Eravamo canzoni, la recensione: la commedia spagnola che cerca di promuovere l'amore per se stessi

La recensione di Eravamo canzoni: una commedia romantica che cerca di sovvertire i classici cliché del genere puntando sull'amore verso se stessi.

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Eravamo canzoni: María Valverde in una scena

Basato sul romanzo del 2018 Canciones y recuerdos di Elísabet Benavent, Earavamo canzoni è la nuova commedia romantica spagnola sbarcata sulla piattaforma Netflix. La pellicola, diretta da Juana Macías e interpretata da María Valverde e Álex González, ha come protagonista Macarena, detta Maca, una 29enne di Madrid stanca di un lavoro che non valorizza le sue competenze e disillusa dall'amore a causa di un trauma romantico vissuto anni prima. Come vedremo nella nostra recensione di Eravamo canzoni, il film si pone come obiettivo quello di sovvertire i tanti tropi del genere rom-com, proponendoci una morale opposta alla classica visione romantica e mettendo in primo piano l'amore verso se stessi. Ma ci riesce davvero? Scopriamolo insieme.

A volte ritornano

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Eravamo canzoni: María Valverde in una scena del film

Maca (María Valverde) è una 29enne di Madrid, intrappolata nel lavoro da assistente di un'insopportabile e dispotica fashion influencer di nome Pipa, che sfrutta le sue incredibili capacità per scalare la vetta dei social media. Non solo: Maca spreca anche il suo tempo con uomini con i quali non riesce mai a stabilire un legame affettivo a causa di una dolorosa rottura avvenuta qualche anno prima e per la quale non è ancora riuscita a darsi pace. Fortunatamente, la ragazza può contare sul supporto delle sue due migliori amiche, Jimena e Adriana, con le quali forma un trio sinergico e affiatato, sempre all'ostinata ricerca di una felicità che però sembra non arrivare mai. A complicare ulteriormente la situazione arriva Leo (Álex González), l'ex di Maca responsabile del suo cuore spezzato, rientrato in città dopo diversi anni per lavorare come deocente presso la Facoltà di Lettere. Il suo ritorno sconvolgerà il già precario equilibrio della ragazza, obbligandola a fare i conti con delle emozioni represse da tanto tempo. Riuscirà Maca a far pace con un ricordo così doloroso e a prendere finalmente in mano la propria vita?

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La forza del trio

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Eravamo canzoni: María Valverde in un momento del film

Nonostante sia Maca il personaggio principale di Eravamo canzoni, la forza del film risiede nel rapporto tra la ragazza e le sue due migliori amiche Jimena (Elisabet Casanovas) e Adriana (Susana Abaitua), che spesso rubano la scena alla protagonista, creando due storie secondarie che proseguono in parallelo a quella principale. Jimena affronta un trauma molto difficile da superare, ovvero la morte del compagno; incapace di elaborare questo lutto, la ragazza vive in un mondo popolato dai ricordi e dai suoi continui tentativi, ovviamente senza successo, di far reincarnare il fidanzato deceduto. Adriana, invece, intrappolata in un matrimonio ormai sterile, riscopre la propria sessualità in una relazione con un'altra donna ma è imbarazzata ad ammetterlo pubblicamente. Benché profondamente diverse, le vicende che affliggono le tre donne sono accomunate da una profonda insoddisfazione di fondo e dalla difficoltà di mettere al primo posto se stesse e la propria felicità. Questo rende Maca, Jimena e Adriana un trio estremamente affiatato e coeso, capace di sprigionare quel senso di calore che solo una vera amicizia sa dare.

Una storia d'amore debole

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Eravamo canzoni: Alex Gonzàlez in una scena del film

Se il trio sopracitato rappresenta la vera forza del film diretto da Juana Macías, la stessa cosa non si può dire di quello che dovrebbe essere il vero motore trainante di Eravamo canzoni: la coppia formata da Macarena e Leo. L'intera storia si basa su delle fondamenta inesistenti; forse a causa di una sceneggiatura troppo superficiale, non è chiaro come due persone, prima così emotivamente distanti, possano improvvisamente capire di essere entrambi cambiati e decidere di far pace senza che vi siano stati dei confronti o delle interazioni concrete. Sembra quasi che la narrazione dovesse seguire un percorso obbligato del quale, però, non ci viene fornita alcuna motivazione reale. A peggiorare la situazione, una prova attoriale non certo brillante del protagonista maschile e un personaggio anche troppo stereotipato, descritto come il classico bel ragazzo assolutamente incapace di assumersi le proprie responsabilità. Il risultato è che, gli eventi che dovrebbero fare solo da contorno alla storia principale, risultano invece ben più interessanti di un amore senza senso dall'inizio alla fine.

L'amore verso se stessi

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Eravamo canzoni: María Valverde in un'immagine del film

Come abbiamo già detto nell'introduzione, appare fin da subito chiaro l'obiettivo di Eravamo canzoni di sovvertire i tanti cliché della commedia romantica, tentando di proporci una morale fondata più sull'amore verso se stessi che sulla ricerca della propria felicità nel rapporto con un'altra persona. Ma ci riesce veramente? La risposta è: insomma. All'inizio del film sembra veramente di trovarsi di fronte a una sorta di nuova Fleabag, con la sua attitudine ad accogliere i disastri della vita con ironia e l'abitudine di rompere la quarta parete per parlare con gli spettatori. Ma tutto questo lascia ben presto spazio alle dinamiche classiche della commedia romantica, dove l'unica cosa veramente importante sembra essere l'amore, non quello verso se stessi ma quello nei confronti di qualcun altro. E, nonostante il film cerchi ogni tanto di veicolare il messaggio che i protagonisti debbano migliorare la propria esistenza prima di tutto migliorando se stessi, lo fa più con le parole (e con la voce fuori campo) che coi fatti. Peccato perché le premesse lasciavano davvero sperare nel fatto di trovarsi di fronte a un prodotto diverso dal solito.

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Comfort movie

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Eravamo canzoni: una scena del film

Per quanto Eravamo canzoni non porti con sé nessuna ventata di novità, rimane comunque un piacevole comfort movie, con tutti gli ingredienti giusti per trascorrere un paio d'ore di assoluto relax: un'incantevole scenografia, donne che vestono abiti meravigliosi, divertenti siparietti, musica piacevole e un immancabile lieto fine. Da riconoscere il tocco originale del regista che ci regala alcune inaspettate conversazioni tra gli alter-ego di Macarena e duelli verbali tra i nostri protagonisti del passato e del presente in un unico fotogramma, senza che si crei mai la minima confusione tra le linee temporali.

Conclusioni

Come abbiamo visto nella nostra recensione di Eravamo canzoni, il film diretto da Juana Macías cerca di sovvertire quelli che sono i cliché della commedia romantica, cercando di veicolare il messaggio che l'amore vada indirizzato prima di tutto verso se stessi. Nonostante l'apprezzabile tentativo, però, il risultato viene scarsamente raggiunto: la pellicola, infatti, si concentra molto sulla storia d'amore dei suoi personaggi principali Maca e Leo; una storia, oltretutto, priva di fondamenta e molto meno interessante delle vicende collaterali. A trainare realmente la narrazione è, infatti, il trio affiatato e sinergico composto dalla protagonista e dalle sue migliori amiche. Detto ciò, Eravamo canzoni si rivela comunque essere un perfetto comfort movie, piacevole a livello visivo e con dei divertenti siparietti tra gli alter-ego di Maca.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • Perfetto comfort movie.
  • Piacevole a livello visivo.
  • Ottima sinergia tra le tre protagoniste.

Cosa non va

  • Non riesce a sovvertire i cliché della commedia romantica.
  • Storia d'amore principale senza fondamenta.