Com'è che era quel tormentone nato con Zeling? "Claudio Bisio, che simpatico umorista!". Una sorta di mantra, che ha accompagnato il comico nonché attore nonché autore e regista, nel corso degli anni. Tanto da diventare uno dei volti più amati dal pubblico. Nato a Novi Ligure ma trasferitosi poi a Milano, Bisio è l'emblema del giggionismo teatrale. Animale da palcoscenico, con tanto di diploma presso il Piccolo di Milano, si è poi formato seguendo il gruppo del Teatro dell'Elfo, in compagnia di Paolo Rossi e Gabriele Salvatores. Lo stesso regista che sarà poi il primo punto di riferimento, facendolo esordire al cinema nel 1983 con il suo Sogno di una notte d'estate.
Lo stesso cinema che Claudio Bisio non ha mai abbandonato, anzi. Rafforzandosi con la scuola milanese della sitcom Zanzibar (c'erano Antonio Catania, Angela Finocchiaro, Gigio Alberti), saranno poi gli anni Novanta e ancora Duemila a farlo entrare nell'immaginario comico popolare: Mai dire gol prima, e poi ovviamente Zelig dopo (sia performer che conduttore, in coppia mitica con Vanessa Incontrada). Intanto, diventa volto centrale della commedia sul grande schermo, basti pensare al successo di Benvenuti al Sud al fianco di Alessandro Siani.
Commedie, sì, ma anche toni più addolciti, avvolte anche acri (insomma, è stato il protagonista di Mediterraneo!), sicuramente polivalenti e adatti ad ogni registro. Un simpatico umorista, quindi, ma anche certezza: tanto che dopo Vicini di casa del 2022, Paolo Costello lo ha voluto come protagonista di Una terapia di gruppo, commedia dal cast corale che alterna Margherita Buy, Claudio Santamaria, Leo Gassmann e Valentina Lodovini. In occasione dell'arrivo in sala, fissato al 21 novembre con Warner Bros., andiamo a recuperare quelli che sono i migliori film di Claudio Bisio.
Mediterraneo (1991)
Il tenente Montini, appassionato di pittura nonché insegnate di liceo, per la svolta cinematografica di Claudio Bisio. Oscar al miglior film straniero nel 1992, il film di Salvatores adatta Sagapò di Renzo Biasion. Montini fa parte di un contingente che sbarca in Grecia nel 1941, restando rapito dalla bellezza. Prova di grande sostanza, in sottrazione, eppure adiacente a quello che poi sarà il prospetto del personaggio più amato di una pellicola che ha fatto la storia.
Si può fare (2008)
Piccolo grande caso cinematografico quello di Giulio Manfredonia: Si può fare è una favola moderna che ragiona sulle cooperative sociali che si occupano di dare lavoro agli ex pazienti delle cliniche psichiatriche, chiuse dopo la Legge Basaglia. Claudio Bisio è Nello, sindacalista idealista a capo di un gruppo di splenditi personaggi. Un film caloroso, emotivo, che ragiona sulle persone e non sui personaggi. Con un Claudio Bisio nominato come miglior attore ai David di Donatello.
Gli sdraiati (2017)
Francesca Archibugi adatta il romanzo di Michele Serra scegliendo Bisio nel ruolo di Giorgio Selva, uomo di successo (fa il giornalista in tv) che, però, non trova i giusti punti con suo figlio Tito (nel film Gaddo Bacchini). Da questo spunto, bello il lavoro di Bisio, gestendo al meglio i tempi agrodolci di un personaggio strettamente moderno. Uno dei suo film meno ricordati, ma che merita una seconda visione.
Bar Sport (2011)
Dal genio popolare di Stefano Benni ecco l'adattamento di Massimo Martelli. Tra i migliori film di Claudio Bisio non possiamo non citare pure Bar Sport che racconta la quotidianità provinciale. Siamo a Bologna, negli anni Settanta, e Bisio diventa Eros, il nuovo e chiacchierone arrivato di un bar che diventa zona di comfort, nonché microcosmo che rispecchia, alla lettera, vizi e virtù di italica fattura. Nemmeno a dirlo, un ruolo, quello di Eros, perfetto per la loquace parlantina del comico.
Natale a New York (2006)
E sì, nella nostra lista ci mettiamo pure un cinepanettone. Il motivo? Bisio da corpo ad un integerrimo professore che, scopriremo, nasconde invece un indole... fancazzista. Uscito nel 2006, Natale a New York di Neri Parenti è tra le commedie più remunerative della storia, con ben 25 milioni di euro incassati. Irresistibile tra l'altro il triangolo che chiude Bisio, spesso in scena con Francesco Mandelli e Paolo Ruffini.
La cura del gorilla (2006)
Il noir secondo il romanzo di Sandrone Dazieri, che ha collaborato anche alla sceneggiatura. Al centro, Il gorilla, chiamato così perché di lavoro fa il buttafuori. Perfetto e dolente Claudio Bisio, per un ruolo livido, e sfumato, in bilico tra razionalità e violenza (soffre di un disturbo della personalità). Probabilmente, per introspezione e profondità, il ruolo più interessante dell'attore per un film ancora tutto da scoprire.