Blindspot, l'adrenalinica serie tv con protagonisti Jaimie Alexander e Sullivan Stapleton, è arrivata con gli episodi della seconda stagione il 29 agosto su Infinity. La storia riprende dal momento in cui Jane riesce a fuggire dalla struttura in cui la CIA la teneva in ostaggio, obbligando il team di Weller ad andare alla sua ricerca, sotto il controllo dell'agente dell'NSA Nas Kamal. La giovane rivela il suo legame con Sandstorm, il gruppo terroristico di cui faceva parte anche Oscar, e in che modo è morta Mayfair. Jane decide quindi di fare il doppio gioco e inganna Roman, il suo fratello adottivo, per infiltrarsi tra i terroristi e offrire delle informazioni all'FBI. La difficile situazione metterà a rischio Jane e i suoi amici, alle prese con una cospirazione internazionale e nuovi misteri da risolvere, anche a livello personale.
Lo show creato da Martin Gero, dopo il suo debutto, inizia con la sua seconda annata a maturare e a trovare una propria identità, introducendo nuovi personaggi in grado di spiazzare e arricchire la narrazione, sempre più coinvolgente nel suo andare oltre il semplice caso della settimana da risolvere, come accade nei tradizionali procedural.
Se non avete ancora visto i nuovi episodi dello show che sfiora problemi contemporanei molto complessi, in particolare legati al terrorismo internazionale, all'interno di un contesto particolarmente adrenalinico e ricco d'azione, proviamo a convincervi con cinque motivi per recuperare il secondo capitolo della storia della misteriosa Jane.
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1. Una famiglia molto complicata
Nella seconda stagione viene dato grande spazio alla famiglia di Jane, grazie all'importante presenza del fratello Roman (Luke Mitchell, già conosciuto dal pubblico televisivo per aver parte del cast di Agents of S.H.I.E.L.D.) e della loro madre adottiva (ruolo affidato all'attrice Michelle Hurd). La loro introduzione all'interno dell'intricata rete di pericoli e drammi personali, rende la trama ancora più ricca e interessante, aggiungendo nuovi livelli narrativi e dettagli sul passato della protagonista che non erano stati affrontati nelle puntate precedenti. Il legame dell'atipico nucleo famigliare con l'organizzazione criminale attiva a livello internazionale, inoltre, amplia ancora di più la portata degli eventi rappresentati, intrecciando sempre di più gli aspetti personali con quelli globali.
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2. Una maggiore originalità narrativa
I registi e gli autori, ormai avendo gettato le basi per la narrazione nei primi 23 episodi, si sono concessi la libertà di sperimentare con racconti meno convenzionali e fuori dagli schemi. Regard a Mere Mad Rager, ad esempio, propone una missione di Jane e Weller mostrata da diversi punti di vista, introducendo nello show una buona dose di umorismo, elemento che non era ancora stato utilizzato nella precedente stagione, proponendo così una narrazione divertente e autoironica molto efficace e in grado di evitare il rischio di ripetitività e al tempo stesso diminuendo la prevedibilità che potrebbe nascere dalla continua ricerca del significato dei tatuaggi di Jane.
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3. Una portata sempre più internazionale
Nella seconda stagione c'è maggiore spazio per Sandstorm, l'organizzazione di cui fa parte la famiglia di Jane e alla base dell'intricato mistero iniziato con il ritrovamento della giovane priva di memoria e con il corpo ricoperto di tatuaggi. Gli episodi permettono quindi di capire qualche ulteriore dettaglio dei piani che mettono a repentaglio l'equilibrio internazionale e a dura prova il team di Weller.
L'aumentata importanza di Sandstorm, inoltre, ha regalato allo show la possibilità di ambientare alcune missioni in location affascinanti e suggestive come la Tailandia che è stata al centro di una puntata in cui Shepherd si recava all'estero per acquistare delle potenziali armi nucleari, dando vita a uno spettacolare inseguimento per le strade di Bangkok.
4. Nuovi intriganti arrivi nel cast
Tra gli interpreti dei nuovi episodi ci sono delle aggiunte molto interessanti e che contribuiscono a dare nuova linfa allo show. Archie Panjabi ha ottenuto la parte di Nas Kamal, alla guida della Zero Division, ovvero un dipartimento segreto dell'NSA che sta indagando da anni su Sandstorm e inizia a collaborare con Weller e il suo team per cercare, una volta per tutte, di smantellare l'organizzazione criminale.
Luke Mitchell è invece Roman Kruger, il fratellastro di Jane e membro di Sandstorm insieme alla madre. La sua presenza nelle puntate della seconda stagione si rivelerà essenziale per dare vita a nuove dinamiche umane tra i protagonisti, subendo, a causa della scelta di Jane, un cambiamento che porterà a interessanti modifiche nel rapporto tra fratello e sorella, ma anche all'interno dello stesso team. Michelle Hurd, infine, è Shepherd, la misteriosa leader del gruppo terrorista che potrebbe avere nel suo passato un importante legame non solo con Jane e Roman, facendo emergere un piano ancora più pericoloso ed elaborato di quanto inizialmente prevedibile.
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5. Più spazio per tutti i membri del team
Le puntate della seconda stagione danno maggior spazio a tutti i membri del team, approfondendone il passato come ad esempio accade con Reade (Rob Brown) di cui si mostra la difficile situazione dopo aver scoperto la verità su un drammatico evento accadutogli in passato. Zapata (Audrey Esparza) viene invece coinvolta in una missione estremamente pericolosa che sottolinea la sua determinazione e quanto sia profonda l'amicizia esistente tra i membri del team di Weller. Patterson (Ashley Johnson), infine, verrà mostrata mentre cerca di ritrovare un proprio equilibrio personale dopo l'uccisione, nella prima stagione, del suo fidanzato; la sua situazione potrebbe però rivelarsi più oscura del previsto nonostante sia determinata a cercare una sua felicità.