Brian De Palma e Noomi Rapace a Venezia per Passion

Il leggendario regista sbarca al Lido con un thriller che non sembra convincere gli addetti ai lavori; con lui l'affascinante attrice svedese.

Brian De Palma torna in concorso a Venezia a cinque anni dal Leone d'argento vinto per la regia di Redacted, e lo fa con il genere che l'ha reso celebre, ovvero il thriller (con qualche venatura erotica), e con questo Passion. La storia di Isabelle (Noomi Rapace) che si vede rubare una brillante idea lavorativa dalla sua superiore, Christine (Rachel McAdams), con cui ha un rapporto ambiguo e sensuale, prende spunto dal francese Crime d'amour di Alain Corneau ma vira nel finale verso un'opera molto vicina, almeno tematicamente e stilisticamente, ai classici anni '80 Omicidio a luci rosse e Vestito per uccidere.
A presentare il film alla stampa internazionale di Venezia 69 c'è il regista stesso, accompagnato dalla protagonista Noomi Rapace, il produttore Said Ben Said e il compositore Pino Donaggio.

Lei in passato ha lavorato a tanti thriller, ma da alcuni anni sembrava quasi aver abbandonato questo genere. Perché ha deciso di fare ritorno proprio con questa storia? Brian De Palma: Mi piaceva questa storia che aveva due personaggi femminili così belli e così forti, e sono stato fortunato ad avere due attrici perfette e dalla giusta chimica. I thriller poi hanno il pregio di poter raccontare la storia in modo prevalentemente visivo, ed è così che sono riuscito ad inserire alcune idee mie in una storia già vista sul grande schermo. Penso di aver migliorato ulteriolmente il film tenendo nascosta l'identità dell'assassino fino alla fine e aggiungendo alcuni miei tocchi personali come la scena del balletto.

Il film è ambientato a Berlino e anche tutto il cast è europeo, ad esclusione di Rachel McAdams. Brian De Palma: Inizialmente avevamo deciso di ambientare il film a Londra, ma poi è nata una co-produzione tedesca e abbiamo spostato il setting in Germania. Per noi registi quello che importa e avere una storia e portarla su schermo, non ha importanza se girare in America o meno. D'altronde ai tempi di Mission: Impossible fui proprio io a proporre di andare a girare in giro per il mondo e con un cast internazionale.

Noomi, come si è preparata a questo ruolo? Noomi Rapace: Ogni personaggio che scelgo di interpretare, cerco di capirlo al 100% e tradurre me stessa in questa persona. In questo caso è stato molto difficile perché è diverso da qualsiasi altro personaggio abbia mai interpretato, è molto intelligente ma anche disturbante. Ne ho parlato molto con Brian e ho anche chiesto l'aiuto di una psicanalista.
Mi piaceva poi molto l'idea di lavorare con Rachel, penso sia un'attrice fantastica, e quando Brian me l'ha detto mi è sembrata davvero la scelta ideale. Le due hanno una relazione così complessa, quasi una sorta di sfida che si fa sempre più pericolosa.
Dal punto di vista della colonna sonora, nel film sembrano esserci quasi due score diversi. Brian De Palma: Ho lavorato con Pino dai tempi di Carrie - Lo sguardo di Satana, e come sempre io dico a lui le miei idee, lui compone, mi manda i pezzi e insieme decidiamo come andare avanti. Do a Pino qualche idea, lui compone e mi manda il lavoro e insieme decidiamo cosa funziona meglio. Il commento musicale diventa più sinistro, più ossessionante.

Pino Donaggio: Io mi sono limitato a seguire il film, e ad un certo punto il tono cambia. Ho cercato di accompagnare l'immagine e aumentare la tensione con questo crescendo. Siamo comunque ormai al settimo film insieme e lavoriamo sempre di comune accordo.