Dopo il parossistico Prisoners, Denis Villeneuve torna all'action thriller, ma invece di dedicarsi al genere nella sua forma più estetica e disimpegnata si confronta con un tema attuale mettendo in scena la lotta di FBI e CIA ai cartelli del narcotraffico. Location prescelta per Sicario è quella terra di nessuno al confine tra Stati Uniti e Messico, uno dei luoghi più pericolosi al mondo. Qui l'agente dell'FBI interpretata da Emily Blunt saggia i confini tra legalità e illegalità per catturare un gruppo di pericolosi narcos.
Quando gli viene chiesto come è nato Sicario, il canadese Denis Villeneuve risponde: "La verità è che sono uno sceneggiatore lentissimo, ma dopo Prisoners volevo fare subito un altro film. Dal momento che ero circondato da ottimi sceneggiatori, mi sono guardato intorno e ho trovato uno script ambientato in un luogo a cui ero molto interessato. A colpirmi è stata proprio la sceneggiatura che descriveva una realtà di cui non si parla granché. Lo script era molto intenso e ho pensato immediatamente che è importante far sapere ciò che accade al confine tra Messico e Stati Uniti. Sicario è nato tassello dopo tassello mentre giravamo, è un lavoro collettivo".
Protagonista di Sicario è l'inglese Emily Blunt, affiancata da Josh Brolin e Benicio Del Toro. "Leggendo la sceneggiatura ho capito immediatamente che la storia era molto cupa" spiega la Blunt. "Il mio personaggio viene catapultato in un luogo in cui deve mettere da parte le remore morali; la parte più interessante era esplorare il suo dilemma. Per prepararmi ho fatto delle ricerche. Ho un amico che ha conoscenze nell'FBI così sono riuscita a entrare in contatto con alcuni agenti, tra cui una donna. Volevo sapere come il suo lavoro influenza la famiglia, influenza il suo sonno, il suo matrimonio. Gli agenti sono stati disponibili, mi hanno aiutato e hanno risposto a tutte le mie domande".
Potere alle donne in ballerine!
In un festival segnato dalla presenza di donne forti, coraggiose e capaci di perfomance fisiche come, appunto, il personaggio della Blunt o la Furiosa di Mad Max: Fury Road, spunta la notizia di alcune ragazze respinte da una proiezione per essersi prepsentate sul red carpet in ballerine o tacchi a spillo. "Tutti dovrebbero poter portare le ballerine" protesta Emily Blunt. "Non dovremmo indossare più i tacchi. Io preferisco di gran lunga le Converse. Si parla tanto di uguaglianza, del piacere di guardare sullo schermo donne che non siano solo belle o eleganti, ma alcuni produttori, dopo aver letto lo script, hanno chiesto a Denis di riscrivere il mio personaggio trasformandolo in un uomo". Villeneuve conferma: "Le persone avevano paura dello script perché la protagonista era una donna. Ci hanno chiesto di cambiarlo molte volte, ma poi è arrivata Lionsgate e ci ha permesso di mantenere inalterati i personaggi anche perché io non avrei accettato variazioni". Poi dimostra di sposare la causa femminista fino in fondo aggiungendo scherzosamente: "Basta! In segno di protesta stasera Benicio, Josh e io stasera cammineremo sul red carpet in tacchi alti".
Tornando a riflettere sui ruoli action con i quali si è misurata, Emily Blunt prosegue: "Spesso mi chiedono come mai ho interpretato un sacco di donne forti, dure, ma io non le vedo come delle dure. Perché dovrebbero esserlo, perché portano una pistola? Il mio personaggio in Sicario è una donna sofferente e vulnerabile. Lotta per svolgere al meglio la professione dell'agente. Per lei non è facile fare quello che fa, nel film la vediamo vivere i tre giorni più difficili della sua vita e mantenere la fede. Non è mascolina, è una donna che lotta per sopravvivere. Le agenti dell'FBI con cui ho parlato sono ragazze normali come me, quando hanno finito di lavorare guardano Gosford Park o Downton Abbey".
Canadesi do it better
Riflettendo sull'esperienza vissuta sul set, Josh Brolin confessa di sentirsi fortunato "perché negli ultimi anni mi sono perso in un lavoro dietro l'altro. Quando Denis mi ha offerto Sicario la prima volta ho rifiutato stupidamente, ma Emily, che conoscevo privatamente, mi ha fatto notare il mio errore. A volte vivi perso nella tua bolla e io ho rischiato di perdere di vista un lavoro davvero buono. Questo è uno di quei film che ti catturano. Di solito, quando hai dubbi su un lavoro, si rivela un pessimo affare; invece stavolta dopo aver visto il film finito eravamo così orgogliosi. Sicario pone molte domande, ma non credo che dia alcuna risposta. Pone al centro un problema attuale come la lotta al narcotraffico, un tema di cui non si parla abbastanza. Denis è un grande regista e lo dico perché il film è venuto bene, altrimenti non sarei così gentile". "Apprezzo la capacità di Denis di trasmetterti il suo entusiasmo nella sua ricerca della verità" gli fa eco Benicio del Toro. "E' molto bravo a motivarti, si preoccupa degli attori e questi si sentono talmente a loro agio da voler tentare di impressionarlo. Per quanto riguarda il mio personaggio, la cosa fondamentale era non sbattere gli occhi mentre pronunciavo le battute. Per prepararmi mi sono concentrato sulla storia e ho parlato a lungo con Denis. Ho girato molti film sul traffico di droga, ma di solito interpreto il tizio che la vende o che uccide per averla. Stare dall'altra parte della barricata per me è stata una novità".
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