Parte da un bizzarro contrasto il nuovo film Netflix disponibile dal 12 agosto, l'action comedy di cui vi parliamo in questa recensione di Day Shift - A caccia di vampiri. Un contrasto che si basa sul turno di giorno a cui fa riferimento il titolo e la caccia ai popolari mostri dell'immaginario horror, che prediligono muoversi col favore delle tenebre, e che rispecchia anche il tono di un film che si diverte ad affrontare il tema con una sana dose di ironia. Una action comedy che porta la firma di J.J. Perry, al suo debutto dietro la macchina da presa dopo una lunga e valida carriera come attore e stunt, e ruota attorno al personaggio interpretato da una star affermata come Jamie Foxx.
A caccia di vampiri nella Valley
Ci muoviamo in un contesto familiare nelle prime sequenze di Day Shift, tra strade che abbiamo visto più e più volte a far da sfondo a film e serie ambientate nell'area di Los Angeles. Strade che vediamo percorrere a Bud Jablonski nella sua attività di pulizia piscine, su un furgone che ha visto giorni migliori e alle prese con i più disparati rifiuti abbandonati in acqua. Quello che capiamo ben presto è che il lavoro di Bud è solo una copertura per un impegno più particolare e pericoloso: Bud Jablonski è infatti un cacciatore di vampiri, che pattuglia e sorveglia la Valley alla ricerca di vampiri da stanare ed eliminare. Il suo non è però solo un impegno da buon samaritano, Bud non si dà da fare solo per ripulire la città dalla minaccia, ma anche per mero guadagno personale, rivendendo i denti di questi mostri che si nascondono tra gli esseri umani.
Uno spunto che ha i suoi motivi di interesse per il contesto scelto per ambientare la storia di Bud e della sua caccia, quell'area di Los Angeles che siamo abituati a vedere sotto tutt'altra veste, in netta contrapposizione da quel che ci aspetteremmo da un film a base di vampiri. Un interesse che si alimenta grazie a un inizio altrettanto promettente, che ci mostra per la prima volta Bud all'opera contro un mostro spiazzante e lontano dall'immaginario classico del genere, in una sequenza d'azione eccessiva e sopra le righe, che non si prende sul serio e ci mette nello stato d'animo adatto a goderci un film folle.
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Jamie Foxx, padre e cacciatore di vampiri
Purtroppo però Day Shift - A Caccia di Vampiri non si lascia andare del tutto alla follia e subito dopo quel folgorante inizio si dedica alla storia personale di Bud Jablonski per definire il suo contesto intimo e le sue motivazioni nel portare avanti questo pericoloso impegno quotidiano: la famiglia. Una moglie da cui è separato, una figlia a cui offrire una vita decente. Una famiglia che rischia di perdere, perché la ex ha intenzione di trasferirsi, a meno che Bud non riesca a trovare i soldi per garantire alla figlia il necessario, a cominciare dalla costosa retta nella scuola che frequenta. Ed è per questa esigenza economica che Bud è costretto ad abbandonare la propria missione solitaria ed entrare a far parte dell'Unione, un gruppo internazionale di cacciatori di vampiri che può garantirgli la stabilità di cui lui e la sua famiglia hanno bisogno.
L'esperienza nell'azione
È in quest'altro contrasto, tra l'ordinaria quotidianità dei problemi personali di Bud e l'eccezionalità della lotta ai vampiri, che il film non riesce a trovare il giusto equilibrio, procedendo per strappi, coinvolgendo quando si entra nel vivo dell'azione, perdendo di mordente tra una sequenza action e l'altra. Ed è un peccato perché gli scontri contro i vampiri funzionano nei loro folli eccessi, per coreografie dei combattimenti, movimenti di camera azzardati, ma anche quelle trovate sopra le righe che strappano sorrisi compiaciuti e caratterizzano il tono della pellicola. Una personalità che J.J. Perry dimostra quasi esclusivamente nei momenti action, forse perché il suo passato da stunt gli ha consentito una mano più sicura in questo ambito, in quei segmenti del film in cui si è scrollato di dosso i legittimi timori dell'esordio.
Un peccato da più punti di vista: per una premessa sfruttata solo in parte (ma che potrà essere approfondita in ulteriori film); per un cast valorizzato a tratti, non solo per quanto riguarda Jamie Foxx, ma anche comprimari d'eccezione come l'adorabile Seth di Dave Franco o Snoop Dog; e per non aver saputo dare a tutto il film la stessa personalità che caratterizza le scene d'azione. Resta un titolo con cui passare due ore senza pensieri in queste torride serate estive, ma sarebbe potuto essere qualcosa di più.
Conclusioni
Nella recensione di Day Shift - A caccia di vampiri vi abbiamo parlato di un film che dimostra una propria personalità soprattutto quando affronta le sequenze d’azione, ma perde di mordente quando si concentra sull’intreccio e le motivazioni personali del protagonista Jamie Foxx. Un peccato perché la premessa e questo approccio sopra le righe all’action gli avrebbero consentito di essere qualcosa di più di un titolo con cui passare una serata estiva.
Perché ci piace
- Le sequenze d’azione, ben costruite e coreografate, arricchite da un tono sopra le righe che le caratterizza.
- La premessa e l’idea di tratteggiare una storia di vampiri nel contesto dell’area di Los Angeles.
- Jamie Foxx e altri membri del cast…
Cosa non va
- … purtroppo valorizzati solo in parte.
- Si sarebbe potuto approfondire maggiormente il contesto di Day Shift.
- Le porzioni del film dedicate alla costruzione dell’intreccio e dei personaggi non hanno la stessa personalità delle sequenze d’azione.