Quando ci si appresta a scrivere di un'opera particolare, come nel caso di questa recensione di Dark Crystal, è dovere di chi scrive far capire anche quali siano le sue particolarità, quelle caratteristiche che ne rappresentano l'unicità. È bene precisare subito, quindi, che la serie tv che approda nel catalogo di Netflix il 30 Agosto è un progetto ambizioso e fuori dal comune, soprattutto per i tempi moderni, perché realizzato con una tecnica espressiva affascinante ma poco diffusa nel panorama contemporaneo. Per capirci, è la stessa tecnica usata per i popolari Muppets e non sorprende, infatti, che alle spalle di tutto ciò ci sia il nome del loro artefice Jim Henson. La Dark Crystal di Netflix nasce infatti da una costola dell'omonimo film co-diretto da Henson con Frank Oz nel 1982, un cult che ha attecchito poco nel nostro paese ma ha saputo dar vita a un universo ripreso da merchandising, graphic novels e una serie di romanzo young adult che ne hanno espanso i confini e approfondito aspetti e personaggi. E ora da una serie TV.
Il mondo di Thra nella trama di Dark Crystal
La storia che racconta la serie Netflix funge da prequel per il Dark Crystal del 1982, è ambientata diversi anni prima di quegli eventi e si ricollega al Cristallo della Verità, fonte di immenso potere che si trova nel cuore di Thra. Ma ora che il cristallo è danneggiato, corrotto dai malvagi Skeksis, il mondo che ne tra potere sta morendo e la malattia vi si diffonde. Un pericolo di cui si rendono conto tre Gelfling, che capiscono quale sia la verità che si nasconde dietro il potere degli Skeksis e danno il via a un'avventura che si sviluppa per i dieci episodi della prima stagione e non può che condurre a un'epica battaglia per il controllo. Una storia di cui non vi anticipiamo niente, perché una delle caratteristiche più affascinanti di Dark Crystal è nel modo in cui riesce a condurre lo spettatore nelle maglie del suo mondo di fantasia, tra una varietà di luoghi che assicurano varietà, una pluralità di razze suggestive e affascinanti e, soprattutto, personaggi molto ben caratterizzati e raccontati.
I personaggi al cuore dell'azione
Quel che stupisce guardando Dark Crystal è la cura nella realizzazione dei personaggi. Non dovrebbe essere una sorpresa, visto che portano la firma della Jim Henson Creature Shop, ma non possiamo che restare ammirati dal livello di dettaglio di ogni singolo personaggio che anima la storia. Un'attenzione speciale è rivolta ai tre gelfling protagonisti, la principessa del clan Vapra, Brea, la guardia del castello Rian, appartenente al clan degli Stonewood, e Dett, che è invece dei Grottan. Tre figure che danno l'iniziale input per lo sviluppo di un intreccio che accoglie una moltitudine di personaggi secondari ugualmente interessanti, per i quali sono stati coinvolti anche nomi di spessore per dar loro voce: se infatti per i tre principali troviamo Taron Egerton, Anya Taylor-Joy e Nathalie Emmanuel, tra i comprimari figurano anche Helena Bonham Carter, Shazad Latif, Lena Headey, Toby Jones, Alicia Vikander, Natalie Dormer, Theo James, Jason Isaac, Simon Pegg, Mark Hamill e Sigourney Weaver come voce narrante. Un freddo elenco che ha lo scopo di far capire il livello di attenzione e lo sforzo produttivo per portare in vita il complesso mondo di Thra.
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Nel fantastico mondo di Thra
Uno sforzo produttivo che, se possibile, è ancora più evidente nella progettazione e costruzione degli ambienti, che rendono il mondo di Thra vivo, vario e vibrante. La resa su schermo è impressionante, con gli effetti visivi perfettamente integrati nella scena e con le marionette protagoniste: ogni elemento contribuisce alla costruzione di un mondo credibile nella sua varietà e profondità di dettaglio nell'accompagnare il viaggio dei protagonisti in una storia complessa e articolata. Merito della scelta di sviluppare la storia in episodi che si assestano sui 50 minuti di durata, offrendo agli autori di dare a ogni personaggio e ogni svolta narrativa lo spazio necessario a supportarli.
L'unico limite di Dark Crystal coincide, purtroppo, con la sua forza: la tecnica usata. Pur di fattura esemplare e con una mobilità e credibilità eccellente, è difficile non vedere nei protagonisti della storia i pupazzi che danno loro vita, con tutti i vincoli del caso. Vincoli evidenti in particolare in alcune sequenze più movimentate, che il regista Louis Leterrier dirige con sicurezza, estro e dinamismo, così come in una certa rigidità espressiva. Fa parte del gioco e lo si dimentica presto, ammesso che si sia disposti a farlo.
Conclusioni
Per chiudere questa recensione di Dark Crystal - la resistenza è importante ribadire l’incredibile sforzo, produttivo e artistico, convogliato da Netflix nella serie prequel del film del 1982. Magnifici i fondali, splendidi i personaggi, intrigante ed elaborata la storia, tutto perfettamente miscelato per creare un mondo credibile e coinvolgente in cui immergersi per 10 corposi episodi. Unico limite: non è detto che la tecnica espressiva usata possa conquistare tutti gli spettatori, ma il nostro invito è di provare a superare questa eventuale barriera e dare a Dark Crystal la possibilità di accoglierci nel suo mondo fantastico.
Perché ci piace
- Il mondo di Thra, con tutti i suoi dettagli, tra fondali perfettamente costruiti e varietà di creature e ambienti.
- Una storia complessa che valorizza e sostiene la costruzione visiva del mondo di Dark Crystal.
- Design, progettazione e animazione dei personaggi, vero punto di forza di un’arte e della serie…
Cosa non va
- …ma può risultare anche un limite per chi non riesce a entrare in sintonia con questa tecnica espressiva.