui abbiamo assistito in Rebuild non faccia parte di una linea temporale alternativa, come sarebbe logico pensare, ma di un ciclo che si ripete con esiti talvolta differenti. Indizi presunti sono seminati nella trama di questo e degli altri film (basti pensare all'enigmatica scena del risveglio di Kaworu) ma alla fine, tutto si perde tra congetture e possibilità e ciò che resta è soprattutto lo sviluppo emotivo dei personaggi, vero punto focale dell'intera opera.

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Lo sviluppo emotivo dei personaggi

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Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time: un'immagine

Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time segna il capolinea di un percorso, prima di tutto emotivo, intrapreso da tutti i personaggi. Shinji, almeno all'inizio, è il solito Shinji: devastato dai traumi e dai sensi di colpa si rifiuta di vivere ed interagire con un mondo a cui sente solo di aver fatto del male. Devastato dalla morte di Kaworu e in colpa per aver causato il Fourth Impact passa le sue giornate a testa bassa, senza parlare con nessuno, e mangiando a malapena. Al contrario Rei (anche se effettivamente non potremmo chiamarla così) scopre nuove emozioni e allaccia rapporti umani con gli abitanti del villaggio, iniziando persino a lavorare nei campi. Abbiamo poi Asuka, dura, risoluta e rancorosa, una Misato ligia al suo dovere, stoica in ogni sua azione e una Mari che, seppur ricopra un ruolo estremamente rilevante, non riceve l'approfondimento dovuto. Ciascuno di loro si appresta alla fine del viaggio, ciascuno di loro sarà chiamato a dover fare i conti col passato, persino Gendo Hikari, per poter accettare se stessi, per poter maturare come anime e come esseri umani.

Tenere alto il ritmo

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Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time: una scena dell'anime

Come avevamo già accennato nella trama, l'azione è da subito importante: Thrice Upon a Time è un film che si rivela spesso frenetico, ricco di scene di combattimento visivamente folli ed estremamente elaborate. È proprio questo suo estremo dinamismo talvolta a tradirlo: alcuni combattimenti risultano effettivamente un po' troppo caotici e difficilmente comprensibili, tra Eva di varie forme e colori, AT Fields ed esplosioni si cade in alcuni momenti in quel puro e frenetico caos che rischia a tratti di confondere uno spettatore già provato dalla complessità delle vicende. Da segnalare, purtroppo, anche una CGI di qualità altalenante, chiamata a supporto delle scene d'azione, ma che troppo spesso non risulta all'altezza del compito cadendo nel posticcio e nel macchinoso. Di certo si nota l'ambizione di Anno di procedere per immagini potenti e d'impatto, scene pensate per rimanere nella mente dei fan ma che non sono state sempre supportate dai mezzi necessari per realizzarle. Forse ci sarebbe voluto un budget maggiore, forse più tempo, resta il fatto che se l'obiettivo principale era quello di infondere nuova linfa e proporre nuovi enigmi con cui nutrire i fan di Evangelion, con questa tetralogia e questo finale la missione è decisamente andata a buon fine.

Conclusioni

Per riassumere la nostra recensione di Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time possiamo dire che questo ultimo capitolo della tetralogia Rebuild offre una conclusione al percorso emotivo dei personaggi incoraggiando il nascere di teorie e tralasciando, volutamente, le spiegazioni di alcuni eventi proposti. Piccola pecca la CGI di qualità piuttosto altalenante, forse penalizzata da un budget non all’altezza delle idee di Hideaki Anno e del suo team.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.2/5

Perché ci piace

  • La maturazione emotiva e psicologica dei personaggi.
  • L’aver lasciato aperto la narrazione a teorie e ipotesi.

Cosa non va

  • La CGI non sempre all’altezza delle immagini proposte.
  • Alcuni combattimenti un po’ troppo caotici.