Cosa succederebbe se tutti cominciassero a sognare la stessa persona? E perché proprio un professore di biologia con la faccia di Nicolas Cage? È lo spunto di Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo?, film di Kristoffer Borgli in sala il 16 novembre, dopo l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2023. Diciamolo subito: gran parte del fascino di questa pellicola si deve proprio all'interpretazione di Cage.
L'attore meriterebbe una nomination all'Oscar. Il regista, che abbiamo incontrato proprio a Roma, è d'accordo: "Penso che la sua performance sia davvero unica e speciale. Sono onorato che faccia parte di questo progetto". Grazie al ruolo di Paul Matthews, Cage può sbizzarrirsi con decine di versioni diverse dello stesso personaggio.
Divertente e grottesco, Dream Scenario butta in un calderone tutti i temi che scaldano i social in questi ultimi anni, facendo un film che è figlio diretto della cultura dei meme. Ne abbiamo parlato meglio nella nostra intervista.
Dream Scenario: intervista a Kristoffer Borgli
Nel film si dice che tutti i meme diventano sogni: i meme sono davvero la coscienza collettiva del mondo di oggi? Per Borgli: "Sì, penso di sì. Grazie ai meme le idee emergono in modo collettivo e diventano di tutti: tutti possono contribuire. È la cultura dei meme: internet ha reso la coscienza collettiva qualcosa di più di un'idea".
Si dice anche che ormai avere dei trauma è una moda. Un'affermazione forte. Per il regista: "È un argomento di cui si discute molto di più sia nell'arte che nei film, libri e in generale nella cultura di oggi. Da un punto di vista psicologico le persone non hanno certezze: non si sa come affrontare i traumi. Un'idea è semplicemente ignorarli, lasciarli stare e pensare che tutto si sistemi. L'altra è farci molta attenzione ed essere più cauti. Non so cosa sia giusto, non so quale punto di vista sia il migliore. Il film lo affronta come tema, senza arrivare a nessuna conclusione".
Dream Scenario: se i sogni diventano prodotti
In Dream Scenario anche i sogni diventano uno spazio pubblicitario. E tutti sembrano dire al protagonista che, finché qualcosa fa vendere, allora è meravigliosa. Brogli non ha dubbi, la società del consumismo funziona così: "Ogni grande fenomeno a un certo punto viene inglobato dal capitalismo: anche se inizia come qualcosa di puro, per esempio, come il movimento punk. Non ci ha messo molto a diventare una moda, con i jeans strappati e le magliette con il logo dei Sex Pistols che puoi comprare da H&M. La fonte di ciò che è unico e puro viene presto corrotto dal capitalismo e viene convertito in un altro prodotto".
Dream Scenario: il film con Nicolas Cage? Nasce da una storia vera. O quasi
Il regista e sceneggiatore ha immaginato qualcosa di spaventoso: i "dream influencer". Lui stesso è terrorizzato dalla sua stessa idea: "L'idea di trasformare i nostri sogni in un luogo dove vendere prodotti è terrificante per me. È uno degli ultimi posti rimasto privato, in un mondo in cui condividi sempre più parti della tua vita, mettendole su un palcoscenico. La vita è diventata un palcoscenico e i sogni sono l'ultimo luogo sacro dove nessuno può disturbarti. È divertente e spaventoso pensare che ci sia un modo per entrare nei nostri sogni".
Dream Scenario e la campagna virale di Andrea Natella
Nel film c'è una citazione al lavoro di Andrea Natella, pubblicitario che, nel 2006, ha creato una delle prime campagne virali. L'idea è proprio quella del disegno di un uomo dalla faccia comune che tutti sognano. Il regista ce ne ha parlato: "Sì, c'è un riferimento a quel meme nel film. È costruito sulla stessa idea di Carl Jung, ovvero che nell'inconscio collettivo esistano dei personaggi che popolano i sogni di tutti. È un'idea con cui si è giocato in molti modi nei film, in letteratura e su internet. C'è tanta creepypasta, ovvero leggende urbane che vivono su internet. Sono state parte dell'ispirazione per scrivere il film".