L'idea per il film venne al regista Tim Burton quando lo sceneggiatore e amico Jonathan Gems gli portò a vedere dellle figurine scovate in una rigatteria di Los Angeles. La serie di figurine Mars Attacks! fu disegnata nel 1962 da Len Brown e distribuita dalla Topps Company, casa produttrice di chewing gum, per poi essere presto ritirata dal mercato in seguito a proteste di alcuni genitori. Per Burton fu come tornare indietro di decenni, si ricordò infatti di aver posseduto quelle figurine da bambino e così convinse immediatamente la Warner ad acquistare i diritti della serie e farne un film omaggio alla fantascienza anni '50.
La cosa più difficile fu riuscire a scritturare degli attori famosi, visto che tutti gli agenti delle star non avevano assolutamente intenzione di permettere ai loro "protetti" di interpretare ruoli così brevi per essere inceneriti subito dopo. La svolta venne da Jack Nicholson che si innamorò dello script e del soggetto a tal punto da voler interpretare tutti i personaggi del film.
Non fu così, ovviamente, anche se gli rimasero comunque due parti (e due morti quindi) ma questa presa di posizione favorì incredibilmente la produzione del film, e in breve tempo Burton si trovò a dirigere un cast stellare, di cui molti già presenti in altri film precendenti del regista, come Sarah Jessica Parker, Danny De Vito e l'immancabile Lisa Marie.
Essendo nato come un chiaro omaggio alla fantascienza degli anni d'oro, questo Mars Attacks! presenta molti punti in comune con alcuni film cult: addirittura gli effetti sonori delle armi degli alieni sono presi di pugno dal classico La guerra dei mondi ed anche la colonna sonora di Elfman richiama in alcuni punti film indimenticabili come Blob o La cosa da un altro mondo.
Ma non mancano riferimenti anche a film più recenti, con le evidenti autocitazioni a Nightmare Before Christmas o a Batman - il ritorno (di cui una scena è visibile nelle sfere/monitor all'interno di una delle astronavi marziane), ma anche le parodie degli stereotipi della moderna fantascienza come lo scienziato saccente e eccessivamente ottimista perfino davanti all'evidenza o il presidente americano che tenta di persuadere l'ambasciatore alieno a non ucciderlo improvvisando un commovente discorso, ma non più melenso di quello involontariamente ironico del contemporaneo Independence Day.