Donna, prima che santa
Che si sia credenti o meno, è impossibile ignorare la storia di Gesù Cristo. Meno nota è invece quella di sua madre, Maria, cui anche gli stessi Vangeli dedicano uno spazio più che esiguo. Di lei viene detto che sia nata senza peccato e che abbia concepito il figlio di Dio senza alcun intervento umano. Ma della sua infanzia, della sua prima giovinezza, del suo rapporto con il figlio e con il marito, nulla si sa e nulla sembra interessare. Alla Lux Vide e alla Rai devono aver pensato che, invece, un certo approfondimento la figura di Maria se lo meritava: proprio su di lei è infatti incentrata la miniserie in due puntate che andrà in onda domenica 1 e lunedì 2 aprile, in pieno periodo pre-pasquale, su Rai 1. E, data la scarsità di fonti canoniche a cui rifarsi onde ricostruire vita e pensieri della protagonista, il regista Giacomo Campiotti e lo sceneggiatore Francesco Arlanch hanno dovuto prendersi ampie libertà narrative, pur mantenendosi fedeli a quella che è l'immagine che la Chiesa, o anche soltanto il sentire popolare, hanno attribuito alla madre di Gesù.
Maria è infatti una donna dolce, sensibile, generosa, ma non per questo priva di determinazione o di forza. Nell'immaginazione degli autori, Maria è inoltre unita da una salda amicizia con Maddalena, quella stessa Maddalena che tutti ricordano per essere scampata alla lapidazione per adulterio grazie all'intervento di Gesù, e che dopo quell'episodio ne divenne una delle più fedeli seguaci. Le strade delle due ragazze sono destinate, come prevedibile, a separarsi presto: l'una dovrà affrontare le responsabilità della maternità e del matrimonio con un Giuseppe ben più reticente di quello della tradizione, l'altra accetterà le lusinghe della vita di corte e entrerà nel seguito della perfida Erodiade. Le vicende familiari di Maria, le sue ansie di madre e di moglie, si intrecciano quindi con la storia del popolo di Israele e del suo tentativo di emancipazione dal giogo romano, costantemente frustrato dai sotterfugi della bella regina, di cui Maddalena diventerà presto un passivo quanto efficace strumento.
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Quello di Campiotti è sicuramente uno spunto meritevole di attenzione, e sottolineare il ruolo di madre, di donna, di essere umano di Maria è un'operazione in parte riuscita, anche grazie all'azzeccata scelta di Alissa Jung, che sa conferire una certa forza alla propria interpretazione. Un'analoga riflessione vale per gli altri coprotagonisti: l'approfondimento dedicato alla caratterizzazione dei personaggi, e alla scelta di un cast efficace, è evidente, ma non è adeguatamente sfruttato a livello di sceneggiatura.
Movieplayer.it
2.0/5