Tra le sorprese di Venezia 2023 c'è il ritorno di Enrico Maria Artale con El Paraiso, film definito dallo stesso regista "più maturo e personale" che racconta una relazione complicata tra madre e figlio. Presentato in anteprima nella sezione Orizzonti, El Paraiso arriverà nelle sale nel 2024 con I Wonder Pictures. Come spiega Artale, "è il film che mi rappresenta di più. La prima volta che sono venuto a Venezia ero giovane e presentavo un lavoro su commissione. Stavolta volevo affrontare una storia più personale fino dalla scrittura. Edoardo Pesce era con me ne Il terzo tempo così come alcuni collaboratori, quindi il set è diventato una famiglia. Poi abbiamo fatto un lungo percorso insieme a Matteo Rovere e Groenlandia".
Nella storia di El Paraiso c'è lo zampino di Edoardo Pesce. Il film nasce infatti da un'immagine nata dalla mente dell'attore che ha poi coinvolto l'amico Enrico Maria Artale. "Ci conosciamo da tanto tempo" svela Pesce. "Gli racconto tutte le cose che mi vengono in mente, stavolta mi ha aiutato a svilupparla e portarla sullo schermo".
Un film con una lingua tutta sua
Il titolo El Paraiso indica il luogo natale della madre di Julio Cesar (Pesce), interpretata dalla star colombiana Margarita Rosa De Francisco. La sua presenza ha dato un'impronta netta al film, parlato in uno strano misto di italiano e spagnolo. Come spiega l'attrice, "imparare la lingua per me è stata una sfida tremenda. Ho dovuto imparare a parlare come una donna colombiana che ha imparato l'italiano per la strada. Ho studiato per anno con un insegnante e poi ho preparato il copione con due coach".
Interviene Edoardo Pesce per specificare: "Al contrario di Margherita, io ho improvvisato lo spagnolo, che è simile all'italiano come musicalità. Da questo rapporto madre-figlio è uscito fuori un non dialetto. Fortunatamente nel film parlo poco". Enrico Maria Artale ammette di aver lavorato con gli attori nel tentativo di dare al film "una sua lingua fatta di una mescolanza continua. Il testo per gli attori era un appiglio, quindi l'improvvisazione si è spostata su un livello emotivo, di umori. La lingua rappresenta il rapporto tra i personaggi".
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Famiglie problematiche e disfunzionali
Come svela la recensione di El Paraiso, il film tocca temi delicati come le famiglie disfunzionali, vista l'invadenza di una madre tanto affascinante quanto ingombrante quanto quella interpretata da Margarita Rosa De Francisco che ha impedito al figlio quarantenne di costruirsi una sua esistenza indipendente. Come ammette Artale, "l'idea di Edoardo mi ha toccato perché io ho un rapporto molto complesso con mia madre. All'inizio il rapporto con la madre era tutto nel passato, poi è diventato il cuore del film. Volevo sottrarla al giudizio morale, ma anche psicologico. Volevo che dentro questo rapporto opprimente ci fosse spazio per poesia e bellezza. Volevo liberarmi. Il film ha avuto un rallentamento produttivo durante il Covid che però ha permesso agli attori di approfondire i loro personaggi e prepararsi adeguatamente a livello linguistico. In questo caso una pausa ci ha aiutati".
Nonostante la drammaticità delle situazioni contenute nel film, Edoardo Pesce nega di avere problemi con la figura materna. "Mia madre non è la tipica genitrice italiana, è molto riservata, parla poco" confessa. "Ma la relazione madre/figlio è il tema centrale del film, tutto il resto non è altro che una proiezione di quel rapporto, che sia il Sud America con la sua musica e il suo calore o l'uso di sostanze. Madre e figlio sono entrambi affetti da dipendenza perché la vera dipendenza nasce proprio dal loro rapporto".