È in sala dal 24 novembre Encanto, 60esimo classico Disney: questa volta siamo in Colombia, in casa della famiglia Madrigal. Ognuno di loro ha un potere speciale: c'è chi parla con gli animali, chi guarisce le ferite, chi vede il futuro e chi ha la super forza. Tutti fanno cose straordinarie tranne Mirabel: il giorno della sua cerimonia di iniziazione qualcosa si è inceppato e non ha ricevuto un dono.
Cresciuta con l'idea di non essere speciale, Mirabel cerca di rendersi utile preservando la magia della sua famiglia e della casa. Quando qualcosa minaccia (letteralmente) le pareti domestiche la ragazza fa di tutto per salvare i suoi cari. Diretto da Byron Howard e Jared Bush, che insieme hanno realizzato anche Zootropolis, e scritto da Charise Castro Smith, Encanto può contare sulla colonna sonora di Lin-Manuel Miranda.
Abbiamo incontrato Byron Howard, Jared Bush e Charise Castro Smith via Zoom: tra spirito d'avventura e poteri, per gli autori il vero dono è non arrendersi mai ed essere ematici, proprio come la protagonista Mirabel.
La video intervista a Byron Howard, Jared Bush e Charise Castro Smith
Encanto, la recensione: la magia della normalità
Encanto e l'empatia
Mirabel è convinta di non avere un super potere. Potrebbe essere l'empatia il suo?
Charise Castro Smith: Penso tu abbia assolutamente ragione. All'inizio del film Merabil si sente fuori posto, cerca di capire chi è, si paragona ai suoi parenti che crede perfetti e speciali. Soltanto verso la fine comincia a capire che anche lei ha un super potere: è l'unica in grado di connettersi in maniera profonda con ogni componente della famiglia, a vederli per chi sono e accettarli. Penso sia un super potere incredibile. Alla fine del film lo usa anche su se stessa: credo sia una cosa importante da fare per tutti noi. Spero sia un messaggio che il pubblico custodisca dopo questo film.
Encanto e lo spirito d'avventura
Amo il suo spirito d'avventura. Pensate sia importante averlo? Secondo voi possiamo trovare l'avventura anche tra le mura di casa?
Byron Howard: È un ottimo punto di vista. Quando abbiamo cominciato il film pensavamo fosse semplice raccontare una storia tutta in un solo ambiente. Ma poi la casa stessa è diventata un personaggio: è parte della famiglia. Non solo: in quelle stanze nasconde dei mondi. La stanza di Antonio è una foresta pluviale, quella di Bruno ricorda delle formazioni rocciose alte 180 metri. Ciò che amo di Mirabel è che il suo desiderio di avventura viene dal bisogno di far parte della famiglia, di sentirsi parte di qualcosa. Come ha detto Jared, è così fallibile, non è brava con questa cosa dell'avventura, ma è talmente determinata fin dall'inizio, non importa come ma porterà a termine la missione. Amo questo suo aspetto. Penso che esplorare la propria casa e conoscere la famiglia sia una grande avventura, che tutti dovrebbero intraprendere.