Dopo Firenze e gli Uffizi 3D/4K, Musei Vaticani 3D - La grande Arte al Cinema, San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D e Raffaello - Il Principe delle Arti in 3D, Sky e Magnitudo Film tornano a collaborare insieme per aggiungere un nuovo titolo alle produzioni dedicate all'arte e agli artisti che hanno reso il nostro patrimonio culturale ricco, seminale e celebre in tutto il mondo. Si tratta di Caravaggio - L'anima e il sangue, film documentario dedicato alla vita e alle opere del pittore del '600 capace, grazie anche alla sua storia personale complessa e tormentata, di affascinare ed incuriosire trasversalmente generazioni e campi creativi differenti.
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Non a caso il cinema ed il piccolo schermo più volte ne hanno raccontato il genio e le inquietudini. Dal 1941 con Caravaggio, il pittore maledetto di Goffredo Alessandrini per arrivare, cronologicamente, alla mini-fiction Rai con protagonista Alessio Boni e al documentario del National Geographic, Caravaggio Il corpo ritrovato. Ma il quinto film d'arte prodotto dal canale satellitare, in oltre 300 sale solo il 19, 20 e 21 febbraio grazie a Nexo Digital, si pone l'obiettivo di realizzare un racconto universale mettendo la tecnologia cinematografica a servizio del patrimonio artistico del pittore per arrivare ad un pubblico più vasto possibile data la distribuzione internazionale dell'opera.
"Come si riconosce la libertà?"
Girato in formato Cinemascope 2:40, Caravaggio - l'anima e il sangue, è una delle prime produzioni in Italia realizzate in 8K. Questo permette allo spettatore, grazie anche alla regia immersiva di Jesus Garces Lambert, vi vivere un'esperienza sensoriale e quasi tattile con le quaranta opere analizzate e mostrate nel corso del film. Un percorso cronologico che risulta efficace per mostrare l'evoluzione artistica del Merisi influenzata anche dal suo privato. "Non è un personaggio semplice da approcciare. L'obiettivo era quello di non raccontare solo la sua vita ma far vivere allo spettatore i suoi vari stati d'animo", racconta Lambert,"Per un regista avere a disposizione un gruppo di lavoro ed una tecnologia del genere è stato come essere un bambino in un negozio di dolci. Volevo far sentire l'amore e la disperazione, oltre far affiorare gli aspetti di un'epoca paradossalmente simile a quella che viviamo oggi".
Un viaggio umano e artistico attraverso cinque città (Milano, Roma, Firenze, Napoli, Malta) che compongono le tappe geografiche fondamentali per provare a decifrare l'enigma Caravaggio. Una ricostruzione resa possibile grazie anche all'ausilio di documenti storici originali ed inediti - verbali, contratti, denunce - che uniscono i punti di una vita da fuggiasco o confinata all'esilio. La libertà diventa così l'elemento narrativo che percorre il film in un moto circolare nel quale è lo stesso pittore causa della sua negazione e perdita. Non a caso la pennellata rossa che attraversa il titolo del film simboleggia e richiama il sangue versato dal suo fioretto.
Il racconto si snoda poi attraverso due binari narrativi e stilistici molto differenti ma connessi. Da un lato l'attenzione al lavoro pittorico grazie alle consulenze dello storico dell'arte Claudio Strinati, dall'altro l'uomo Caravaggio, indagato attraverso parentesi artistiche che ne riproducono il sentire interpretate da Emanuele Marigliano, elettricista della troupe di Napoli e modello non professionista come i prediletti dal Merisi, la cui voce interiore è affidata a Manuel Agnelli. "Sono stato attirato dalla diversità del progetto anche se si tratta ugualmente di esprimere emozione con la voce, quindi qualcosa di affine a ciò che faccio solitamente", ha affermato il leader degli Afterhours in conferenza stampa, "Molti artisti di quell'epoca sconfinavano in altri campi. Oggi sembra impossibile. All'epoca c'era una maggiore libertà. Di Caravaggio mi incuriosisce il fatto che fosse contraddittorio, lo ritengo il suo elemento di modernità più grande. Oggi l'etica sembra ingabbiare gli artisti, incasellarli in determinati campi. Nel mio piccolissimo mi ci ritrovo nel suo avvicinarsi a più forme artistiche".
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"Mi nutro di realtà"
La tecnologia adottata per la realizzazione del film amplifica il realismo pittorico dell'artista permettendoci, grazie ad inquadrature di dettagli nitidissime, di scoprire particolari mozzafiato per finezza simbolica e puramente esecutiva. Interessante, inoltre, l'ottimo lavoro fatto sulla luce che richiama una delle caratteristiche più immediate e note dello stile di Michelangelo Merisi. Canestra di frutta, Bacchino malato, Scudo con la testa di Medusa, il trittico conservato nella Chiesa di San Luigi dei francesi o le opere custodite nella Concattedrale di San Giovanni a Malta sono solo alcuni dei lavori presi in esame nel film che evidenziano la potenza emotiva e la complessità psicologia del loro autore.
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Un uomo ricco di contrasti, un talento sublime e sfrontato che ha letteralmente unito sacro e profano, scegliendo prostitute, poveri ed emarginati come modelli dei suoi dipinti che raffiguravano madonne e santi. Quadri dove l'elemento erotico, la sensualità, l'orrore e la morte rapiscono per la loro emozionante riproduzione e nei quali il buio è elemento portante squarciato da fasci di luce calda e teatrale. Una caratteristica che il Prof. Claudio Strinati ha racchiuso in un parallelo cinematograficamente suggestivo."Il Caravaggio del documentario assomiglia alle ultime versioni che la cinematografia ci ha regalato di Batman. Entrambi hanno perso i genitori a causa di un potere oscuro: ad opera di balordi per Batman, la peste per Caravaggio. Un'ingiustizia ai suoi occhi che lo induce a entrare in un percorso di vita ossessionato dal male e dal buio. Come Batman, che per tutta la vita combatte contro il male a Gotham City, se si pensa alle opere di Caravaggio, queste sembrano avvolte in un non luogo fecondato dal male. Esattamente come Batman, che non è dotato di super poteri ma di super capacità tecniche, anche Caravaggio è solo sostenuto dalla sue capacità artistiche. Mezzi prodigiosi dettati dalla fantasia, dalla creatività, dall'immenso flato morale. Così come alcuni grandi registi del calibro di Christopher Nolan hanno individuato lo scavo psicologico dell'uomo pipistrello, così anche Rubens ha fatto lo stesso con Caravaggio".
Movieplayer.it
3.5/5