Chi segue, o ha seguito, Dollhouse, l'ultima creazione televisiva del geniale Joss Whedon, avrà sicuramente sentito parlare di alcune controversie sorte tra l'autore e il network Fox fin dalla realizzazione del (primo) episodio Pilot. Considerato anche come era finita la precedente collaborazione (Firefly), col senno di poi (ovvero dopo l'inaspettata conferma di Dollhouse per una seconda stagione) possiamo dire che in fondo ai fan di Whedon e all'autore stesso è andata più che bene, anche se è rimasto l'amaro in bocca per due questioni: il primo Pilot non accettato dal network e la questione del misterioso tredicesimo episodio, intitolato Epitaph One.
Qualche giorno fa con la presentazione de il dvd e il blu-ray della stagione uno di Dollhouse al Comic Con di San Diego e con l'uscita degli stessi sul terriorio americano, abbiamo potuto finalmente saperne di più su questi due misteri che aleggiavano intorno alla serie. E se per quanto riguarda il primo Pilot (che è stato successivamente "cannibalizzato", con scene recuperate ed inserite negli episodi successivi) non c'è molto da dire se non che forse quello riscritto da Whedon e di cui abbiamo già parlato è sicuramente diverso ma forse anche migliore; c'è invece molto da dire su questo tanto pubblicizzato Epitaph One, che riesce a mantenere le promesse e si dimostra non solo il miglior episodio della serie, ma anche uno dei migliori episodi televisivi visti da diverso tempo a questa parte.

Mentre ancora si dovevano girare gli ultimi episodi previsti della serie, Whedon ideò così un episodio atipico, che avrebbero potuto girare anche in contemporanea con le riprese degli altri episodi, con un cast in gran parte nuovo, qualche sequenza presa in prestito del vecchio pilot e delle comparsate ridotte all'osso per molti dei regular impegnati sull'altro set.

Ci troviamo infatti in una Los Angeles post-apocalittica dove uno sparuto gruppo di uomini e donne cerca di fuggire nei sotterranei della città allo scopo di nascondersi da una sorta di zombie assassini, i "macellai". Scopriremo ben presto che non sono degli zombie ma degli "imprinted", ovvero umani a cui è stata uploadata questa necessità impellente di uccidere chiunque abbia ancora un cervello vergine, come appunto i protagonisti in fuga (tra cui riconosciamo per esempio l'attrice Felicia Day).
Quello che rende la situazione particolarmente grave è che questo upload non è avvenuto attraverso la tradizionale tecnologia della dollhouse, ma è stato effettuato in remoto (possibilità già introdotta nel quarto episodio della serie, Gray Hour) attraverso cellulari, computer ed in generale oggetti tecnologici avanzati colpendo migliaia, milioni di persone. Un evento fatale che ha inevitabilemte precipitato il pianeta nella catastrofe.
I fuggiaschi approdano in una installazione sotterranea che non tardiamo a riconoscere: è la dollhouse che abbiamo visitato nel corso della prima stagione, quella gestita da Adelle DeWitt. Attratti dai comfort della struttura, i nostri si fermano, ma molto presto un misterioso assassino inizia a mietere vittime tra le loro fila; nel frattempo, una serie di elementi li porta a individuare la funzione della dollhouse e dei suoi archivi, i quali, con l'aiuto di una presenza inaspettata, forniranno loro una speranza di salvezza.

In questo senso, la prospettiva sull'intera sembra mutare decisamente: avevamo seguito la vicenda di Echo/ Caroline e della sua battaglia per ottenere la propria libertà e per fermare la dollhouse, ma ora sappiamo che la dollhouse sopravviverà, finendo per causare addirittura la distruzione della vita così come la conosciamo.
Tra l'altro il livello narrativo proiettato nel futuro, quello con protagonisti Felicia Day e i suoi compagni, reintroduce un tema che erà già emerso in uno degli episodi della serie (Haunted), quello della possibilità di utilizzare la tecnologia della dollhouse per migrare da corpo in corpo conseguendo l'immortalità; un elemento la cui inclusione ci era sempre sembrata inevitabile, ma anche decisamente fruttifera. Ora scopriamo che proprio questa possibilità, che faceva gola, prevedibilmente, ai ricconi senza scrupoli che erano anche i maggiori investitori nonché clienti delle dollhouse, ha originato la rovina.

Movieplayer.it
5.0/5