Cadute e risalite, incubi e sogni. E poi Roma, e la musica. Sono questi i tratti che legano Califano, film tv Rai di Alessandro Angelini che racconta (parte) della vita di Franco Califano. Poeta, musicista, uomo. Un personaggio unico, estemporaneo. Tra i protagonisti, sia come interprete che come paroliere (ha scritto per Ornella Vanoni e Mia Martini, ha scoperto I ricchi e poveri). "Il rappresentate della beat-generation italiana", come viene definito in conferenza stampa da Maria Pia Ammirati di Rai Ficiton, organizzata per presentare il film tv in onda su Rai Uno l'11 febbraio.
Una storia forte quella del Califfo, il dramma di un uomo che finisce in carcere e un'avventura che segue i tratti della sceneggiatura firmata da Isabella Aguilar e Guido Iuculano, ispirata al libro Senza Manette, scritto da Califano insieme a Pierluigi Diaco. Nel ruolo di Franco Califano, Leo Gassmann, alla prima prova d'attore (tutt'altro che facile). "Ringrazi tutti, siamo diventati una famiglia", dice il cantante e attore, "Ho avuto la possibilità di conoscere un grande autore e un grande essere umano. Speriamo di aver raccontato al meglio il suo essere speciale".
Califano, parola al cast: da Leo Gassmann a Celeste Savino
Ma se la musica non è ancora finita, per parafrasare al contrario quel brano del 1967 scritto per Ornella Vanoni, il Califano della Rai alterna diversi personaggi, a cominciare dalla Vanoni stessa, interpreta da Valeria Bono "Un'intesa trovata insieme a Franco per quel brano. Erano amici", confida l'attrice. E poi c'è Celeste Savino, che interpreta Rita, la moglie (l'unica) di Califano: "Non ci sono molte notizie su di lei, e fin dal provino si è creata complicità con Leo. Abbiamo portato sullo schermo il sentimento d'amore tra Franco e Rita". Angelica Cinquantini interpreta invece Mita Medici: "L'ho incontrata, ed è stata un grande amore di Califano. Per lei è stata una parentesi di luce. Lo ha sempre descritto come un gentiluomo. Interpretare il ruolo è stato un bel regalo".
A proposito, Leo Gassmann dice che:"Per quello che so, la storia con Mita è stata importante, e la ringraziamo. Ma Franco amava le donne, veniva ispirato da loro. Così come credeva nell'amicizia, C'è il lato umano in questo progetto, costruito da persone che volevano bene a Franco che con onestà hanno raccontato i lati più belli". Amicizia, come quella con Antonello Mazzeo, con il volto di Giampiero De Concilio: "Un testimone attivo di un grande poeta", spiega. Poi, Iacopo Dragonetti nel ruolo di Edoardo Vianello, dicendo "Avevamo una responsabilità, ho sentito il peso di raccontare qualcuno che ha vissuto davvero. Vianello è stato il pigmalione di Califano, insieme hanno fondato l'Apollo Records. Hanno vissuto bei momenti insieme".
La vita del Califfo, tra Roma e la musica
Dentro il film, le canzoni, da La chiamano estate a Un mondo piccolo, e ancora gli spettacoli e il successo, le fughe e i prigioni (il collegio da bambino, Regina Coeli da adulto), la libertà, le notti brave e desideri poetici in Califano, descritto così dal regista "Raccontare Califano è stato un percorso intenso. Abbiamo raccontato un giovane Califfo. Abbiamo voluto ridare grandezza al personaggio, le sue canzoni ci appartengono ancora adesso", prosegue Alessandro Angelini, durante la conferenza stampa. "Dovevamo dare credibilità all'epoca, portando in risalto la figura di Franco. Ci siamo avvicinati con discrezione a lui".
Come detto, una figura enorme, chiaramente riassunta in un film tv di un'ora e quaranta: "Califano ha vissuto una vita piena di cose meravigliose", prosegue Gassmann. "Nel film poi ci sono diversi monologhi, come Me innamoro de te. Poi certo, non c'è tutto Califano, perché sarebbe impossibile raccontarlo per filo e per segno. Abbiamo scelto le canzoni in modo accurato, e cito Alberto Laurenti, il produttore delle canzoni di Franco. Un amico del Califfo che ci ha aiutato nella realizzazione della colonna sonora". Con una domanda finale, Leo Gassmann proseguirà la carriera d'attore? "Sì, è un nuovo inizio, ci sarà un percorso parallelo".