I prodotti seriali inglesi dedicati agli adolescenti stanno vivendo negli ultimi anni un periodo di estrema vitalità, oltre che di grande successo, grazie a titoli quali Skins e al più recente Britannia High. Entrambi si occupano di giovani, ma con un diverso approccio: più trasgressivo quello della serie della E4, la cui terza stagione con un cast completamente rinnovato partirà il prossimo gennaio in Inghilterra, meno provocatorio e incentrato per lo più sull'esibizione del talento il nuovo serial prodotto da ITV e Globe, Britannia High, che ha preso il via lo scorso 26 ottobre sull'inglese ITV1 ottenendo un riscontro entusiastico da parte del pubblico. Ad accomunare le due serie anche la presenza tra i protagonisti di Mitch Hewer, talento diciannovenne di Bristol che dopo aver interpretato il ballerino omosessuale di Skins è ora la star della Britannia High, allievo idolatrato dai compagni della scuola e dai fan della serie.
Creato dall'impresario teatrale David Ian e dalla coreografa Arlene Phillips, Britannia High è un teen musical-drama ambientato in una scuola di arti performative, dove un gruppo di giovani talenti studia per veder realizzato il proprio sogno: essere protagonista della scena dei musical nel West End, nota area di Londra e principale centro culturale e sociale della città nei cui teatri vengono proposti, durante tutto l'anno, i più celebri spettacoli musicali. Mentre il sudore scorre nell'apprendimento delle arti dello spettacolo, i problemi della vita quotidiana sono destinati a far crescere i protagonisti chiamati a turno ad affrontarliper imparare gli importanti valori dell'amicizia e dell'amore e, soprattutto, per cementificare la fiducia in sé stessi. Britannia High si inserisce quindi nella lunga tradizione di prodotti audiovisivi che mettono l'arte e il ballo in primo piano, da Saranno Famosi a Paso Adelante fino al fenomeno High School Musical, ma deve chiaramente molto anche ai talent show televisivi tanto in voga negli ultimi anni nelle tv di tutto il mondo, che hanno contribuito alla scoperta e al successo dei fenomeni musicali attualmente in circolazione, tra cui Leona Lewis, Jennifer Hudson e Duffy. Otto gli episodi previsti per la prima stagione di Britannia High, tutti della durata di 45 minuti, ad eccezione di quella finale, lunga un'ora e mezza, che sarà strutturata come uno spettacolo di fine anno degli allievi della scuola e alternerà alle performance dei protagonisti sequenze narrative in cui troveranno risoluzione tutte le storie dei singoli personaggi. Il cast principale della serie è composto da sei talenti: il brillante Danny (Mitch Hewer), l'insicura, e all'apparenza meno dotata, Lauren (Georgina Hagen), lo scatenato Jez (Matthew James Thomas), l'ambiziosa fashion victim Claudine (Sapphire Elia), l'eccentrica Lola (Rana Roy) e BB (Marcquelle Ward), il più maturo tra gli studenti con la passione per l'hip-hop. Dubbi, piccoli segreti e problemi difficili da affrontare sono ostacoli sul percorso che li separa dal loro sogno, ma grazie alla solidarietà del singolo o dell'intero gruppo ognuno troverà la forza di superarli e di proseguire con maggior convinzione verso il proprio obiettivo. Insieme a loro un nutrito gruppo di mentori, formato dal preside Nugent (Mark Benton), dall'insegnante di danza Stefan(Adam Garcia) e da quella di canto Anna (Lorraine Pilkington). Tante anche le guest star di Britannia High: tra queste i componenti delle band di Girls Aloud e Boyzone. Irresistibili le canzoni interprete dai protagonisti durante i vari episodi, scritte in gran parte dal leader dei Take That, Gary Barlow, autore tra l'altro del main theme, la travolgente Start of Something. Tra i compositori della colonna sonora di Britannia High c'è però un altro membro dei Take That, Mark Owen, oltre all'ex paroliere di Robbie Williams, Guy Chambers, che assicurano alla serie una forte impronta pop di grande appeal sul pubblico più giovane. E sono proprio i numeri musicali (messi in scena come veri e propri videoclip) i momenti più riusciti e coinvolgenti della serie, che purtroppo, quando va ad indagare le difficoltà dei protagonisti, si arena troppo spesso in territori banali, quando non sconfina addirittura nel kitsch. Splendida però l'ambientazione londinese e bravi gli attori, anche se talvolta messi in ombra da una regia anonima e da un montaggio che (grave problema per una serie del genere) manca per lo più di un ritmo adeguato. Eppure l'entusiasmo dei protagonisti di Britannia High è contagioso e non mancherà certo di appassionare chi considera ballo e canto forme fondamentali di espressione di sé e dei propri sentimenti.