Divine – La fidanzata dell’Altro, la recensione: il caotico amore tra fede e ragione

La recensione di Divine - La fidanzata dell'Altro, disponibile su Chili: una commedia romantica con Callum Turner e Matilda De Angelis ambientata a Roma.

Divine La Fidanzata Dell Altro 2
Divine - La fidanzata dell'altro: Matilda De Angelis in una scena del film

Non avremmo dubbi nell'iniziare la nostra recensione di Divine - La fidanzata dell'Altro parlando del film come di una commedia romantica. Un canovaccio molto semplice in cui due sconosciuti, apparentemente posti ai poli opposti per credo e modo di vivere, si incontrano per caso, imprevedibilmente si innamorano e dovranno, attraverso un po' di ostacoli, consacrare quest'unione, non senza qualche difficoltà. Una canonica storia d'amore ambientata nelle vie di una Roma magica e misteriosa, dove il confine tra fede e ragione si fa sempre più labile. Peccato che la narrazione piuttosto canonica, il regista Jan Schomburg abbia deciso di raccontarla in maniera parecchio caotica. Ed è così che il film disponibile dal 25 marzo su Chili più che una commedia, col passare dei minuti, si trasforma sempre di più in una comica. Involontaria.

La trama romantica

Divine La Fidanzata Dell Altro 8
Divine - La fidanzata dell'altro: Matilda De Angelis con Callum Turner in una scena

Gregory (Callum Turner) è un telegiornalista americano che viene inviato a Roma per documentare la nuova elezione del Papa. Sono giorni di fermento, ma Gregory non potrebbe vivere l'esperienza in maniera più cinica. Non crede in Dio, non gli interessa ciò di cui sta parlando per lavoro: è solo un enorme seccatura in una città che lo mette a dura prova. Un ateo convinto in una Roma che, invece, sin dalle prime sequenze del film, racchiude una dimensione onirica e spirituale, intangibile eppure percettibile. Un giorno, per caso, Gregory incontra Maria (Matilda De Angelis), una giovane ragazza che sta per prendere i voti ed entrare in un convento, alla ricerca della propria vocazione. I due si conoscono, scocca una scintilla d'amore nonostante sappiano di partenza che i loro caratteri così diversi sulla visione del mondo (lui ateo, lei credente) e il futuro che li aspetta (lui dovrà tornare in America, lei resterà nel convento) non potranno far proseguire la loro storia. Ma forse non tutto è perduto.

Matilda De Angelis: i 5 migliori film (+1) della nuova star italiana

Un tono scanzonato

Divine La Fidanzata Dell Altro 6
Divine - La fidanzata dell'altro: un'immagine del film

Divine - La fidanzata dell'Altro sa di essere una commedia romantica e vuole sottolineare il suo essere commedia continuamente. Sarebbe l'occasione giusta, date le premesse della storia, di approfondire la tematica del conflitto tra fede e ragione, facendo sì che entrambi i personaggi vedano le loro convinzioni essere messe a dura prova, ma il film non lo fa. Anche sceneggiatore, Schomburg sa benissimo che il fulcro del film è proprio in questo scontro ideologico (c'è un dibattito tra Maria e sua madre che pone l'accento proprio su quest'aspetto) e cerca di creare un'atmosfera di inspiegabile magia riprendendo le vie di Roma. Ma tra eventi imprevedibili e vere e proprie esagerazioni (una scimmia che ruba le chiavi della stanza d'albergo, uno scambio di persona che porta il nostro protagonista a venire rapito e passare una notte chiuso in una stanza con una vecchia che canta continuamente "Camicia rossa") l'equilibrio presto viene a mancare, trasformando il tono scanzonato in un compendio di scene colme di ridicolo involontario. Così sicuro di essere divertente nelle sue assurdità, il film compie l'obiettivo opposto ovvero risultare indigesto e accumulare troppi momenti che mettono a dura prova la pazienza dello spettatore. Manca un confine tra la leggerezza, la comicità, la serietà nel raccontare il percorso dei protagonisti (serietà intesa come empatia e importanza nel voler raccontare la loro storia) e il puro caos.

Un cast penalizzato

Divine La Fidanzata Dell Altro 10
Divine - La fidanzata dell'altro: Matilda De Angelis e Callum Turner in una scena

Se i comprimari rimangono veramente troppo all'ombra e sono solo funzioni in relazione ai due protagonisti (il cameraman come macchietta comica, l'aiutante più seria che prenderà il testimone, gli amici gay, la mamma distante dalla figlia), il dispiacere maggiore è vedere due attori come Callum Turner, già visto in Animali Fantastici e nel recente Emma, e Matilda De Angelis, da tempo sulla cresta dell'onda anche a livello internazionale, non poter dare il meglio di loro stessi. A dialoghi irrealistici si aggiunge un pessimo doppiaggio, spesso fuori sincrono con il labiale (molte battute vengono recitate a bocca chiusa), e con uno scarso missaggio sonoro che aumenta l'effetto di post-produzione e risulta straniante. Un cast davvero penalizzato da una scrittura che non si preoccupa di arrivare allo spettatore in maniera chiara, scegliendo in maniera precisa che tipo di storia vuole raccontare e, soprattutto, come vuole farlo. Dovremmo in qualche modo assistere al cambiamento di due persone, alla scoperta di un nuovo credo, a una soluzione nell'eterno conflitto tra fede e ragione, ma quando si arriva a mostrare la scoperta di un cancro che è una macchia nel cervello a forma di Sacra Sindone, non troviamo onestamente né fede e né ragione che tengano.

Conclusioni

Concludiamo la nostra recensione di Divine – La fidanzata dell’Altro spaesati e delusi da questa commedia romantica che scivola troppo spesso nel ridicolo involontario. I due protagonisti fanno il possibile per valorizzare una sceneggiatura banale e confusa, a cavallo tra toni e argomenti, in un film caotico reso ancora più straniante da una post-produzione penalizzante. Apprezziamo le intenzioni, ma certe tematiche, così come anche il racconto di una semplice storia d’amore improvvisa per le vie di una città magica, avrebbero meritato una narrazione più attenta.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
1.6/5

Perché ci piace

  • I due protagonisti cercano di creare tra loro un’alchimia che a tratti funziona.

Cosa non va

  • La scrittura è il vero tallone d’Achille, incapace di trovare un equilibrio tra commedia e comicità ed esagerando troppo nell'assurdità.
  • Spesso e volentieri, il film sfocia nel ridicolo involontario.
  • Il doppiaggio a posteriori e la post-produzione causano momenti stranianti durante la visione.