Amore e integrazione, sono queste le due tematiche cardine di Elemental il nuovo film d'animazione Pixar che arriverà nei cinema italiani il 21 giugno 2023, un lungometraggio animato diretto da Peter Sohn che qui sembra aver messo molto di autobiografico. La storia infatti racconta di Ember, una ragazza figlia di immigrati appartenenti all'elemento del fuoco che insieme ai suoi genitori gestisce un piccolo negozio di quartiere. Sa che un giorno dovrà succedere a suo padre nella gestione dell'attività, ma il suo temperamento irascibile con i clienti fa sì che i genitori non la reputino ancora pronta. Un giorno, mentre si rifugia in cantina per sfogarsi danneggia inavvertitamente una tubatura dalla quale esce Wade, un ispettore della rete idrica appartenente all'elemento acqua, risucchiato nell'impianto a causa di un guasto nella rete. L'addetto comunale è costretto a fare rapporto ma, commosso dalla storia di Ember, decide di aiutarla a risolvere il problema per evitare la chiusura del negozio.
Le vicende narrate hanno come sfondo una città fatta di convivenza e forti contrasti, un luogo dove non tutti si sentono i benvenuti ma dove è comunque possibile costruirsi un futuro migliore. Di personaggi, realizzazione e tematiche si è parlato nella conferenza di presentazione, dove il regista, il cast vocale italiano (Valentina Romani, Stefano De Martino, Serra Ylmaz) e Mr. Rain, autore della versione italiana della canzone principale, hanno potuto rispondere alle varie domande dei giornalisti, raccontando al contempo la loro esperienza e le loro ispirazioni.
La nascita di Elemental
Elemental parla di immigrazione ma anche del rapporto tra genitori e figli: giovani che sentono il peso delle aspettative e che non vogliono deludere coloro che per loro hanno fatto grandi sacrifici. A riguardo Peter Sohn ha raccontato la nascita dell'idea dietro al film e di come questa peschi a piene mani dal suo vissuto personale: "È iniziato tutto sette anni fa a New York ad un evento d'arte nel Bronx, da dove vengo. Mi hanno chiesto di salire sul palco e fare un discorso e da lì ho visto tra il pubblico i miei genitori e le tante persone diverse presenti. Ho visto mio padre e mia madre piangere e mi sono emozionato, ho pensato a tutti i sacrifici che avevano fatto per dare a me e a mio fratello l'opportunità di essere lì, così li ho ringraziati e una voce dal pubblico mi ha urlato 'Beh faresti proprio bene!'. Tornato alla Pixar ho raccontato cosa era successo e loro mi hanno detto che forse era ora di lavorare su questo."
Nel film la storia d'amore è assolutamente centrale, permette ai protagonisti di confrontarsi con realtà differenti e con una serie di preconcetti culturali, quindi è stato chiesto a Sohn se questo fosse nelle sue intenzioni fin dall'inizio: "È partita come una storia d'amore, quando la prima volta ho disegnato un personaggio di fuoco l'ho rappresentato su una barca in acqua, poi ho disegnato il personaggio acquatico. Ho pensato a mia moglie, lei è per metà italiana e mia nonna nel letto di morte prima di esalare l'ultimo respiro ha detto: 'Sposati una coreana!'. Questo ha influenzato molto la mia vita."
Elemental: cosa ci aspettiamo dal nuovo film Pixar
Le difficoltà tecniche
Dalla conferenza è emerso anche l'incredibile lavoro tecnico necessario a rendere al meglio dei personaggi così particolari. Il regista ha infatti sottolineato lo sforzo realizzativo che ha coinvolto più dipartimenti: "All'interno della Pixar non esisteva già un processo che permettesse di realizzare personaggi tratti dagli elementi, avevamo già animato umani, giocattoli ma nulla che potesse avvicinarsi a quello che ci serviva. Quindi abbiamo dovuto lavorare a nuove tecnologie grazie anche al Disney Research di Zurigo, dopo di che ci siamo applicati per trovare il giusto equilibrio e soprattutto per i personaggi di fuoco sono passati tre anni. Per far muovere un personaggio animato sono necessari circa 5000 controlli, ma per Ember siamo arrivati a 10000 in modo che non sembrasse avere uno scheletro, doveva apparire come fatta di gas."
A Peter Sohn è stata anche chiesta una riflessione sull'importanza del cinema come mezzo comunicativo: può il cinema cambiare il mondo? La risposta è stata molto sentita: "Il cinema ha cambiato il mio mondo: persone che ridono insieme, piangono insieme, si siedano insieme in una sala, questo crea alchimia, crea ricordi che durano per sempre. Ricordo di aver visto 'Dumbo' con mia madre, lei non parlava inglese e quando andavamo al cinema io le traducevo i dialoghi dei film, 'Robin Hood' con Kevin Costner (lei lo adora Kevin Costner) glie l'ho tradotto tutto, ma l'unico film di cui non ha avuto bisogno del mio aiuto è stato proprio 'Dumbo', rimase colpita dalle emozioni di quel film, da una canzone. Quindi credo che sì, il cinema possa cambiare il mondo."
L'esperienza del doppiaggio
Presenti all'incontro stampa anche le voci italiane dei personaggi. Valentina Romani ha così descritto questa esperienza: "È stato un viaggio magico, un sogno che si realizza, sono cresciuta con Disney e Pixar, amo 'Toy Story' in modo particolare. Questo film l'ho sentito mio, dico sempre di avere il fuoco nei capelli per via del loro colore. Questo lavoro mi ha emozionata tanto, è stato diverso da tutto ciò che ho fatto, mi rimarrà per sempre." Anche Stefano De Martino, voce di Wade, ha parlato del lavoro svolto: "È tutto merito di Massimiliano Manfredi, il direttore del doppiaggio, mi ha insegnato ad usare la mia voce: all'inizio dei turni facevo fatica ma poi alla fine ero molto più a mio agio e ne approfittavo per mandare vocali di lavoro con una voce particolarmente impostata." Serra Ylmaz ha invece parlato del suo rapporto con Disney: "Anche io sono cresciuta con Disney, con 'Fantasia', da bambina era il mio film preferito, l'ho visto 5 o 6 volte in sala da piccola. Adoro fare doppiaggio, mi capita raramente in Italia, ma avevo già fatto questa esperienza in Turchia. Quando mi capita lo faccio sempre con piacere. Questo personaggio l'ho trovato meraviglioso, sono felice di aver potuto far parte di tutto questo".
Presente anche Mr. Rain che con il brano Per sempre ci sarò firma un pezzetto della colonna sonora italiana del lungometraggio: "È stato un lavoro semplice, ero fan di Pixar. Ho studiato il testo originale e ho cercato di dargli una mia visione, ho lavorato circa due giorni all'adattamento." Alla domanda se vorrebbe provare come altri suoi colleghi l'esperienza del doppiaggio, il cantante risponde: "Per ora non penso a fare il doppiatore, magari in futuro mi piacerebbe provare."