Dario Marianelli: le 5 migliori colonne sonore di un premio Oscar

Ospite dell'UltraPop Festival 2021, scopriamo insieme le 5 migliori colonne sonore del premio Oscar Dario Marianelli.

Dario Marianelli
Dario Marianelli

Cosa si nasconde tra gli spazi bianchi di un pentagramma? Sono migliaia e più possibilità di prendere un'emozione e con essa danzare sulle ali della fantasia e dell'immaginazione. È una cassa di risonanza emotiva e mnemonica dalla portata misteriosa e sublimemente attrattiva, la musica. Quei piccoli segni panciuti, quelle note disposte secondo un ordine ben preciso sullo spartito, sussurrano alle orecchie dell'ascoltatore per ripescare sentimenti, ricordi, o pensieri tenuti ben nascosti in un baule dimenticato nel buio dell'inconscio. E così, una volta fatto capolino nell'universo cinematografico, la musica prende ogni frammento di umore in scena, un sentimento rimasto sospeso sulla punta della lingua, o feroce e brulicante vendetta, e lo esacerba all'ennesima potenza. Se il cinema è una finestra aperta sulla nostra realtà (personale e universale) la colonna sonora è una cassa di risonanza empatica e drammatica. Un personaggio a parte, che tra le sapienti mani di Dario Marianelli ha la forma di una donna elegante, poetica, mai indiscreta, ma sempre pronta a colpire con una freccia dorata il cuore dello spettatore. Un'Artemide in musica, riconoscibile per quelle dolci melodie che la abbigliano e quegli elementi orchestrali che le fanno da parti corporee con cui incedere verso di noi. Sono brani rimasti impressi nella nostra memoria che accompagnano altrettante scene memorabili, quelle composte da Dario Marianelli. Ma quali sono le sue migliori? Scopritelo insieme a noi, in questo excursus alla ricerca delle 5 migliori colonne sonore di Dario Marianelli.

1. L'ORA PIÙ BUIA

L'ora più buia: Gary Oldman e Kirstin Scott Thomas in una scena
L'ora più buia: Gary Oldman e Kirstin Scott Thomas in una scena

Lontano da intenti elegiaci, L'ora più buia è una mano che prende la figura di Winston Churchill e getta giù da quel piedistallo su cui era stato eretto a mo' di icona. La Darkest Hour del titolo non è dunque solo quella vissuta da un'intera nazione all'ombra del conflitto mondiale, quanto quella personale del Primo Ministro inglese, insicuro, tentennante, piegato sotto il peso di responsabilità a cui forse non è così certo di rispondere. La voce tremolante, la maschera di sicurezza indossata da un Churchill maestosamente interpretato da Gary Oldman, gli sguardi bassi e le lacrime che rigano le guance della segretaria Elizabeth Layton (Lily James) trovano il loro perfetto contrappunto musicale grazie a Dario Marianelli. Giunto alla quinta collaborazione con Joe Wright, Marianelli si conferma ancora una volta abile traduttore di emozioni in musica, offrendo agli spettatori una delle sue composizioni più coinvolgenti, che trovano nel brano Radio Times il proprio acume emotivo.

2. ESPIAZIONE

James McAvoy in una scena del film Espiazione, del 2007
James McAvoy in una scena del film Espiazione, del 2007

La realtà che si mescola alla fantasia, a quel potere dell'immaginazione sotto forma di scrittura capace di creare, e distruggere, esistenze vissute fuori e dentro la pagina. A Dario Marianelli bastano dei tasti di una macchina da scrivere per aprire una porta e unire questi due universi, dando vita a una delle colonne sonore più coinvolgenti ed emotive della storia del cinema. Seconda delle sue cinque collaborazioni con il regista Joe Wright, grazie alla soundtrack di Espiazione, il compositore si aggiudica nel 2008 il premio Oscar. Non vi erano sfidanti alla sua altezza quell'anno. Quello di Espiazione è un viaggio emotivo tra realtà e fantasia che Marianelli ha saputo perfettamente mettere in musica, esaltando ogni singolo momento, ogni singola emozione, ogni singolo tasto della macchina da scrivere.

3. JANE EYRE

Mia Wasikowska e Michael Fassbender in una scena di Jane Eyre
Mia Wasikowska e Michael Fassbender in una scena di Jane Eyre

Se per un regista non è facile tradurre in linguaggio cinematografico quello impresso sulle pagine di un classico della letteratura mondiale, ancor più ardua risulta l'impresa del compositore chiamato a decodificare ogni emozione trattenuta tra gli spazi di un dialogo, per consegnarli indietro sotto forma di musica. Dario Marianelli nel 2011 accetta la sfida e, sei anni dopo l' Orgoglio e Pregiudizio di Joe Wright (e un anno prima della trasposizione di Anna Karenina), Marianelli traduce in musica il non detto e le emozioni nascoste di due dei protagonisti più amati della letteratura inglese: Jane Eyre ed Edward Rochester. Diretto da Cary Fukunaga il film tratto dal classico della letteratura inglese di Charlotte Brontë vede come protagonisti un Michael Fassbender appena lanciato dal successo di X-Men e Shame, e Mia Wasikowska. A unire i due in un eterno abbraccio tra le ombre della brughiera inglese è la musica del compositore pisano, dolce e sublime, timoroso e avvolgente, proprio come la scrittura di Charlotte Bronte.

4. PINOCCHIO

Pinocchio Federico Ielapi
Pinocchio: la prima immagine di Federico Ielapi

Sa di casa la musica composta da Dario Marianelli per il Pinocchio di Matteo Garrone. L'odore della campagna toscana, di quegli ambienti che hanno circondato la giovinezza di Dario Marianelli (nato e cresciuto a Pisa) si ritrovano adesso in ogni singola nota che accompagna l'arco di trasformazione del burattino che voleva diventare bambino, Adattandosi perfettamente alla colonna visiva, la musica di Marianelli è riuscita a enfatizzare ogni singolo movimento di macchina, sottolineando gli umori e i sentimenti che animano e rendono vivi i personaggi sulla scena, nati dalla mente di un altro toscano come Carlo Collodi.

Pinocchio al cinema, da Walt Disney a Matteo Garrone

5. V PER VENDETTA

Hugo Weaving in una sequenza di V for Vendetta
Hugo Weaving in una sequenza di V for Vendetta

Tratto dal romanzo grafico scritto da Alan Moore e illustrato da David Lloyd, V per Vendetta arriva sul grande schermo nel 2005 grazie a Lana e Lily Wachowski. Ambientato in un Regno Unito futuristico e distopico, governato da un regime repressivo richiamante quello del 1984 di George Orwell, l'opera si muove all'ombra di V, un rivoluzionario con il volto sempre coperto dalla maschera di Guy Fawkes. Dario Marianelli ha saputo creare un perfetto tappeto musicale alle invettive rivoluzionarie del proprio protagonista, esaltando il suo progetto di resistenza al totalitarismo del governo. La colonna sonora è arricchita inoltre da due tracce musicali non accreditate a Marianelli: l'Ouverture 1812 di Pëtr Il'ič Čajkovskij e la quinta sinfonia di Beethoven.