Esistono opere che non raccontano soltanto una storia, ma che inventano uno stile. Anche se bizzarro. Le bizzarre avventure di JoJo era già un caso a sé stante tra le pagine del manga di Hirohiko Araki, ma quando è stato adattato in anime da David Production è diventato un fenomeno, un carnevale visivo, un mosaico di gesti e colori che travolge ogni regola.

Dentro le sue pagine e i suoi episodi convivono l'epica e la parodia, la tragedia e il glamour, la brutalità e la raffinatezza: un contrasto che esplode in una sinfonia di eccesso. Eppure, nel vasto panorama dell'animazione giapponese, non è l'unica serie a sfidare i confini del possibile. Altri titoli hanno raccolto quella stessa scintilla di follia creativa e l'hanno fatta brillare in modi diversi, unendo battaglie iperboliche a un immaginario che vive di corpi estremi, stili esasperati e mondi impossibili.
Shaman King
Spiritualità, battaglie e una visione del mondo che mescola folklore e modernità: Shaman King è un'opera che, come JoJo, trasforma il combattimento in linguaggio simbolico.

Creato da Hiroyuki Takei, segue Yoh Asakura, giovane sciamano destinato a partecipare allo Shaman Fight, un torneo che deciderà chi diventerà lo Shaman King, colui che governerà gli spiriti. Ciò che lo rende affine a JoJo è il modo in cui l'elemento sovrannaturale diventa stile e narrazione: i combattimenti non sono mai solo fisici, ma incarnano visioni del mondo, filosofie e relazioni.
L'anime è disponibile nella versione originale e nel remake del 2021 su Netflix, con una veste grafica più moderna ma la stessa miscela di azione e misticismo.
Ken il guerriero
Prima che le pose di JoJo conquistassero il mondo, c'era Ken il guerriero, icona indiscussa degli anni '80. Nato dal manga di Buronson e Tetsuo Hara, racconta le gesta di Kenshiro, maestro della letale arte marziale Hokuto Shinken, in un mondo post-apocalittico devastato dalla violenza.

Anche qui, i corpi diventano linguaggio: esplodono, si deformano, urlano la propria sofferenza e proprio come in JoJo la fisicità è amplificata e trasfigurata. Se JoJo è glamour e surreale, Ken è cupo e disperato, ma entrambi condividono la stessa intensità teatrale e l'idea che ogni scontro sia un rituale.
Ken il guerriero è disponibile su Prime Video
Bucchigiri?!
Uscito nel 2024 e prodotto da MAPPA, Bucchigiri?! è una serie che mescola delinquenti giapponesi, folklore e umorismo surreale. La storia segue Arajin, ragazzo insicuro che si ritrova trascinato in lotte tra bande scolastiche e creature sovrannaturali che si fondono con lo spirito dei ragazzi combattenti.
Ciò che lo avvicina a JoJo è l'estetica esasperata, fatta di caratterizzazioni sopra le righe, facce grottesche e improvvisi scarti comici che si fondono con la tensione drammatica tra amicizia e rivalità.
In un certo senso, Bucchigiri?! raccoglie quella vena di eccentricità che rende JoJo unico, trasponendola in un contesto contemporaneo.
Bucchigiri?! è disponibile su Apple TV+.
Kill la Kill
Se JoJo è un'ode allo stile e all'esagerazione, KILL la KILL è la sua sorella spirituale più sfacciata. Ancora una volta troviamo Hiroyuki Imaishi alla regia, questa volta con lo Studio Trigger.

La serie segue Ryuko Matoi nella sua battaglia contro l'Accademia Honnouji, dove le uniformi scolastiche conferiscono poteri sovrumani. Tra coreografie folli, un ritmo che non concede respiro e un'estetica che gioca continuamente con il limite del parodico, Kill la Kill incarna la stessa volontà di JoJo di trasformare il combattimento in spettacolo puro.
Disponibile su Netflix insieme a tutte le stagioni di Le bizzarre avventure di JoJo
Baki
Se JoJo è teatro visivo, Baki è palestra estrema della carne. Personaggi dai muscoli scolpiti come statue greche affrontano battaglie che non si fermano davanti a nulla: ossa spezzate, tecniche di arti marziali portate al limite del plausibile, avversari che sembrano più mostri che uomini.

Il legame con JoJo sta nel culto del corpo come strumento narrativo. Ogni combattente di Baki è una caricatura iperbolica, una leggenda vivente che incarna il concetto stesso di forza. Le loro mosse sono esagerate, teatrali, tanto da diventare spettacolo, proprio come gli scontri tra Stand. Non c'è mai "solo una lotta": c'è sempre la costruzione di un mito personale, di un antagonista che lascia il segno.
La serie e i suoi sequel sono disponibili su Netflix.