Sogni da realizzare e realtà con cui scontrarsi, privilegi che diventano prigioni e doveri grossi come macigni. Famiglie che pretendono tanto, troppo. Come se non bastasse, il peso di un'assenza, che amplifica rabbia, dolore, rancori. E poi l'amore. Quello apparentemente impossibile, quasi fiabesco. Di più, quello da "C'era una volta..." e da "E vissero felici e contenti". Ad unire tutto una città magica (e cinematografica) come Napoli, "un'illusione" per qualcuno, un luogo dove tutto può davvero succedere per altri. In mezzo, citazioni dalle più classiche rom-com (Notthing Hill, Pretty Woman) e una marcata dose di good vibes, perfette per una serata sul divano.
Dunque, tra equivoci, napoletanità, opposti e contrari, nella nostra recensione parliamo di Diversi come due gocce d'acqua, film TV che fa parte della collana Rai Purché finisca bene, giunta alla sesta edizione (gli altri titoli del 2022 sono Se mi lasci ti sposo, La fortuna di Laura e Una scomoda eredità), e in onda ogni giovedì di dicembre in prima serata su Rai Uno. Nemmeno a dirlo, una confezione impacchettata al meglio grazie ad una linearità e ad una semplicità capace di allargare (giustamente) la platea coinvolta. Il risultato? Una piccola sorpresa.
Purché finisca bene: il cast racconta la sua Italian Sentimental Story
Due universi che si attraggono
Tra i punti di forza de Diversi come Due Gocce d'Acqua c'è sicuramente la storia. Protagonista della vicendaa? Gaetano (un sempre bravo Alessio Lapice), detto il "marchesino". Discendente di una nobile famiglia di Napoli, Gaetano sembra avere il futuro già disegnato dal volere del padre Giorgio. (Thomas Trabacchi). Un biglietto aereo per Francoforte e un lavoro prestigioso per il quale non ha nessuna passione. Il piano s'incrina quando, complice il destino, si scontra - letteralmente - con Sharon (la rivelazione Chiara Celotto), una ragazza di estrazione umile che ha dovuto tirarsi su le maniche molto presto per per mantenere la sua famiglia. Due universi apparentemente destinati a non comunicare mai tra di loro. Ma Diversi come due gocce d'acqua ci farà e li farà ricredere. Tutto merito di una vecchia Alfa Romeo spider Duetto e di una serie di bugie che li avvicineranno fino a scoprire che non sono poi così diversi l'uno dall'altra.
Un buon cast e la cornice napoletana
Opposti, contrapposti e un'offerta visiva in linea con la Rai eppure aperta (finalmente) ad un approccio visivo fresco e vitale. Un approccio ovviamente richiesto dallo script, dai personaggi e dall'atmosfera in generale, che enfatizza i contrasti per esaltare - come spesso accade - i sentimenti e il valore strettamente emozionale. La regia di Luca Lucini (regista del bel Solo un Padre), infatti, non perde mai di vista la luce e i rumori di Napoli, trasportandola in una dimensione da fiaba rom-com che, al netto del chiaro "già visto" (e di 15 minuti di troppo, che affossano la parte centrale della storia), regala una visione che potrebbe superare le aspettative e che anzi spinge ad una riflessione più ampia: perché non insistere sulla semplicità e sull'immediatezza di film come questo, invece che spolpare il fattore remake?
Digressioni produttive a parte, Diversi come Due Gocce d'Acqua, garbato e piacevole, dimostra che anche sulle reti generaliste può esserci spazio per la qualità. Di più, anche i film TV possono e devono scrollarsi di dosso le etichette che li vorrebbero figli minori dell'industria cinematografica. Una qualità, poi, sottolineata dalla scelta di casting. Su tutti, ovviamente, i protagonisti: Alessio Lapice e Chiara Celotto. Una coppia all'opposto come vuole la regola primaria delle commedie romantiche, ma capaci fin da subito di risultare credibile, amalgamata, affiatata. Crediamo in loro, tifiamo per loro. A chiudere il cerchio, tra sogni realizzati e confortevoli happy ending, i brani di Raiz, perfetti per gli umori partenopei. Così veraci e così irresistibili.
Conclusioni
Concludiamo la recensione di Diversi come due gocce d’acqua sottolineando la freschezza del racconto che, al netto del “già visto”, offre comunque diversi spunti importanti declinati in chiave di rom-com fiabesca. La cornice napoletana è un plus, e poi attenzione al cast: Alessio Lapice si conferma un ottimo attore, con lui la rivelazione Chiara Celotto.
Perché ci piace
- Un ottimo cast.
- L’alchimia tra Alessio Lapice e Chiara Celotto.
- La cornice napoletana.
- Una regia televisiva ma fresca.
Cosa non va
- Dura 10 minuti di troppo.