C’è qualcuno in casa tua, la recensione: il nuovo slasher movie Netflix ricco di sangue ma povero di sostanza

La nostra recensione di C'è qualcuno in casa tua, lo slasher movie di Patrick Brice in cui un assassino mascherato perseguita un gruppo di adolescenti della provincia americana.

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C'è qualcuno in casa tua: una scena del film

L'horror di genere slasher sta vivendo un periodo di grande rinascita, segnato dal successo del reboot Halloween del 2018 (a cui sta per seguire il primo sequel, Halloween Kills), e - nella sua accezione più teen - dalla serie di film Fear Street, che è stata una dei successi dell'estate scorsa per Netflix (siamo anche in attesa del remake seriale di un classico come So che cosa hai fatto, in arrivo tra qualche giorno su Prime Video): come scopriremo in questa recensione di C'è qualcuno in casa tua, sempre distribuito dal colosso dello streaming e diretto da Patrick Brice (conosciuto per la serie Creep), non è facile prendere quello che è di fatto materiale trito e ritrito, rielaboralo e riuscire ad ottenere qualcosa di originale (come hanno fatto i titoli che abbiamo precedentemente citato), che sia appetibile per l'audience di oggi, soprattutto se parliamo dei più giovani.

C'è qualcuno in casa tua fa un grande sforzo per adeguarsi al "gusto" contemporaneo - un gruppo di personaggi estremamente diversificato e l'inserimento di tematiche come bullismo, accettazione della propria sessualità e transessualità... -, senza però riuscire ad attribuire una vera sostanza alla storia che mette in scena e a giustificare il messaggio che vorrebbe trasmetterci all'interno del racconto. Ottima la forma - il cast è molto capace, fotografia e colonna sonora ben realizzate e scelte -, ma un po' scarsa la sostanza. Peccato, perché la sequenza iniziale era anche riuscita a catturarci e ci aveva caricato di aspettative.

La città di Osborne e i suoi segreti

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C'è qualcuno in casa tua: un'immagine del film horror

Ci troviamo a Osborne, una cittadina rurale del Nebraska. Il film si apre con la morte violenta del quarterback del liceo locale, assassinato a casa sua da un individuo mascherato (che indossa, per essere precisi, una maschera che riproduce le fattezze del volto della sua vittima). La particolarità di questo omicidio: il giovane sportivo, prima di essere massacrato, viene messo di fronte all'evidenza fotografica (che poi verrà inviata ai suoi parenti ed amici) di un feroce atto di bullismo compiuto nei confronti di un compagno di classe omosessuale. Scoprire e diffondere i segreti delle proprie vittime subito prima di ucciderle sembra essere il modus operandi di questo particolare serial killer, che pochi giorni dopo rivolge tutta la sua furia contro una delle ragazze più popolari della scuola, colpevole di essere, in segreto, una fervente sostenitrice del suprematismo bianco (tanto da aver registrato un podcast sul tema, poi diffuso dall'assassino).

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C'è qualcuno in casa tua: un momento del film

I protagonisti di questa storia sono i membri di gruppetto di outsider: la dolce e remissiva Makani (Sydney Park), da poco arrivata in città e che nasconde - neanche a farlo apposta - un terribile segreto, l'estrosa Alexandra (Asjha Cooper), Darby (Jesse LaTourette), che sta affrontando un percorso di transizione, il timido Rodrigo (Diego Josef), Zachariah (Dale Whibley), figlio di un ricco proprietario terriero in città che vive un rapporto estremamente conflittuale con il padre, ed infine Ollie (Théodore Pellerin), il ragazzo più "strano" e problematico della scuola. Anche Makani e i suoi amici finiscono presto nel mirino del killer, pronto a rivelare a tutti i loro più oscuri segreti, mettendoli di fronte, subito prima di ucciderli, ai loro lati più negativi (da qui la scelta di indossare maschere che riproducono i loro volti).

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C'è qualcuno in casa tua: una scena del film horror

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Buona la forma ma povero di contenuti

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C'è qualcuno in casa tua: un'immagine

Come vi anticipavamo C'è qualcuno in casa tua fa di tutto per mostrarsi al passo con i tempi, scegliendo un cast diversificato e toccando (perché non vengono mai veramente approfonditi) temi di grande importanza per la società di oggi. Tolta però quella che è poco più che una facciata, il film si riduce ad una serie di cliché e di situazioni che sanno di già visto e ad un assassino (la cui identità, purtroppo, è prevedibilissima, basta notare chi non è in scena prima e dopo l'arrivo del killer...) le cui motivazioni non vengono mai realmente giustificate.

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C'è qualcuno in casa tua: una scena

Anche il messaggio che il film vorrebbe trasmettere - un qualche tipo di critica alla cancel culture? - rimane semplicemente abbozzato, lasciandoci con una buona dose di gore, più di quel che ci saremmo aspettati da un film per questo target, e una serie di sequenze di violenza/omicidi che, seppur un po' ripetitive (i personaggi tendono a quasi sempre a nascondersi in luoghi angusti e a diventare un perfetto bersaglio per la lama del killer), riescono comunque a intrattenere lo spettatore. C'è qualcuno in casa tua, la cui sceneggiatura è opera dello sceneggiatore di Shazam!, Henry Gayden, a tratti è capace di divertire e catturare chi guarda, ma resta un intrattenimento davvero povero di contenuti e sfigura a confronto con molti dei prodotti che recentemente hanno riportato linfa vitale nel genere slasher.

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di C’è qualcuno in casa tua sottolineando come si tratti di uno slasher che a tratti diverte e intrattiene ma che è infarcito di cliché e con un messaggio di fondo che resta solo abbozzato. Peccato, perché la sequenza iniziale ci aveva davvero catturato.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • Il cast è molto valido.
  • La sceneggiatura a tratti riesce ad essere molto divertente.
  • La storia inizialmente è intrigante, la sequenza iniziale sopratutto ci ha molto colpito…

Cosa non va

  • …il film però poi si perde, mostrandosi davvero povero di sostanza.
  • Troppi i cliché e gli elementi tratti da altri film del medesimo genere.
  • Alcune svolte (tra cui l’identità dell’assassino) sono davvero prevedibilissime.