In attesa del secondo figlio, Mac e Kelly Radner hanno deciso di trasferirsi, ma un vincolo contrattuale consente ai nuovi inquilini della casa di cambiare idea entro trenta giorni. Questo diventa un problema quando nella casa di fianco arriva una nuova confraternita universitaria, questa volta tutta al femminile.
Non ci vorrà molto prima che si scateni di nuovo guerra aperta tra giovani e adulti. E per avere la meglio sulle nuove arrivate, Mac e Kelly dovranno chiedere aiuto al loro ex-vicino Teddy...
L'importanza della formula
C'è un problema notoriamente legato ai sequel e che colpisce in particolar modo le commedie: la familiarità legata alla ripetizione di scene e gag specifiche. Se da un lato ricorrere alla formula prestabilita serve per ricordarci che siamo nel contesto di questo o quel franchise, nel caso specifico del genere comico affidarsi allo stesso canovaccio senza troppe modifiche produce generalmente risultati inferiori (ma anche la deviazione eccessiva può creare problemi, come ben sa chi ha visto Una notte da leoni 3). Un'arma a doppio taglio di cui gli sceneggiatori di Cattivi vicini 2 - un gruppo che include il regista Nicholas Stoller e il protagonista Seth Rogen, aiutato dal sodale Evan Goldberg - sono ben consapevoli, avendo firmato un secondo episodio che segue più o meno alla lettera la struttura del capostipite (con tanto di riciclaggio esplicito della scena d'apertura), ma con una svolta in chiave gender: questa volta, infatti, a causare problemi di natura goliardica sono le ragazze.
Di per sé l'idea non è male, soprattutto perché collocata in un contesto anti-patriarcale che dà alla ribellione femminile un'anima satirica interessante (il regolamento universitario americano proibisce alle confraternite femminili di organizzare feste). Il problema sta tutto nell'esecuzione, troppo politicamente corretta e non sufficientemente cattiva, pur trattandosi di un film destinato, in termini di censura cinematografica statunitense, ad un pubblico più adulto.
Non aiuta neanche il fatto che a differenza del prototipo, dove i "cattivi vicini" avevano le fattezze e il carisma di attori come Dave Franco e Christopher Mintz-Plasse (entrambi presenti anche qui per l'obbligatorio cameo dei volti storici del franchise), il sequel vanta un gruppo piuttosto anonimo e insipido di "ragazzacce", con l'eccezione della leader interpretata da Chloe Moretz, la quale per l'occasione ricicla in chiave studentesca la sua performance in 30 Rock (apparentemente garbata, ma in realtà diabolica).
L'esilarante coppia
Per fortuna a risollevare occasionalmente le sorti del film ci sono Seth Rogen e Zac Efron, il cui affiatamento era il punto di forza del primo episodio e in questo contesto è l'espediente d'emergenza ogni volta che le risate si concedono una pausa caffè (il che, purtroppo, accade non di rado). Anche Rose Byrne contribuisce con brio e bravura, ma l'anima di Cattivi vicini 2 rimane l'amicizia bislacca tra i due "maschiacci", al punto che sarebbe stato preferibile un buddy movie incentrato su di loro anziché una fotocopia del primo film. Certo, la deviazione dalla formula può essere un rischio, ma almeno ci saremmo risparmiati l'ondata di battute da parte delle ragazze sul fatto che Rogen e Byrne sarebbero "vecchi". Il che però rimane preferibile, restando in zona Zac Efron, a quell'alluvione di cattiveria gratuita che è Nonno scatenato.
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Movieplayer.it
2.5/5