Dopo l'anteprima al Festival di Berlino, l'atmosfera magica di Cenerentola è arrivata anche in Italia insieme ai suoi due protagonisti, la dolce Lily James, che ha abbandonato gli abiti sfarzosi di Sandy Powell preferendo un rosso Gucci molto elegante e d'effetto, e l'affascinante Richard Madden, già amato interprete della serie Il trono di spade.
Ad accompagnare in questo tour promozionale in giro per il mondo i suoi due attori c'è il regista Kenneth Branagh che è stato felicissimo di ritornare nel nostro paese, a cui si sente legato fin dagli anni Novanta e dalle riprese di Molto rumore per nulla, e dove ritiene vivano molte donne forti, un po' come la sua principessa.
Alla conferenza stampa di presentazione del film, che verrà distribuito nei cinema italiani dal 12 marzo, si sono approfonditi molti dettagli della creazione del live action Disney, oltre a rivelare qualche curiosità sulle riprese.
Tra fiaba e modernità
Il regista ha spiegato il modo in cui si è avvicinato a una storia così conosciuta da innumerevoli generazioni: "L'idea era di portare sullo schermo una visione classica, a cui visivamente hanno contribuito anche Dante Ferretti e Sandy Powell, ma all'interno di questa rendere le dinamiche umane il più possibile realistiche, contemporanee, fedeli, appassionati e riconoscibili, mescolando così il tradizionale e il contemporaneo".
Kenneth ha poi proseguito sottolineando come abbia lavorato per trasformare la figura classica della principessa: "Bisogna capire perché ci si sente attirati da questo tipo di storie, cosa ci coinvolge e in un certo senso sembra che ogni generazione, ogni realizzatore o spettatore, ci metta qualcosa di soggettivo. Per quello che mi riguarda al centro del progetto c'era il personaggio di Cenerentola, che si riteneva fosse una vittima passiva, una donna solo in attesa dell'arrivo del principe, ma che in realtà può essere trasformata, , diventando moderna anche grazie alle performance di Lily e Richard. Quello che mi ha attirato è la chance di utilizzare gli elementi classici e universali della storia e dall'interno rivoluzionarli, trasformarli e ribaltarli, facendo diventare Cenerentola un personaggio moderno e fonte di ispirazione".
Le qualità di un'eroina
Grande importanza, all'interno della trama, è data al messaggio positivo all'insegno della gentilezza e del coraggio, elemento che ha conquistato subito Lily: "E' fantastico come sia un'idea così semplice tuttavia forte, ma mi ricordo di averlo letto nella sceneggiatura e mi ha emozionata molto l'invito della madre a essere gentile e avere coraggio. Sono una ragazza di venticinque anni e mi piace credere nella sua importanza. La semplicità di questa idea è tuttavia profonda, soprattutto in un mondo in cui la vita è così frenetica, quando siamo sempre di corsa, e ci vuole del tempo anche per riflettere su una cosa così essenziale come la gentilezza e il coraggio".Si tratta di un aspetto che ha sentito molto vicino anche il regista, che da quindici anni pratica due volte al giorno meditazione e ritiene sia essenziale dare spazio, anche sul grande schermo a sentimenti e valori importanti.
Io e il Bardo
Branagh, ha avuto modo anche di approfondire l'importanza di possedere un background artistico che si intreccia in modo indissolubile alle opere di William Shakespeare: "Penso che abbia sempre guardato agli altri grandi narratori e, soprattutto verso la fine della sua carriera, si è dedicato a storie che potevano sembrare apparentemente più semplici, come ad esempio La Tempesta... Ha scritto quasi delle favole, nel senso che aveva una combinazione di semplice intrattenimento e messaggi molto profondi. Il mio background shakespeariano mi ha insegnato quindi ad avvicinarmi seriamente alle favole, forse non prendendosi troppo sul serio, ma facendolo. Forse in Cenerentola c'è un persino po' di Re Lear, che esprime in versione shakespeariana il concetto alla base del film, anche se in questo caso invitando a essere paziente e a cercare di resistere".
Non solo, però, grandi classici nella carriera di Kenneth: la sua filmografia spazia tra drammi e commedie, tra supereroi e favole, anche se l'artista riesce e trovare dei punti in comune in tutti i suoi progetti: "Io di fondo vedo una specie di schema che si ripresenta, che possiede degli elementi che mi interessano. In Cenerentola c'è il passaggio all'età adulta ed è questo che trovo personalmente interessante: rappresentare questo viaggio e farlo sullo sfondo di un paesaggio epico, contrapponendo gli aspetti umani a degli aspetti fantastici. E spero di averlo fatto intrattenendo e osservando la natura umana, anche approfondendone i dettagli".
Prima di mezzanotte
Immancabile e attesissima, all'interno della storia, è ovviamente la spettacolare scena del ballo in cui Cenerentola e il suo principe si incontrano e danzano insieme.
Per la sua realizzazione è stato essenziale il ruolo degli scenografi, come ha sottolineato Richard Madden: "Il set meraviglioso creato da Dante Ferretti permetteva persino di non dover recitare: è così dettagliato, accurato... nella scena del ballo penso ci fossero circa duemila candele accese, centinaia di artisti, ballerini... e poi appare Cenerentola ed è inevitabile rimanere a bocca aperta. Per me, come attore, è stato necessario solo reagire, non recitare, seguire l'onda della reazione suscitata. Lily ovviamente da guardare è molto meglio del set di Dante, possiede una tale grazie, una capacità di attirare l'attenzione ed è stata bravissima nel scendere quella scala, persino con un abito che pesava probabilmente più di me".
Se il principe è rimasto affascinato dall'ambiente e dalla sua amata, la protagonista femminile si è invece avvicinata a quel momento con qualche timore in più. Lily ha raccontato: "E' stato veramente un momento magico il ballo. Era anche quello che mi rendeva più nervosa perché dovevo incarnare una principessa in questo momento iconico ed ero realmente terrorizzata. Poi sono entrata nella stanza e quello che ho visto era una tale favola, davvero, che mi ha tolto il respiro e non dovevo sicuramente recitare. Era tutto perfetto. E poi abbiamo ballato e questa gonna aveva una sua vita propria e Richard sembrava stesse quasi pattinando sul ghiaccio per evitare di inciamparci sopra. Ma ricordo in particolare che c'erano questi corpulenti membri della troupe che, alla fine delle riprese, tutti commossi hanno detto "Oh, è così meraviglioso". E così la mia paura se ne è andata, era veramente un'atmosfera da favola. La musica di Patrick Doyle, inoltre, era qualcosa di fantastico, senza paragoni. C'era l'orchestra che suonava dal vivo ed era meraviglioso, si veniva trascinati dalla musica ed è un elemento che ha sicuramente contribuito a dare vita all'atmosfera".
Branagh ha voluto ribadire l'importanza del lavoro di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che considera una vera fonte d'ispirazione in grado di creare la giusta atmosfera ancora prima di dare il via alle riprese.
Being Prince Charming
Non solo Lily ha avuto qualche timore nell'avvicinarsi a una figura iconica come quella della principessa, anche Richard ha percepito un po' di pressione: "Ho sentito la responsabilità. Ho rivisto il film animato e ho visto che il principe era presente in due o tre scene, e avevo un po' di timore perché ognuno aveva un'idea diversa su chi fosse il personaggio e non avevo molto materiale su cui lavorare. Quindi ho potuto, insieme a Kenneth, costruirlo dall'inizio, vedendolo come un figlio, un soldato, un amico, e seguendolo mentre si innamora. Avendo avuto questa possibilità ho cercato di dimenticarmi la responsabilità, concentrandomi sul dare spazio a un personaggio che fosse all'altezza di Cenerentola, che la meritasse perché è una donna fantastica. La mia sfida non era quindi realizzare l'idea che tutti avevano di questo principe, piuttosto quella di delineare un personaggio in grado di meritare l'amore di Cenerentola".
Entrambi gli attori, inoltre, sono d'accordo anche su un altro punto: lavorare con Kenneth Branagh è stata un'esperienza indimenticabile. Lily James ha raccontato: "Fin dalla prima audizione, Kenneth aveva un'idea talmente chiara, una visione precisa e forte del film, che volevo immediatamente lavorare con lui. Desideravo fare parte del progetto e di questa idea di leggerezza, sincerità e autenticità. E' incredibilmente generoso, paziente e gentile e soprattutto mi ha fatto veramente sentire una principessa e mi ha incoraggiata, accompagnandomi per ogni passo del percorso".
Ancora più importante è stata la partecipazione al progetto del regista per Richard: "E' stato Kenneth l'elemento che mi ha convinto a essere coinvolto in questo progetto, perché inizialmente non lo ero molto, e poi ho letto la sceneggiatura e mi ha sorpreso. Io ho sempre guardato con grande ammirazione e rispetto a Kenneth, come attore e regista, e ne ho seguito la carriera per anni. E' stato un onore essere sul set con lui; si è trattato quasi come se stessi partecipando a una masterclass ogni giorno, imparando anche a comportarmi perché un vero gentiluomo, e infatti mi sono molto ispirato a lui per recitare nel ruolo del principe. Mi ha dato fiducia fin dall'inizio, concedendomi di essere creativo, divertendomi e recitando".
L'ottimo feeling nato sul set e la stima reciproca sembra darà vita anche in futuro ad altre collaborazioni, come ha sottolineato il filmmaker: "Ci siamo divertiti molto sul set, sono grandi attori e persone fantastiche, e speriamo veramente di realizzare insieme Romeo e Giulietta. Ne abbiamo parlato e sarebbe un vero onore e piacere riuscirci. Sento che Cenerentola sarà l'inizio di una lunga conversazione e collaborazione che avverrà nel loro futuro e nel mio, che è un po' più corto".
L'ultima curiosità emersa durante l'incontro con la stampa è stata la fonte d'ispirazione per l'interpretazione dei due protagonisti: Lily ha raccontato di aver visto alcuni film consigliati da Kenneth, tra cui anche Come d'incanto con Amy Adams, e di aver visto e rivisto tutti i classici della Disney, tanto che si ritrovava a cantare nel sonno le canzoni, per immergersi totalmente nell'atmosfera e capire come si era evoluta l'immagine della principessa nel corso degli anni.
Richard, invece, ha pensato ad alcune realtà come quella del principato di Monaco, ha analizzato alcune qualità che alcuni membri delle famiglie reali possiedono, come la capacità di far sentire chiunque a proprio agio accanto a loro, e letto diversi libri consigliati da Branagh, tra cui anche Il principe di Machiavelli perché voleva che sullo schermo fosse presente una figura maschile con i piedi per terra, realistica, in grado di rendere credibile la nascita di un sentimento onesto e naturale tra lui e Cenerentola.