Sono tornati i cinepanettoni? Non proprio, ma quasi. O meglio: Cortina Express di Eros Puglielli, firmato da Tommaso Renzoni, è la revisione contemporanea, attualizzata e rielaborata di quel filone che, per quindici anni almeno, ha tenuto a galla il box office italiano (che piaccia o no, è un dato di fatto). Una sorta di esercizio comico che, più in generale, si allarga verso l'umorismo, evitando la risata sguaiata ma giocando, bene, su quelle situazioni che hanno segnato i natali di milioni di italiani.
Non era facile tenere un certo equilibrio, e non era facile smarcarsi da certe logiche che, come osserviamo nelle commedie odierne, che continuano ad uscire in sala, risultano impigrite e anacronistiche, nonché rivolte ad un pubblico che non esiste più. Eppure, Cortina Express, senza stravolgere i concetti, e nella crasi di una coppia comica che funziona (ma che forse avremmo voluto vedere interagire di più), è a tutti gli effetti quello che potremmo definire un cinepanettone post-moderno.
Cortina Express: dove tutto è iniziato
E infatti la trama di Cortina Express gioca sugli stessi concetti e gli stessi personaggi tipici del genere. Tuttavia, ogni elemento, pur agganciato a quella memoria cinefila scollacciata e volgarotta, viene inserito in una commedia capace di essere l'erede di Vacanze di Natale, commedia capostipite molto più amara di come, poi, si è radicata nel tempo. A cominciare dalla location, dai costumi (Monica Celeste), dalla musica. Addirittura, dalla sequenza iniziale: una discesa sulla neve che riporta indietro nel tempo.
Andando avanti, quella di Puglielli è la classica commedia dell'equivoco che miscela diversi personaggi (troppi?) in un'unica grande soluzione: tutto ruota attorno a Lucio De Roberti (Christian De Sica) e Dino Doni (Lillo Petrolo). Il primo ex viveur finito in disgrazia con un nipote, Andrea (Francesco Bruni) sull'orlo di un improbabile matrimonio; il secondo è un musicista caduto in disgrazia che prova a riallacciare i rapporti con la figlia Giorgia (Beatrice Modica). In mezzo, c'è Patrizia (Isabella Ferrari), discografica sull'orlo del fallimento, e poi Alexei (Paolo Calabresi), mafioso russo con un conto in sospeso verso Lucio.
Una commedia revival
Non c'è dubbio che, nel suo complesso, Cortina Express sia un film riuscito. Anche alla luce della sua coesione rispetto ad un passato (glorioso) che, edulcorando ed omaggiando, torna a (ri)vivere in una commedia che porta avanti un'alternanza di scene e dinamiche decisamente famigliari. Se l'idea di equivoco ha deturpato la narrativa comica italiana, il titolo di Puglielli sfrutta intelligentemente l'equivoco per generare un moto ondoso interconnesso (per quanto possibile, e con tutti i limiti del caso), stendendo sia la gag che la storia portante. Su questo spunto la migliore delle intuizioni arriva dal casting: Christian De Sica, faccione cult dei cinepanettoni, e testimone di una gloriosa e farsesca epoca cinematografica (e il suo Lucio è a tutti gli effetti "figlio" dei suoi precedenti mostri), e Lillo, volto della nuova commedia dai toni più raffinati e surreali.
Un film a metà, tanto sfacciato nell'essere sfrigolante revival (l'inserimento nella soundtrack di L'amour Toujours di Gigi D'Agostino è sintomatico), quanto nel volersi smarcare verso quello che diventerà un nuovo modo di fare commedia. Come? Mixando sul grande schermo quelle generazioni diverse di interpreti (basti pensare ad Isabella Ferrari e alla brava Beatrice Modica) e poi di linguaggi, per tornare a comunicare (almeno si spera) verso quella platea che, negli ultimi periodi, sembra essersi spostata verso lo streaming.
A proposito, Cortina Express, che soffrirebbe di una certa ripetitività nella parte centrale, sfilacciandosi nel seguire le diverse sotto-trame tipiche dei cinepanettoni, è strutturato da Eros Puglielli seguendo il doppio schema: da una parte una concezione "cinematografica", dall'altra una logica legata al successivo passaggio in digitale. Dunque, se l'epoca dei cinepanettoni, forse, è destinata a non tornare, Cortina Express ci ricorda invece quanto la nostra comicità non sia (ancora) del tutto morta.
Conclusioni
Rivedere il concetto del cinepanettone oggi? Eros Puglielli mette insieme una commedia che guarda al passato, edulcorando i toni eppure mantenendo vivo uno schema, comunque rielaborato ed edulcorato. Resta la presenza di Christian De Sica, di coppia con Lillo: due comicità differenti, e per diverse ragioni divenute cult. Funzionano, nonostante un tono non sempre coeso, ma comunque suggestivo nella struttura da revival.
Perché ci piace
- Le citazioni al passato.
- Il cast funziona.
- L'attualizzazione della comicità dei cinepanettoni...
Cosa non va
- ... La parte centrale perde di mordente.
- Troppe sottotrame.