Una delle certezze di Kurt Wimmer, regista e sceneggiatore già autore di Equilibrium, mentre scriveva la sceneggiatura di Ultraviolet, era la musa ispiratrice del personaggio femminile protagonista : Milla Jovovich.
Positivamente impressionato dai vari ruoli energici interpretati in Giovanna D'Arco, Resident Evil e Il quinto elemento, Wimmer ha scritto il copione e caratterizzato Violet basandosi sulle fattezze ed abilità recitative della modella e attrice ucraina, ben prima di averla anche solo contattata per proporle il lavoro.
Fortunatamente la Jovovich ha accettato la proposta senza problemi dichiarando "Mi sono innamorata subito di Violet, per certi versi somiglia a un personaggio dei fumetti, ma mi sono identificata facilmente in lei e negli enormi problemi che deve affrontare". L'attrice è rimasta stupita dalla facilità con la quale ha ottenuto la parte. "Quando ho visto Kurt per parlare del film, gli ho detto che mi sarebbe piaciuto molto vestire i panni di Violet. Lui mi ha stretto la mano e ha risposto: 'Va bene, allora ci vediamo a Shanghai'", ricorda con una risata. In seguito, quando ha scoperto che il ruolo era stato scritto apposta per lei, si è detta lusingata. Enfatizzando l'immediata intesa col regista prosegue "È stato molto bello lavorare con Kurt, ha messo tutto se stesso in questo film. Era innamorato del personaggio di Violet e l'idea di vederlo finalmente prendere vita lo riempiva di entusiasmo".
Per realizzare Ultraviolet, Wimmer si è ispirato al cult movie Gloria di John Cassavetes del 1980, facendone un film di avventura che richiamasse il mondo dei fumetti.
Grazie all'esperienza accumulata nell'ambito del genere fantascentifico e puntando sull'irresistibile fascino di un'eroina dotata di super-poteri che compie azioni mozzafiato arricchite da sensazionali effetti speciali, Wimmer ha creato un film pieno di suspense ma anche in grado di commuovere.
A tal proposito William Fichtner, che nel film interpreta il ruolo di Garth sostiene di essere rimasto particolarmente colpito dal lato sentimentale "Ultraviolet è un susseguirsi di eventi travolgenti, ma secondo me quello che lo rende speciale sono le emozioni che trasmette, quando riesci a trasmettere sentimenti così forti in un film", continua l'attore, "hai veramente realizzato qualcosa di prezioso".
Per prepararsi al ruolo ed acquistare la forma fisica richiesta, Milla Jovovich si è allenata per un anno intero, seguita dal consigliere tecnico Mike Smith, laureato in educazione fisica ed esperto di arti marziali che aveva già collaborato con Wimmer in Equilibrium.
Utilizzando queste sue conoscenze, Smith ha voluto creare per le sequenze di combattimento uno stile totalmente originale basato sulla ginnastica ritmica "Ci siamo ispirati alla ginnastica ritmica soprattutto per quanto riguarda i movimenti della spada, Kurt e io siamo rimasti impressionati da quello che i ginnasti erano capaci di fare con i bastoni".
Smith è inoltre rimasto colpito dall'impegno dell'attrice "Milla è la professionista più pragmatica e tenace che io abbia mai incontrato", afferma. "La sua capacità di concentrazione è incredibile. Io le insegnavo delle cose, e il giorno dopo lei era in grado di farle al top".
Per la Jovovich, che aveva già realizzato stunt e combattimenti in diversi altri film, lavorare con Smith e Wimmer alle scene di arti marziali è stato entusiasmante. "Mi hanno sottoposto a un allenamento di livello olimpionico ma ne è valsa la pena, non avevo mai raggiunto questa forma fisica e non mi sono mai sentita così sciolta in tutta la mia vita, sono orgogliosa di aver fatto parte di questa produzione soprattutto per la qualità degli stunt", racconta l'attrice "Sembrano sequenze di danza più che scene di combattimento".
Dopo aver esaminato centinaia di ragazzi, la scelta del bambino che avrebbe interpretato il ruolo di Six è caduta su Cameron Wright, giovanissimo attore che, a dispetto dell'età, ha alle spalle una carriera cinematografica da far invidia a molte Star più mature.
Kurt Wimmer commenta sul ragazzo "Cameron aveva l'innocenza necessaria a interpretare un bambino di dieci anni che è sempre vissuto tra le quattro pareti bianche di una stanza e non ha praticamente alcun tipo di interazione con il mondo esterno, visto che il personaggio non parla molto, Cameron doveva essere in grado di esprimere le sue emozioni con uno sguardo o un'espressione del viso, cosa che gli è riuscita splendidamente. Nonostante sia molto giovane, è una persona capace di grande profondità".
"Cameron è estremamente sveglio, ma resta sempre un bambino", osserva la Jovovich "Io e lui non abbiamo fatto altro che ridere e prenderci in giro. Ho cercato di farlo divertire il più possibile".
Bright replica "Milla è una grande attrice, è simpaticissima e alla mano, e fa morire dal ridere".
Per creare il mondo futuristico da sfondo alla vicenda, la produzione e lo scenografo James Choo, hanno scelto la Cina, che con la sua architettura innovativa e di effetto ha contribuito a creare un'atmosfera affascinante. La maggior parte delle riprese in interni è stata effettuata in alcuni ambienti protetti di Hong Kong nell'arco di due mesi. Il cast e la troupe si sono poi spostati a Shanghai per completare le scene in esterni.
Ambientato perlopiù nel distretto di Pudong, a Shanghai, Ultraviolet è stato girato in diversi edifici architettonici famosi, tra cui la Torre di Jin Mao, che con i suoi 420 metri è la più alta della Cina nonché la quarta nel mondo, e il Grand Hyatt Hotel, un cinque stelle di 38 piani con le stanze più grandi del mondo.
"Non è stato facile rappresentare il cosiddetto 'mondo del futuro'", racconta Choo. "Bisognava uniformare il colore, gli ambienti, le scene e anche i membri del cast, in modo che ogni elemento si adattasse bene al tema del film e ne raccontasse la storia". Choo è stato felice di lavorare con un regista e sceneggiatore attento al dettaglio. "Ogni scena presente nel copione era descritta nei minimi particolari, il che mi ha aiutato molto a costruire l'atmosfera del film".
Ultraviolet è stato girato interamente nel nuovo formato ad alta definizione. Il produttore esecutivo Tony Mark, che aveva sperimentato l'alta definizione producendo C'era una volta in Messico, ha dovuto faticare molto a convincere Wimmer e la casa di produzione ad assumersi un rischio così grande. Il regista si è tuttavia arreso dopo aver incontrato George Lucas sul set di Star Wars ed essersi fatto spiegare da lui tutte le potenzialità dell'alta definizione.
"Il mondo futuristico di Ultraviolet richiedeva un elevato livello di progettazione e stilizzazione, e l'alta definizione soddisfa appunto queste esigenze", spiega Mark. "Il film è pieno di effetti visivi e girare in digitale ha comportato dei vantaggi enormi".
Il produttore John Baldecchi infine commenta: "Kurt ha inglobato una serie di temi appassionanti in un grande film di azione, ha fatto un ottimo lavoro, perché ha saputo rompere con le convenzioni che contraddistinguono questo genere cinematografico, sfruttando al massimo le potenzialità degli attori e i vantaggi della teconolgia digitale".