Così parlò Rohan Kishibe, la recensione: la serie spin-off sull'egocentrico mangaka dell'universo di Jojo

La recensione di Così parlò Rohan Kishibe, la serie anime in quattro episodi, spin-off de Le bizzarre avventure di Jojo, tratta dall'omonimo manga e distribuita per la prima volta in Italia su Netflix dal 18 febbraio 2021.

Cosi Parlo Rohan Kishibe
Così parlò Rohan Kishibe: il protagonista

In questa recensione di Così parlò Rohan Kishibe cercheremo di considerare tutti gli elementi di quella che è una serie spin-off di uno degli anime (e manga) più celebri di sempre: Le bizzarre avventure di Jojo. Ispirata all'omonimo fumetto di Hirohiko Araki edito in Italia da Star Comics, l'anime vede la regia di Toshiyuki Kato e Yasufumi Soejima e porta il protagonista a trovarsi davanti a diverse terrificanti situazioni, la maggior parte delle volte per trovare ispirazione ed elementi da inserire nei suoi manga. Così parlò Rohan Kishibe è una serie OVA (quindi pensata per l'home video) e composta da 4 episodi, uno in meno rispetto alla controparte cartacea, distribuita per la prima volta in Giappone nel settembre del 2017 e ora distribuita in streaming dalla piattaforma Netflix dal 18 febbraio 2021.

Rohan Kishibe alterego dell'autore

Cosi Parlo Rohan Kishibe 2
Così parlò Rohan Kishibe: Rohan Kishibe nella serie

Per poter esprimere un giudizio su questo anime è necessario prima parlare un po' del personaggio che ne è protagonista. Rohan Kishibe appare in Jojo per la prima volta nella quarta serie del manga, Diamond is Unbreakable, risultando essere uno dei personaggi principali. Nello spin off ha 27 anni ed è un affermato autore di manga (alter ego dello stesso Araki) ed è portatore dello Stand Heaven's Door, proiezioni psichica in grado di leggere le persone come fossero libri rispettando l'idea secondo la quale ogni esperienza passata, felice o traumatica, possa lasciare su di noi dei segni. Lo stand, infatti, ha anche la capacità di rimuovere o riscrivere le memorie di un individuo modificandone così a suo piacimento il comportamento, proprio come avviene con Koichi Hirose nella quarta stagione de Le bizzarre avventure di Jojo. Seppure tendenzialmente arrogante e poco incline a socializzare, Rohan Kishibe sembra avere una propria etica e senso di giustizia. Fatta eccezione per alcune persone, Koichi ad esempio, non ama trascorrere molto tempo con il prossimo, dedicando la maggior parte del suo tempo e delle sue risorse, anche economiche, nel fare ricerche ed esplorare luoghi che possano ispirare e donare il maggior realismo possibile alle suo opere.

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Il genere Horror tra Giappone e Italia

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Così parlò Rohan Kishibe: una scena della serie

Lo ha dimostrato anche in Jojo: Araki ama l'Italia, tanto da inserire più volte personaggi, luoghi e suggestioni che risalgono al nostro paese. Questo avviene anche in Così parlò Rohan Kishibe, uno degli episodi è ambientato proprio a Venezia e, come gli altri, ci propone una storia horror, anche se in stile orientale. La serie, infatti, è composta da episodi che rispecchiano questo genere nella sua accezione più classica: il protagonista alla perenne ricerca dell'ispirazione si muove in situazioni che implicano l'affrontare demoni, persone malvagie e strane creature in grado di imporre la propria volontà soggiogando propositi e desideri umani. In Rohan Kishibe l'autore non mette solo alcune delle sue caratteristiche nel personaggio, ma si ritaglia la possibilità di affrontare con maggiore libertà quel gruppo di generi e tematiche che l'hanno sempre affascinato. Grazie alla sua sfrontatezza e al potere del suo Stand, il personaggio trova la forza di svincolarsi da situazioni estremamente pericolose che puntualmente rischiano di mettere a repentaglio in qualche modo la sua vita e il suo successo.

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Le differenze con il manga

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Così parlò Rohan Kishibe: il protagonista nel quarto episodio della serie

Proprio come nel manga, l'anime propone una serie di quattro episodi autoconclusivi con la sola differenza che l'ordine con cui sono proposti risulta essere differente. Se i primi tre ricalcano alla perfezione la versione cartacea, con differenze veramente minime allo scopo di dare maggiore visibilità (anche se per poco tempo) anche ad altri personaggi conosciuti ne Le bizzarre avventure di Jojo, il quarto episodio è quello che si discosta maggiormente dal primo volume del fumetto, riportando su schermo l'ultimo capitolo del secondo. Un po' ci dispiace per il mancato adattamento degli ultimi due capitoli del primo volume (che di storie ne ha 5), ma le vicende della quarta puntata risultano, in effetti, più in linea con il resto della narrazione, garantendo così una maggiore coerenza e una continuità che può venire a mancare dal punto di vista contenutistico e narrativo, ma non di certo per quanto riguarda lo stile. La serie anime non vede infatti la firma del suo originario creatore (la direzione artistica e la regia sono affidate ad altri autori) ma ne conserva comunque tutto lo stile e l'estetica, non tradendo mai la fonte cartacea e, proprio per questo, risultando di difficile fruizione per coloro che non conoscono il mondo di Jojo. Noi l'abbiamo apprezzata molto sia nello spirito che nella realizzazione, ma la sconsigliamo a tutti coloro che si approcciano per la prima volta al lungo e complesso universo creato da Hirohiko Araki.

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Conclusioni

Per concludere la nostra recensione di Così parlò Rohan Kishibe possiamo affermare che l’anime distribuito in Italia da Netflix sembra rendere piena giustizia al personaggio comparso ne Le Bizzarre avventure di Jojo. Anche se Hirohiko Araki non figura tra i realizzatori della serie, l’impronta data dall’autore nella versione cartacea è rispettata e presente. L’unica controindicazione risiede nel fatto che essendo questo spin-off molto legato al mondo di Jojo dal quale proviene, ci sentiamo di sconsigliarlo a chi non ha mai approcciato al complesso mondo creato da Araki.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • Gli episodi dell’anime ricalcano alla perfezione lo stile del manga.
  • La componente horror dall’inconfondibile sapore orientale.
  • Il carisma e le caratteristiche del personaggio.

Cosa non va

  • La serie non si presta ad essere seguita da chi non conosce il mondo di Jojo.