Hirohiko Araki a Lucca Comics: “I supereroi pensano un po’ troppo e si piangono spesso addosso”

Hirohiko Araki, autore del manga Le bizzarre avventure di JoJo, ospite del Lucca Comics and Games 2019 dove ha parlato un po' di sé e delle sue ispirazioni.

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Hirohiko Araki: una foto della conferenza

Lucca Comics and Games 2019 ha finalmente dato il via ufficiale alle sua attività regalando una prima giornata già ricca di eventi e personaggi legati al mondo del fumetto e del cinema. Attesissimo da tutti gli appassionati di fumetto giapponese è stato Hirohiko Araki che, durante la conferenza con la stampa, ha parlato del suo lavoro più celebre, Le bizzarre avventure di JoJo, ma anche di cinema, eventi prossimi e gusti personali. Durante l'incontro il sensei non ha fatto mistero nemmeno della sua passione per le ambientazioni europee, l'Italia e il cinema Horror.

Nato e cresciuto a Sendai, Araki ha sviluppato fin da piccolo la passione per i manga e il disegno, abbracciando, poi, col tempo, uno stile tutto suo, diverso da buona parte della produzione nipponica degli anni'80, divenendo uno dei mangaka più famosi e richiesti del settore. E' anche a lavoro su un poster per i prossimi giochi paralimpici che si terranno in Giappone il prossimo anno.

Uno stile particolare e riconoscibile

I manga di Hirohiko Araki si riconoscono per il suo stile di disegno unico, nonché dalle bizzarre sembianze dei suoi personaggi e, durante la conferenza, molte domande hanno indagato proprio su questo: il suo tratto e le sue ispirazioni. Quesiti a cui il sensei è stato ben disposto a rispondere, parlando dei suoi viaggi e delle sue abitudini: "La creazione dei personaggi e il loro look trae ispirazione dalle persone che incontro tutti i giorni, quelle vestite in modo un po' strano e coraggioso. Spesso le fotografo, capto le loro posizioni e ne studio il look. Per quanto riguarda l'Italia mi ispiro alle statue per un look più classico." Il mangaka continua poi dicendo "Il mio stile l'ho preso dai viaggi che da giovane ho fatto in Italia, dalle miei visite ai musei, quindi da un'ispirazione più classica. Per me è molto naturale e anche i lettori giapponesi lo accettano perché è una cosa molto spontanea."

Una curiosità interessante è venuta fuori alla domanda su cosa abbia ispirato il personaggio di Le bizzarre avventure di JoJo, Jonathan Jostar, che ha dato vita all'intera saga: "In Giappone c'è una catena di ristoranti che si chiama Jonathan Family Restaurant, mi sono ispirato a quello, il personaggio, invece l'ho disegnato pensando al tipico macho italiano" ha detto ridendo l'autore.

Araki: il fumetto supereroistico e i gusti cinematografici

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Hirohiko Araki: un'immagine del manga Le bizzarre avventure di JoJo

Parlando di sé e come il fumetto supereroistico, americano e non, abbia influenzato la sua produzione la risposta è stata tanto divertente quanto sincera: "Non ero un grande lettore di fumetti supereroistici, più che altro leggevo molti fumetti francesi. Mi piace Spiderman, ma i supereroi sono personaggi che pensano un po' troppo e si piangono spesso addosso, preferisco persone più con i piedi per terra, che guardano avanti, più concrete." Parlando invece dei suoi gusti cinematografici e televisivi Araki è molto chiaro: "Mi piacciono i film horror, quell'horror un po' realistico. Amo The Walking Dead." Come è cambiato il sensei in termini artistici e lavorativi?: _"Sono cambiato, sono cambiati i miei personaggi, è cambiata la storia, ma in realtà quello che lega tutto, ed è il filo conduttore di JoJo, è la spiritualità, l'anima di questi personaggi che rimane."

Volontà e spiritualità: due temi importanti

Hirohiko Araki, nel rispondere ai giornalisti non tralascia di spiegare ciò che caratterizza principalmente Le bizzarre avventure di JoJo: "Quando un personaggio muore trasmette la sua volontà, la sua spiritualità a quelli successivi. All'inizio i personaggi erano molto muscolosi, ma poi ho concepito la figura dello Stand come spirito guardiano che è simbolo dello spirito trasmesso alle generazioni successive". Parlando del personaggio di Dio Brando e della sua longevità nella serie e della sua cattiveria: "È un personaggio molto forte, senza senso di responsabilità. Il fatto che queste doti negative vengano tramandate con la resurrezione mi affascinava molto. Il processo di rinascita lo rende molto più spaventoso, questo in Giappone spaventa molto, la trasmissione di caratteri negativi dall'antenato al discendente."