Will Spann si trova in viaggio in compagnia della moglie Lisa, con la quale vi è aria di separazione per via di un recente tradimento da parte della donna e di una generale incomunicabilità tra i due coniugi: lui ossessionato dal lavoro, lei affetta da periodi di profonda depressione.
Come vi raccontiamo nella recensione di Chase - Scomparsa la coppia si ferma ad una stazione di servizio per fare carburante e lì Will si accorge che la compagna è scomparsa nel nulla. Comincia a chiedere a tutti i clienti se hanno visto una donna vestita di bianco, ma nessuno riesce a fornirgli un qualche tipo di indicazione, tanto che l'uomo in preda al panico contatta la polizia locale, con il detective Paterson che assume le indagini sul caso. Dopo aver sentito i suoceri per avere novità su un possibile ritorno di Lisa, Will decide di mettersi ad investigare per proprio conto nella speranza di ritrovarla sana e salva il prima possibile. Ma nella sua disperata lotta contro il tempo, scoprirà oscure verità...
Un protagonista poco ispirato
Il prologo ad alta tensione nel quale il coriaceo detective interroga uno dei sospettati, che si chiude con la domanda "l'hai uccisa?", apre le porte ad un lungo flashback che copre i primi due terzi di visione e precede un finale ad alto tasso d'adrenalina ma a basso grado di tensione. Una sorta di paradosso che condensa bene i principali difetti di un'operazione usa e getta che si abbandona a istinti più o meno reazionari - con le stesse forze dell'ordine che accettano di stare al gioco - e a soluzioni forzate nella missione sempre più forsennata del cocciuto protagonista.
Protagonista interpretato da un Gerard Butler che di recente appare come una sorta di sbiadito ricordo dei tempi che furono, con il Leonida di 300 ben lontano. Qui l'attore, anche produttore, infila l'ennesima performance "more of the same" senza colpo ferire, con solo un paio di espressioni che si alternano per tutta la storia: una rabbiosa e un'altra incredula.
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Una storia che non prende
Il problema principale di un'operazione come Chase - Scomparsa, nuova esclusiva del catalogo di Amazon Prime Video, è nella sua essenza superficiale e facilona, che ricicla ed esaspera le dinamiche tipiche dei revenge/kidnap movie ad uso e consumo di un pubblico senza troppe pretese. Impossibile appassionarsi al destino dei personaggi quando il loro esile background è affidato ad una manciata di flashback che si alternano al presente filmico e ci portano alla scoperta di un matrimonio alla deriva, con tanto di frasi fatte e psicologia spicciola per giustificare il burrascoso passato coniugale. Allo stesso modo non sono credibili le reazioni delle figure secondarie, dalle forze dell'ordine che contattate per una situazione di emergenza rispondono con un laconico "nessuno è disponibile", a villain senza un movente logico o almeno ben costruito, tanto che la resa dei conti tra Will e la banda di cattivi si consuma in una serie di anonime sparatorie ed esplosioni in un'isolata fattoria di campagna.
Tutto troppo semplice
Un'ora e mezzo di visione dove quel che accade perde progressivamente di interesse con lo scorrere dei minuti, con la presunta vittima - una sprecatissima Jaimie Alexander - della quale sappiamo poco a nulla, se non che il suo personaggio dovrebbe essere il ritratto dell'ambiguità; e un Butler sempre più indomito che si muove per inerzia nella missione di salvataggio, fino a quell'epilogo che si contraddice e offre l'ennesimo momento scult.
Manca l'intrigo, manca l'emozione, l'azione è palesemente mancante di energia in un guazzabuglio dove le idee scarseggiano, tanto che il plot può essere facilmente riassumibile in tre passaggi chiave: coppia in crisi, rapimento di lei e salvataggio da parte di lui. Tutto troppo semplice e telefonato, con l'anonima regia di Brian Goodman - che meglio aveva fatto con il precedente mystery con Antonio Banderas Black Butterfly (2017) - che mette la definitiva pietra tombale sulla riuscita del film.
Conclusioni
Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Chase - Scomparsa, Gerard Butler veste stancamente i panni di un "eroe" sui generis, marito affranto pronto a tutto pur di salvare la moglie rapita, nonostante il periodo di crisi che la coppia stava attraversando. Peccato che le presunte ambiguità in fase di sceneggiatura si risolvano in un nulla di fatto, con la canonica missione del protagonista che si muove sui sentieri da action-thriller di serie B, senza che la regia o le anonime interpretazioni del cast - Butler in primis - riescano a regalare qualche sussulto o emozione a tema.
Perché ci piace
- Gerard Butler è in buona forma fisica...
Cosa non va
- ...ma veste i panni di un personaggio anonimo così come il resto del cast.
- Una sceneggiatura priva di mordente e una regia altrettanto povera di idee.