Nella nostra recensione di D.B. Cooper: il dirottatore che svanì nel nulla, una nuova docuserie divisa in quattro episodi a se stanti, vi spiegheremo perché quello di Netflix è uno documentari più divertenti che la piattaforma streaming ha realizzato negli ultimi tempi. Ciò che è indubbiamente sorprendente, e che diventa subito chiaro sin dal primo episodio, è la complessità del caso, della rapina stessa e delle numerose teorie che, sebbene siano passati 50 anni, continuano ad attanagliare la fantasia di moltissime persone. Si tratta di un viaggio affascinante e divertente nella tana del bianconiglio che, grazie al brivido che nasce dal fatto che il caso non è mai stato risolto, consente allo spettatore di mettersi comodo, di rilassarsi e di lasciarsi intrattenere da questo intricato enigma senza fine.
Perfino nel nostro paese molte persone sono a conoscenza della storia di Cooper, non solo perché all'epoca fu un seguitissimo caso di cronaca a livello internazionale, ma principalmente per il fatto che, nel corso degli anni, ha avuto un'incredibile influenza nella cultura di massa: dal riferimento presente in Loki dei Marvel Studios fino a quelli in Prison Break e Breaking Bad. In ogni caso, sappiate che non c'è alcun bisogno di conoscere la storia di Cooper nei minimi dettagli per godersi questa fantastica serie documentaristica.
La storia di D.B. Cooper
Nel primo episodio, intitolato "Prendi i soldi e lanciati", la regista Marina Zenovich espone i dettagli del caso: all'inizio degli anni '70, un uomo ben vestito salì a bordo di un piccolo aereo commerciale e, dicendo di avere una bomba nella sua valigetta, tenne in ostaggio l'intero equipaggio al fine di ottenere un riscatto pari a 200.000 dollari, oggi equivalenti a circa 1,34 milioni di dollari statunitensi, e quattro paracadute (due primari e due di riserva).
L'aereo fu fatto atterrare nell'aeroporto più vicino e in seguito il pilota venne incaricato di lasciare di nuovo la pista di atterraggio. Durante il volo l'uomo uscì dall'ingresso posteriore dell'aereo sparendo successivamente nel nulla. La leggenda di D.B. Cooper, che durante il dirottamento in realtà aveva utilizzato lo pseudonimo di Dan Cooper, probabilmente ispirato all'omonimo personaggio dei fumetti degli anni cinquanta, è arrivata fino ad oggi e continua a ispirare un vero e proprio esercito di fan decisi a scoprire la vera identità e il luogo in cui si trova oggi uno dei criminali più famosi di sempre.
D.B. Cooper: il dirottatore che svanì nel nulla: punti di forza e di debolezza
Il documentario non si prende mai troppo sul serio e abbraccia le teorie stravaganti tanto quanto alcune delle affermazioni più legittime. Quello che rende entusiasmanti le puntate della serie, oltre alle scelte registiche e ad un'incredibile colonna sonora, è la mole di interessantissimi particolari: una delle curiosità più stuzzicanti è indubbiamente legata al nome dell'uomo misterioso, che in realtà non era D.B. Cooper. Questo nome è emerso originariamente come risultato di un errore giornalistico commesso a causa della fretta di stampare la storia: il nome del dirottatore, che compariva anche sul suo biglietto, era Dan Cooper. Tuttavia, D.B. Cooper continua a perdurare nel tempo, probabilmente perché si presta più naturalmente al fascino che dovrebbe avere un personaggio così enigmatico.
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La serie, tanto quanto la storia stessa, è estremamente allettante e degna di essere visionata in una sola seduta, specialmente se consideriamo che ha tutte le caratteristiche di ogni grande storia di questo tipo, arrivando quasi a sembrare troppo misteriosa per essere vera. Un uomo gentile in giacca e cravatta, (così è stato descritto da tutti i membri dell'equipaggio) dirotta un aereo senza però fare del male ad un solo passeggero; riceve i suoi soldi e poi scompare nel nulla lanciandosi dal retro di un aereo: è semplicemente incredibile!
Nel corso degli anni, nonostante le ricerche e il fanatismo che ha circondato il caso fin da subito, non sono mai state trovate prove concrete che identificassero il colpevole e la questione è rimasta aperta fino al luglio 2016, quando l'FBI ha deciso di archiviare il caso. È qui che questa serie riesce a conquistare definitivamente lo spettatore: come in un giallo di tutto rispetto, i cineasti iniziano a giocare con alcune ipotesi e con le versioni di una serie di esperti, ognuno dei quali crede di aver scoperto la verità che si cela dietro la leggenda. D.B. Cooper: il dirottatore che svanì nel nulla è una docuserie che invita lo spettatore a perdersi nel leggendario mistero irrisolvibile che circonda la storia di un uomo che ha dirottato un aereo a scopo di riscatto e che non è mai stato catturato.
Conclusioni
Concludendo la recensione di D.B. Cooper: il dirottatore che svanì nel nulla, ribadiamo che la docuserie è una deliziosa perla della celebre piattaforma streaming che bisogna visionare tenendo a mente le parole di un celebre "fuggiasco" interpretato da Johnny Depp: "È il viaggio che conta, non la destinazione."