Non c'è candeggina abbastanza forte da cancellare le macchie dell'alta società di Beverly Hills. Prima o poi l'alone riemerge e rischia di rovinare per sempre il quadretto perfetto che le padrone di casa vogliono dipingere per i propri ospiti. Ma stavolta la TV non parla di loro, o meglio non direttamente: ora è il turno di dare voce alle domestiche, quella schiera di donne "invisibili" che conoscono tutti i segreti e sanno bene come farli restare all'interno delle mura domestiche. È un po' come tornare a Wisteria Lane entrando dalla porta di servizio. Ad accoglierci di nuovo Marc Cherry, in veste di creatore: Devious Maids (a settembre su FoxLife), l'ultimo nato della sua fervente immaginazione, s'ispira alla telenovela messicana Ellas son la Alegría del Hogar e vanta tra i produttori anche Eva Longoria (Gabrielle, la meno disperata delle casalinghe).
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Al contrario Rosie (Dania Ramirez, Heroes) ha un carattere dimesso e fortissimi valori morali: lavora lontana dal suo Paese solo per ottenere il ricongiungimento con il suo bambino e ha un debole, ricambiato, per il datore di lavoro, Spence Westmore (Grant Show, Melrose Place). L'uomo è talmente ingenuo da non accorgersi dell'adulterio dell'algida mogliettina, Peri (Mariana Klaveno, True Blood). La domestica, che la sorprende a letto con l'amante, la avverte: "Ho lavato le lenzuola ma non saranno mai pulite".
Le preoccupazioni di Zoila (Judy Reyes, Scrubs) sono di tutt'altro genere: da giovane si era innamorata del proprio capo ma era stata sedotta e abbandonata. Non vuole che la figlia Valentina (Edy Ganem) soffra per lo stesso motivo e per questo cerca di ostacolare la sua "amicizia" con il rampollo Remi Delatour (Drew Van Acker, Pretty Little Liars). La ragazza sogna ad occhi aperti che il fiuto per la moda (sa riconoscere ad occhi chiusi una borsa Marc Jacobs) e la passione per Hitchcock l'aiutino a conquistare il biondino, ma non vede le differenze sociali che invece li separano.
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È inframmezzata, come sempre, da perle di saggezza rosa dispensate da Marc Cherry che per i suoi personaggi s'ispira ancora alla madre. Le regole non scritte dei quartieri in costituiscono sempre un gustoso passatempo per il pubblico, come nel seguente discorso di Evelyn (control freak in stile Bree Van de Kamp, ma per ora senza fucile): "A Beverly Hills si dice: rubare l'uomo di un'altra è maleducato, ma soffiarle la domestica è imperdonabile".
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La ricetta è la stessa, ma cambiano gli ingredienti, mescolati con sapienza e con la dose extra di spezie piccanti che mantengono alto l'interesse. I personaggi dimostrano uno spessore di sceneggiatura che sa alternare il filone drama al genere soap senza mai eccedere in alcuno dei due. Il rischio-noia resta in agguato: per schivarlo occorrerà tutto l'ingegno di Cherry, che può contare su un ottimo cast (senza primedonne) e su uno spunto inesauribile come la polvere stessa che si annida sui mobili nell'attimo stesso in cui viene spazzata via.