Cresce a vista d'occhio il giovane Isaac Hempstead-Wright, facendo sorgere dubbi e perplessità su come apparirà nelle prossime stagioni de Il trono di spade. Ma sono dubbi che rimandiamo alla primavera, per ora ci concentriamo sull'attualità e questa riguarda BoxTrolls - Le scatole magiche, il terzo lungometraggio Laika dopo Coraline e la porta magica e ParaNorman, per il quale Isaac doppia il personaggio protagonista.
Si tratta di Uovo (in originale Eggs), ragazzino raccolto e cresciuto dai Boxtroll del titolo, esseri mostruosi ma adorabilmente simpatici che vivono nelle caverne sotto le strade di Pontecacio. Esseri temuti dalla comunità della cittadina e cacciati dalle Tube Rosse, per la riabilitazione dei quali si dovrà sforzare proprio Uovo in compagnia della figlia del sindaco della cittadina, Winnie, una ragazzina grintosa e vagamente psicotica a cui dà voce Elle Fanning. Nell'incontro con noi, Isaac ha raccontato l'esperienza come doppiatore e le differenze dalla recitazione sul set de Il trono di spade, spaziando anche sulle sue passioni ed offrendo curiosità sul lavoro fatto per la Laika.
Come è stato il rapporto con Elle Fanning durante la lavorazione del film? Come avete trovato l'alchimia, hai lavorato da solo o avete potuto recitare insieme?
Per la maggior parte del tempo si è da soli. Sono stato abbastanza fortunato da poter effettuare alcune sedute di registrazione con Elle, ma anche con Ben Kingsley e Simon Pegg. In quanto a trovare l'alchimia, non abbiamo avuto molte opportunità per farlo, piuttosto abbiamo provato a registrare e vedere come sarebbe suonato nell'insieme. Ovvio che è più semplice quando si ha la possibilità di dialogare faccia a faccia piuttosto che isolati.
Quando hai iniziato il lavoro di attore, avevi il sogno di realizzare un film d'animazione?
Non avevo nessun sogno quando ho iniziato, perché in realtà è capitato quasi per caso. Non avevo in programma di dedicarmi all'animazione, quindi proseguo un po' a braccio ed affronto le opportunità che mi si presentano di volta in volta.
Hai imparato qualcosa da Ben Kingsley e gli altri attori del cast?
Ho imparato che non ragiono molto su quello che faccio. Ben per esempio aveva una sedia reclinabile e recitava da semisteso, in modo da far venire la voce dallo stomaco, perché il suo personaggio aveva una grossa pancia. Ho imparato che devo prepararmi di più.
Boxtrolls è tratto da un romanzo. L'hai letto per prepararti al ruolo o ti sei limitato a studiare lo script?
Ho letto solo lo script, perché il libro è molto vasto con centinaia di personaggi mentre il film si ispira ad una porzione di esso. Graham mi ha spiegato che hanno cercato di condensare vari elementi, cercando di mantenerne la follia pur concentrando l'attenzione su alcuni elementi chiave.
Ci racconti il momento più divertente della produzione del film ed il più difficile?
Il più divertente è sicuramente legato al termine di ogni seduta di registrazione, perché ogni volta facevano delle vocalizzazioni tipo "oh", "ah" ed era molto divertente. Quanto all'aspetto più difficile, più che complesso il tutto era molto nuovo e diverso. Tutto il processo di lavorare da solo, con un lettore, era molto diverso dal solito. Non posso dire che fosse più difficile che recitare dal vivo, ma in quel caso hai dalla tua il poter sentire il personaggio perché indossi un costume, stai su un set, e questo aiuta l'immedesimazione. La parte negativa del live action è che devi alzarti presto, stare lì anche quando non serve, mentre nel doppiaggio arrivi, fai la tua sessione ed hai finito. Non posso dire che un'esperienza sia più difficile dell'altra, semplicemente diversa.
I registi ti hanno chiesto di fare qualcosa di particolare con la tua voce? Accenti o toni particolari?
Mi hanno chiesto di essere più grezzo, ruvido, di dare un tono più cockney. Inoltre mentre registravo la mia voce è diventata più bassa e l'ho dovuta alzare un po'.
Hai avuto la possibilità di dare il tuo contributo ai dialoghi, visto che vengono registrati prima di realizzare l'animazione?
Non posso dire di aver dato alcun contributo, ci siamo attenuti molto allo script. Qualche volta, nel registrare, abbiamo deciso di tener fuori qualcosa, o di provare qualche variante, mentre in molti casi registravo anche sei versioni diverse della stessa battuta, in modo da avere alternative nel caso qualcosa non fosse come ci si era aspettati.
Ho letto che il tuo prossimo ruolo sarà Octavius...
No, purtroppo non sarà così, si tratta solo di congetture.
E quale sarà il tuo prossimo lavoro?
Scuola [scherza]. Negli ultimi anni sono stato molto impegnato e devo dedicarmici seriamente. E poi devo tornare a girare Il trono di spade, per ora sono questi i miei impegni.
Eri già appassionato di animazione o i tuoi primi contatti sono stati con la Laika?
Mi è sempre piaciuta l'animazione. Il primo che ricordo di aver visto ed apprezzato è A Bug's Life della Pixar, mentre della Laika avevo visto Coraline, ma non avevo chiaro quanto fosse speciale e fuori dalla norma quello che loro fanno. Ora che li ho conosciuti e li ho visti lavorare, sono diventato uno dei loro più grandi fan.
Hai imparato qualcosa che non sapevi riguardo l'animazione?
Tantissimo! Tutto è stato completamente nuovo per me. Avevo smanettato a casa con dei software di animazione stop motion e mi ero fatto delle idee, ma ora ho imparato tanto riguardo questa tecnica. E mi piace soprattutto l'approccio di Laika allo stop motion, che è accompagnato da una fusione di tecniche diverse. Il modo in cui animano i personaggi, per esempio, con tutti questi volti stampati con le diverse espressioni, in modo da farli recitare cambiandone il viso. Sono elementi che progettano al computer e poi stampano con le stampanti 3D, letteralmente stampano il pezzo di modello che serve. E' qualcosa di cui non avevo assolutamente idea.
Sei molto giovane, qual è la difficoltà di essere allo stesso tempo uno studente ed un attore?
Bisogna darsi delle priorità. Mi assicuro sempre che i miei impegni scolastici siano a posto prima di mettermi in viaggio. Per fortuna i miei insegnanti sono ben disposti nei confronti del mio lavoro e mi assegnano tutto quello di cui ho bisogno prima che io vada via, in modo da permettermi di studiare il necessario.
Nella vita reale hai mai pensato di nasconderti in una scatola?
Sì, assolutamente. Da piccolo, quando ricevevo dei giocattoli, o anche i miei ricevevano qualcosa che aveva una grossa scatola, la cosa più divertente era nascondercisi dentro. Mio padre era un tipografo e una volta mi stampò un grosso TARDIS... a proposito, non ho ancora visto il nuovo episodio di Doctor Who, com'è? Vi piace Peter Capaldi?
E' straordinario. E a te piacerebbe essere in Doctor Who?
Oh sì, sarebbe divertente!
Il trono di spade ha un'atmosfera cupa ed anche la tua storyline è molto dark. Quanto è importante avere altri progetti paralleli per poter spezzare?
Questo in realtà è il mio primo film che i miei amici possono guardare, perché le altre cose a cui ho lavorato sono per un pubblico più maturo. Uno degli aspetti che mi è piaciuto di più nel fare Boxtrolls è proprio che c'è una componente di commedia, perché Il trono di spade non ne ha per niente. Ed è anche il mio genere di commedia, un po' alla Monty Python.
Quindi vedi la commedia nel tuo futuro?
Sì, assolutamente, mi piacerebbe molto lavorare in una commedia.
Parlando di possibili ruoli, che super eroe ti piacerebbe interpretare?
Farei Iron Man senza pensarci due volte. Adoro Tony Stark!
A proposito de Il trono di spade, hai letto i romanzi successivi, sai quale sarà la strada del tuo personaggio?
L'ho cercato su google, ma non li ho letti. Ho sempre saputo quale sarebbe stata la sorte del mio personaggio, ma ora la storia di Bran è alla fine del romanzo e non si può fare altro che supposizioni.
Sei giovane, ma hai già affrontato materiale difficile da gestire. Ne Il trono di spade, per esempio, devi recitare senza poter usare le gambe, mentre qui usi solo la voce...
Non è difficile recitare senza usare le gambe in realtà, basta non muoverle. Nè è molto difficile recitare usando solo la voce, basta concentrare tutta l'attenzione su quello. In realtà anche dire che si recita senza un volto è inesatto, perché in realtà in questo caso non si è che una parte dell'interpretazione, c'è un altro attore coinvolto che è l'animatore, che dà i movimenti al personaggio. Solo per il mio personaggio c'era 1.4 milioni di espressioni, quindi non è affatto restrittivo e gli animatori aggiungeranno la giusta espressione alla tua voce.
Quali sono le tue ispirazioni in film, libri e musica?
Credo che il mio filmaker preferito sia Sylvain Chomet, che ha realizzato Appuntamento a Belleville e L'Illusionista. Libri: mi piace leggere sia non fiction che libri di finzione. Un libro che ho amato molto è Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, ma spesso leggo solo i primi capitoli di alcuni libri per avere un assaggio dell'autore. Un libro che sto cercando di leggere dall'inizio alla fine è Delitto e castigo ed ho amato molto Machbeth. Amo la musica, suono il piano e sono ossessionato dalla musica classica ed il mio compositore preferito in assoluto è Liszt, un autore ungaro-tedesco, perché la sua opera è entusiasmante per un pianista. Non sono per esempio un grosso fan di Mozart, dovrei ascoltarlo di più, ma è troppo schematico per i miei gusti. In definitiva il periodo romantico è la mia fonte di ispirazione principale.
Che ne pensi dell'evoluzione del cinema di animazione? Pensi che stia diventando più maturo che in passato?
Ti cito Spongebob come esempio, quello che mi facevano guardare da ragazzo. Lì ci sono situazioni che tutti possono cogliere mentre nei film di oggi non c'è solo umorismo slapstick, ma battute che sarebbero incomprensibili a molti bambini. E credo che sia fantastico. È un'arte, non solo un film. Realizzare questi modelli è qualcosa di grandioso, farli muovere, nemmeno sapevo che hanno un reparto solo per i costumi, come se fosse un film dal vivo. È un mondo affascinante.
Come è cambiata la tua vita dopo il successo della serie? Riesci ancora a vivere come una persona normale?
Io vivo un un paese di provincia. In campagna. Non sono molto in contatto con questo mondo, quindi non influenza molto la mia vita di tutti i giorni, continuo ad avere la mia vita di sempre. Infatti è molto bizzarro quando vengo a questo tipo di eventi, con la gente che mi parla per strada e mi tratta in modo amichevole. È affascinante, ma strano.