Nello scrivere la recensione di Cherry - Innocenza perduta abbiamo il duro compito di comunicare un film imperfetto e disomogeneo, ma che proprio in questo trova la sua identità e forza. Parliamo del nuovo film dei fratelli Russo disponibile dal 12 Marzo su Apple TV+ dopo il passaggio nelle sale USA, con un Tom Holland che impone la sua maturità come interprete, cattura l'attenzione e dà unità e forza alla storia tratta dall'omonimo romanzo di Nico Walker, rendendo il suo Cherry vero filo conduttore e collante di un racconto che alterna eccessi, violenza e lirismo. Un film non del tutto riuscito, ma ambizioso e non privo di interesse, che conferma la versatilità del suo interprete e dei suoi registi, noti al grande pubblico per l'esperienza del Marvel Cinematic Universe.
La perdita dell'innocenza
Ce lo diceva il Platoon di Oliver Stone che "la prima vittima della guerra è l'innocenza" e da questo punto di vista tutta la storia di Cherry che ci viene raccontata è come una lunga ed estenuante guerra, il percorso travagliato e tortuoso di un giovane dell'Ohio che incontra il suo grande amore e rischia di perderlo per una serie di scelte sbagliate e circostanze della vita. Dall'aver abbandonato gli studi al college all'esperienza in Iraq come medico militare, la conseguente sindrome da stress post-traumatico e la dipendenza da sostante stupefacenti, l'unico punto fermo per Cherry è Emily, conosciuta proprio all'università e figura centrale della sua esistenza. La loro è una storia d'amore fatta di eccessi, conflitti e scontri che rischiano di rovinare tutto.
Mettere in scena il racconto di Cherry
Il rapido accenno alla sinossi e percorso di vita di Cherry fa capire quante suggestioni diverse ne facciano parte. L'adattamento della semi-autobiografia del 2018 di Nico Walker, un veterano che ha scontato anche del tempo in carcere per rapine in banca, offre lo spunto per giocare con stile e approcci diversi, per assecondare di volta in volta i momenti più drammatici, sognanti o dolorosi. È un percorso che ha una doppia anima: da una parte dimostra la versatilità di Anthony e Joe Russo nel mettere in scena atmosfere e generi diversi, passando dal Coming of Age alle sequenze di guerra; dall'altra, e parallelamente, sembra voler essere un omaggio cinefilo, che in questi momenti così diversi prova a richiamare e citare film corrispondenti, passando quindi da storie maledette come Natural Born Killers a celebrati War Movie.
In queste continue variazioni, dell'esistenza di Cherry e del modo di metterla in scena, cambiano i generi, cambia l'approccio estetico, cambia il ritmo del racconto e del montaggio, in un fluire di sensazioni diverse che trovano compattezza e coerenza solo nella seconda parte del film. Il Cherry - Innocenza Perduta dei fratelli Russo è imperfetto e disomogeneo, come dicevamo, ma lo è per scelta consapevole e volontà di accompagnare e rappresentare un percorso di vita altrettanto imperfetto e tortuoso.
Tom Holland, chi è il "ragnetto" scelto per il nuovo Spider-Man?
La forza di Tom Holland
Non stupisce quindi che sia fondamentale e centrale la prova di Tom Holland, presenza costante e guida, a partire dalla (a tratti abusata) voce fuori campo. Come i registi che lo guidano, il giovane interprete dello Spider-Man del MCU tiene a dimostrare di essere attore che si avvia sulla strada della maturità e si dimostra altrettanto versatile nonché capace di reggere le variazioni di umore, sensazioni ed emozioni che il personaggio richiede. Il suo Cherry è animato da conflitti, insicurezze e debolezze, ma si rivela abbastanza solido da reggere sulle spalle una storia che in lui cerca e trova il suo punto di riferimento costante, l'ancora che le impedisce di andare alla deriva tra generi, tra eccessi e struggente poetica.
Tom Holland: "Il mio Peter Parker è il Marty McFly di questa generazione e Tony Stark è Doc"
Probabile che Cherry non sia un film per tutti i palati, è necessario entrare in sintonia con l'operazione messa in piedi dai fratelli Russo attorno al loro protagonista per apprezzarne l'ambizione e lasciarsi prendere da una storia caotica e spiazzante, dando priorità ai motivi di interesse piuttosto che ai difetti di incoerenza narrativa.
Conclusioni
Non possiamo che ripeterlo in conclusione di questa recensione di Cherry - Innocenza perduta: il film dei fratelli Russo ci ha accolti nel suo confusionario viaggio tra i generi che racconta e accompagna la vita del suo protagonista. Un percorso che è anche omaggio e gioco cinefilo, reso coerente e coeso dalla prova del suo protagonista assoluto Tom Holland, che dimostra di saper essere sostegno e collante per una storia che si affida alle sue spalle giovani ma capaci. Se si accetta l'operazione, se ne può riscontrare l'ambizione e i motivi di interessa, ma probabilmente non è un film che possa convincere tutti gli spettatori.
Perché ci piace
- La prova di Tom Holland: protagonista, sostegno e collante del racconto.
- La versatilità dei fratelli Russo nel mettere in scena situazioni e generi diversi in un omaggio e gioco cinefilo.
- La capacità di suscitare emozioni diverse nel passaggio, fluido e imprevedibile, tra suggestioni altrettanto diverse, tra eccessi, violenza e lirismo.
Cosa non va
- Una varietà estetica e di generi che si traduce in una inevitabile incoerenza narrativa. Voluta, ma non necessariamente accettabile per chiunque.