Recensione Jack Goes Boating (2010)

Una storia dolce e amara come sa essere la vita, che racconta come si cambia per amore di qualcuno, ma anche un film triste, intenso e a tratti incredibilmente divertente, di chiara impronta teatrale, recitato in maniera impeccabile e commovente da tutti gli attori, bravissimi nel trascinare chi guarda in un turbinio di emozioni forti che sfiorano il cuore lasciando addosso una velata malinconia.

Come si cambia per amore

Nella vita di ognuno c'è un continuo avvicendarsi di punti di partenza ed arrivo, specialmente in amore. Ne sa qualcosa Jack, un uomo timido, dolce e con uno spiccato senso dell'umorismo che si divide tra il lavoro, la sua passione per il reggae e il tempo libero insieme a Clyde, suo migliore amico e come lui autista di limousine nell'agenzia di noleggio dello zio. Nel tentativo di trovargli una compagna con la quale finalmente 'sistemarsi', Clyde e la moglie Lucy decidono di presentare a Jack la loro amica Connie, anche lei single, un po' timida come lui, con un lavoro come impiegata presso un'impresa di pompe funebri. Nevica a New York, ma i cuori di Jack e Connie sono caldissimi. Dopo l'impaccio iniziale tra i due nasce un'inaspettata simpatia. Il desiderio di Connie è quello di trovare un uomo che le dica sempre la verità, che la porti a fare un romantico giro in barca sul lago e cucini per lei qualcosa di speciale. Il sogno di Jack è di trovare una donna che ami la musica, che sia dolce e soprattutto che sia se stessa. Tanto più il rapporto tra Clyde e Lucy va a rotoli, a causa della gelosia di lui e dell'insoddisfazione cronica di lei, tanto più il rapporto tra Jack e Connie si approfondisce fino a trasformarsi in attrazione e poi in un amore profondo e sincero. Entrambi felici ma terribilmente spaventati da questa nuova realtà di coppia, i due inizieranno un nuovo cammino insieme, constatando come il loro incontro rappresenti a tutti gli effetti una benedizione e li abbia effettivamente migliorati. La primavera si avvicina, i fiori sbocciano e giungerà presto anche il momento in cui finalmente Jack potrà fare il suo giro in barca senza più temere di affogare.

Tratto dall'omonima piéce teatrale di Bob Glaudini, Jack Goes Boating è stato adattato per il grande schermo dallo stesso autore e cucito addosso a un Philip Seymour Hoffman davvero grandioso nel ruolo Jack, un quarantenne che di storie probabilmente nella sua vita ne ha avute ma non sono durate molto. La paura di non essere all'altezza è sempre stato il suo tallone di Achille, gli ha sempre tarpato le ali e mai gli ha fatto vivere appieno le cose belle che gli sono capitate. La paura dell'acqua è solo uno dei tanti esempi. Ma Jack non è uno sfigato, anzi, è solo un eccentrico, uno che a vederlo ha le fattezze nordiche di un irlandese ma che in realtà è americano al 100%, grande appassionato di musica reggae - che secondo lui è portatrice di positività e ottimismo - al punto da non esitare a farsi i rasta ai quattro capelli rossi che ha in testa.
Un esordio alla regia molto promettente quello dell'attore feticcio del cinema di Paul Thomas Anderson, il cineasta che l'ha lanciato verso il successo grazie alle splendide interpretazioni nei suoi Boogie Nights, Magnolia e Ubriaco d'Amore, che da vita sul grande schermo ad una storia di solitudini che si incontrano raccontando le paure e le moderne frustrazioni di una categoria, quella dei quarantenni single, terrorizzata dallo scorrere inesorabile del tempo, in attesa di un treno che non è ancora passato e che potrebbe non passare mai. Due persone normali, due lavoratori, due vite e due cuori alla ricerca del loro piccolo angolo di felicità per le vie della Grande Mela, un uomo e una donna orgogliosi delle proprie debolezze e delle proprie piccole manie, stanche della solitudine e delle delusioni, che con autoironia e dolcezza scoprono di assomigliarsi e quindi di potersi fidare l'uno dell'altra. Una storia dolce e amara come sa essere la vita, che racconta come si cambia per amore di qualcuno, ma anche un film triste, intenso e a tratti incredibilmente divertente, di chiara impronta teatrale, recitato in maniera impeccabile e commovente da tutti gli attori, bravissimi nel trascinare chi guarda in un turbinio di emozioni forti che sfiorano il cuore lasciando addosso una velata malinconia.
Dedicato a chi ha apprezzato il grande interprete premio Oscar per Truman Capote ne Il dubbio e Onora il padre e la madre ma soprattutto a coloro che lo hanno letteralmente adorato alle prese con la musica in Quasi famosi e I love Radio Rock.

Movieplayer.it

3.0/5