Èlite 5, la recensione: Il teen drama con delitto è sempre più una soap opera

La recensione di Èlite 5: la serie tv spagnola disponibile in streaming su Netflix dall'8 aprile tende sempre di più a colpire, a scandalizzare, sia con il linguaggio esplicito che con le situazioni scabrose, mostrando però un po' di stanchezza.

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Elite 4: una foto della quarta stagione

"Ho scoperto di essere molto più Lesbo dell'isola greca". La recensione di Èlite 5, la serie spagnola disponibile in streaming su Netflix dall'8 aprile, inizia da qui, per farvi capire quale sia ormai il livello della sceneggiatura. A pronunciare queste parole è Rebeka (Claudia Salas), che, come avevamo visto nella stagione 4, aveva dimostrato una predilezione per le ragazze, legandosi alla nuova arrivata Mencia (Martina Cariddi). La relazione tra le due è ancora al centro della stagione 5, di cui abbiamo visto i primi tre episodi. Ma quello che vogliamo dire subito è che la serie spagnola tende sempre di più a colpire, a scandalizzare, sia con il linguaggio esplicito che con le situazioni scabrose. Se situazioni di questo tipo ci sono sempre state, ma erano funzionali a una trama il cui motore erano le "regole dell'attrazione", che portavano a tradimenti e delitti, qui sembrano essere esse stesse il motore della narrazione, che procede proprio per accumulo di scene hot. Secondo quello schema di cui parlavamo a proposito della stagione 4, una sorta di "generatore automatico di scene sexy". Così una serie che aveva una sua vitalità e una sua sensualità è diventata meccanica. E un format che puntava sulla formula teen drama con delitto, alla Riverdale, si sta spostando sempre più verso quello che forse è sempre stato: una soap opera.

Las Encinas, la storia continua

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Elite 4: Omar Ayuso e Arón Piper in una foto della quarta stagione

Ari (Carla Diaz) è ancora sotto schock per aver rischiato la vita durante la notte di capodanno che era al centro della scorsa stagione. La relazione con Samuel (Itzan Escamilla) continua, ma sembra essere in una fase di stanca. Ma Samuel è davvero interessato a lei, o al fatto che suo padre, Benjamin, nuovo CEO della scuola Las Encinas, sembri puntare su di lui, e diventare quel padre che non ha mai avuto? Come vi abbiamo detto, Mencia (Martina Cariddi) e Rebeka (Claudia Salas), indubbiamente attratte, si lasciano e si riprendono, tra ripicche e gelosie. Patrick (Manu Ríos), il fratello di Ari e Mencia, è attratto da un nuovo ragazzo arrivato a scuola, figlio di un famoso calciatore portoghese (!), che però sembra a sua volta attratto da Ari. Omar (Omar Ayuso), che condivide lavoro e appartamento con Samuel, incontra un rifugiato di nome Bilal, e pensa di aiutarlo. Tutto questo mentre Phillippe (Pol Granch), in qualche modo legato ancora a Cayetana (Georgina Amorós), viene accusato di stupro da una ragazza in un video.

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Samuel, il Brandon Walsh di Èlite

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Elite 4: Martina Cariddi in una foto della quarta stagione

Dopo Carla (Ester Expósito), Lu (Danna Paola) e Nadia (Mina El Hammani), se n'è andato anche Gumzan (Miguel Bernardeau), uno dei volti più carismatici di Élite, e insieme a lui se n'è andato anche Ander (Arón Piper). La serie spagnola continua ad andare avanti facendo un profondo turnover, come si direbbe con gergo calcistico. I volti più amati passano, e ne arrivano di nuovi, che ci sembrano però meno carismatici di quelli vecchi. A conti fatti, dei personaggi della prima stagione di Elite sono rimasti Samuel, che ha il volto di Itzan Escamilla, che è sempre stato un po' il Brandon Walsh di Èlite, il personaggio simbolo, il bravo ragazzo, e Omar, cioè Omar Ayuso, che però nella stagione 1 era soprattutto il fratello di Mina, e poi pian piano ha acquisito spazio. I nuovi attori che arrivano sono sempre avvenenti, ma non è detto che siano carismatici e interessanti.

## Carla Diaz, sexy in modo non sfacciato

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Élite: una nuova foto delle Storie brevi

Tra le new entry, lo abbiamo detto in occasione della stagione 4, il volto più interessante è senz'altro quello di Carla Diaz, sexy in modo meno sfacciato rispetto agli altri personaggi femminili che abbiamo visto qui, un fascino quasi rétro con un volto d'altri tempi, il nasino all'insù e i capelli corti e corvini. La sua Ari anche qui è al centro della storia. E ci permette di parlare anche dei costumi, che, dalla stagione 4, sono molto più curati: ogni personaggio ha il suo stile, che denota il suo "rango", la sua personalità, il suo stile. Dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei, insomma, anche reinterpretando la divisa di Las Encinas. A questo proposito. Il tailleur in stile Chanel alla Jackie Kennedy reinterpretato da Ari è un esempio.

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Nel segno di Pedro Almodóvar

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Élite: una nuova foto delle Storie brevi

A proposito, per la prima volta in Èlite fa capolino il "mondo" intorno alla scuola, inteso come la cultura e l'arte spagnola. Parliamo del cinema, in particolare di quello di un artista come Pedro Almodóvar, citato esplicitamente come regista preferito di uno dei personaggi, e al centro di un episodio dove i protagonisti si recano a un Drive In dove è in corso una rassegna dedicata al grande regista. In particolare, scorrono sul grande schermo le immagini di Legami!, i fotogrammi di Victoria Abril e Antonio Banderas. E assistiamo alle reazioni dei personaggi alla sensualità del film. Da un lato è buona cosa che una serie ambientata in Spagna viva anche dell'humus culturale della nazione in cui si trova. Ma dall'altro questo non fa altro che sottolineare la distanza tra la vera trasgressione di un artista come Almodóvar, e quella un po' forzata di un prodotto come Èlite.

Scene della lotta di classe a Las Encinas

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Elite 4: Omar Ayuso e Arón Piper in una foto della quarta stagione

Anche le scene della lotta di classe a Las Encinas si affievoliscono. E, ogni volta che lo script di Elite prova a portare qualche elemento di attualità nella serie, lo fa sempre in maniera superficiale. Prendiamo Bilal, il migrante che entra nella vita di Omar: lungi da una riflessione sul tema, finisce solo per diventare un altro elemento nella vita sentimentale del personaggio. Oppure: nell'episodio 1 si parla di evitare assembramenti, di distanziamento sociale, ma non c'è alcun riferimento diretto al Covid, ma solo l'ennesimo tentativo di Benjamin di controllare in modi sempre più duri gli alunni di Las Encinas. Così come l'arrivo di Isadora, influencer con milioni di follower, non riesce mai a diventare una riflessione sui social media.

Momenti di regia ispirati

In tutto questo ci sono anche dei momenti di regia ispirati, come quando le luci al neon avvolgono il volto di Rebeka a scuola, per poi, con uno stacco di montaggio, farci vedere che si trova in una discoteca. In quella discoteca vedremo di tutto. È ormai, e vuole essere questo, un mondo dove non ci sono regole, dove vale tutto, dove ognuno può diventare ed essere qualsiasi cosa. Viene sicuramente colpito l'occhio di chi guarda, un po' meno il cuore e la testa. Èlite non riesce ad emozionare più.

Conclusioni

Nelle recensione di Èlite 5 vi abbiamo parlato di una serie che aveva una sua vitalità e una sua sensualità che ora è diventata meccanica. E un format che puntava sulla formula teen drama con delitto, alla Riverdale, si sta spostando sempre più vero quello che forse è sempre stato: una soap opera.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.3/5

Perché ci piace

  • La serie riesce a intrattenere proponendo un ritratto dei teenager non troppo irreale
  • L'approccio alla narrazione è dinamico e in grado di invogliare al binge watching.

Cosa non va

  • I nuovi arrivi nel cast non sono all'altezza degli attori precedenti.
  • La quinta stagione punta sempre più a colpire e scandalizzare in modo meccanico