Nell'episodio precedente avevamo lasciato Vince e il suo Entourage in brutte acque: il flop planetario di Medellin sembra aver allontanato il giovane attore dal gotha di Hollywood e non sembrano esserci segni di ripresa. Ma in questo nuovo Unlike a Virgin, Vince ed E(ric) non vogliono arrendersi, leggono uno script uno dopo l'altro, sono concentrati esclusivamente sul lavoro per l'infelicità di Turtle che preferirebbe invece uscire per svagarsi e cercare di acchiappare. Anche Drama sembra averlo abbandonato, preso com'è dalla relazione a distanza con la francese Jacqueline, con cui è sempre al telefono o in videochat, perfino in bagno.
Deciso a tornare in pista, Vince si presenta dal suo agente Ari Gold combattivo come mai e soprattutto con diversi script che potrebbero fare al caso suo: peccato che tutti questi ruoli siano già andati a gente del calibro di Tobey Maguire, Mark Whalberg e Leonardo DiCaprio. Ne rimane uno solo, scovato direttamente da E e che nemmeno Ari ha mai sentito nominare: si intitola Nine Brave Souls e racconta la storia di nove pompieri la notte prima del più grande incendio della loro vita. Ari non si fa troppi problemi e straccia immediatamente il copione - "No agli indipendenti E! Vedila come l'Olocausto. MAI PIU'! Vince, nel mondo del cinema è come se tu ora fossi in galera"; niente offerte quindi, si tratta di aspettare "che la puzza di Medellin scompaia" e si tratta di aspettare l'offerta giusta, da una major, una grossa produzione e un film dall'incasso e dal successo garantiti. Solo così - promette Ari - "Tornerai più forte che prima. Come Lance Armstrong, ma con due testicoli".Nonostante Vince sembri scosso soprattutto dall'idea di non lavorare per un po', decide per una volta di accettare il consiglio di Ari e di allontanarsi dal mondo - seppur affascinante - degli indies che di certo non gli ha portato bene. Eric concorda, ma continua a ritenere interessante lo script che Ari nemmeno ha voluto leggere, decide così di contattare gli sceneggiatori e proporsi loro come manager. Nel frattempo Turtle e Drama non aiutano l'autostima di Vince dicendogli che dovrebbe approfittare del "tempo libero" per andare in palestra e mettere su qualche muscolo: "Immagina la tua faccia sul corpo di Russel Crowe, saresti il Terminator della recitazione".
E proprio quando sembra che questa nuova opera di persuasione stia per funzionare, Vince nota la pop-star Justine Chapin (interpretata da Leighton Meester, e già vista in un paio di episodi della prima stagione), più famosa per i suoi proclami di verginità che per il suo talento, e con cui Vince era uscito un paio di volte prima di tirarsi indietro ("Lo sapete il mio motto, mai essere il primo e mai essere l'ultimo"). Justine sembra aver dato una svolta alla sua carriera non solo dal punto di vista dell'immagine ma anche musicale, nel pomeriggio deve infatti girare un video per un duetto con Tony Bennett ed invita il gruppetto ad assistere alle riprese e soprattutto alla festa che seguirà.
Torniamo da Ari che nel frattempo si sta rilassando giocando a golf con una nostra vecchia conoscenza, il Mark Whalberg che è produttore ed ispiratore della serie. Il nostro superagente è teso come non mai e tradisce una preoccupazione che perfino l'attore di The Departed non può che notare: "Non preoccuparti Ari, ti farò fare talmente tanti soldi che non ti ricorderai più di Vince", ma Ari ammette che il suo interesse per Vince non è puramente professionale, si tratta di uno pochi amici che ha in questo lavoro e non sa se effettivamente riuscirà mai ad aiutarlo a riprendersi. Whalberg rincara la dose: "Medellin ho provato a vederlo ieri sera, ma mi sono addormentato a metà. Sei sempre stato bravo a nascondere la realtà, una volta mi hai detto perfino che ti era piaciuto The Truth About Charlie!".
Eric in tutto questo trova il tempo per farsi insultare da Ari quando gli chiede un aiuto per piazzare la sceneggiatura dei due nuovi potenziali clienti ("Condividiamo già un cliente, E. Non ne condivideremo mai due."), e quando capisce che non ha altra alternativa va a trovare Amanda (interpretata da Carla Cugino), che era stata agente di Vince per parte della terza stagione e con cui il rapporto non si era certo chiuso bene: Amanda, nonostante le titubanze inziali, accetta di leggere almeno qualche pagina della sceneggiatura.
Vince, che non sopporta più di essere ignorato da Justine, è al colmo della sopportazione e corre ad incontrare Ari, che nel frattempo sta assistendo, non particolarmente felice, ad una proiezione privata del film di un suo cliente. Grazie alla complicità di Lloyd, che viene mandato a sabotare il proiettore, Ari si libera e si trova davanti un Vince preoccupato come mai ("E' bastato un solo film per tutto questo. Era davvero così brutto?"), ma allo stesso mai così determinato. Si dice pronto a ricominciare, a cambiare la percezione che gli altri hanno di lui, ovvero che non gliene freghi nulla di essere una star, di non volere e meritare ciò che di buono gli capita.
Cambiando questa percezione, Vince potrà davvero tornare ad essere quello di prima ("Guarda Colin Farrell, ha avuto decine di brutti film, ma l'ha superato, perchè viene considerato una star"). Vince dice di voler davvero rimettersi in gioco, però ad una condizione, di riprovarci subito, facendo provini, incontrando produttori e registi, da subito, senza aspettare che l'occasione arrivi da sola. Ari rivede in Vince quel fuoco e quella passione che da anni gli mancavano ed è di nuovo pronto a scommettere su di lui, d'altronde "questa città adora i ritorni e ora che Britney non ha saputo sfruttare il suo, rimani solo tu!".
Movieplayer.it
4.0/5