Una nuova pellicola si aggiunge alla lunga lista di opere più o meno biografiche dedicate al mondo del pugilato. Si tratta di Bleed for This - Vivo per combattere, biopic incentrato sulla parabola di Vinnie Pazienza, The Pazmanian Devil, pugile sopra le righe originario di Providence. Il BFI London Film Festival ha ospitato l'anteprima europea della pellicola, che arriverà in Italia grazie a Notorius. Insieme al regista Ben Younger erano presenti davanti al pubblico inglese il protagonista Miles Teller e i due comprimari di lusso Aaron Eckhart, che interpreta l'allenatore di Pazienza, Kevin Rooney Jr., e Ciarán Hinds, che veste i panni del padre del pugile, Angelo Pazienza.
La corporatura snella e il viso delicato di Miler Teller non lo rendono certo il primo attore a cui verrebbe in mente di affidare il ruolo di un pugile, ma il giovane interprete ha raccolto la sfida lanciata da Ben Younger regalando una performance convincente che ha richiesto un gran lavoro fisico, ma anche mentale. "Egoisticamente volevo interpretare un pugile, volevo avere il sangue sulla faccia" ci racconta Miler Teller. "Poi Ben Younger mi ha contattato per il ruolo di Vinnie e ho pensato che stesse solo facendo un favore al mio agente. Quando l'ho incontrato ero molto rilassato perché non credevo che avrei avuto il lavoro, non pensavo di essere adatto al ruolo. L'eredità di Vinnie intimidisce, ma approfondendo la storia ho scoperto una persona eccezionale, per cui provo rispetto e ammirazione".
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Dietro l'obiettivo come sul ring
La parabola di Vinnie Pazienza ha qualcosa di miracoloso. Boxer di origine italiana originario del Rhode Island, pochi mesi dopo la conquista del titolo venne coinvolto in un terribile incidente d'auto da cui uscì con le vertebre lesionate. Nonostante il parere contrario dei medici, il pugile tornò a combattere dopo pochi mesi in un eccezionale incontro in cui sconfisse Roberto Durán. "La ragione per cui ho deciso di fare il film era perché questa storia non era mai stata raccontata" spiega il regista Ben Younger. "Mi sembrava meritevole. E poi ho una ragione personale. Non ho fatto film per dieci anni, a Hollywood pensano che tu ti sia rotto il collo se non lavori".
Il ritorno dietro la macchina da presa è arrivato con una pellicola agile, che ha permesso al regista massima libertà. "Abbiamo girato Bleed for This in 24 giorni. Non c'è stato tempo per le prove, ma non abbiamo neppure improvvisato. Ho scritto io il film e poi mi sono affidato alle mie parole. Di solito mentre giri hai bisogno di almeno quattro/cinque take per avere ciò che ti serve, ma attori come questi mi portavano dove volevo con un solo take. E' un film piccolo, ma ciò che mi interessava era mantenere immediatezza e spontaneità".
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Il temperamento del guerriero
Il punto di svolta nella vita e nella carriera di Vinnie Pazienza è l'incidente d'auto che sconvolge la sua esistenza. Già la pellicola che ha lanciato definitivamente la carriera di Miler Teller, Whiplash, conteneva un altro spettacolare incidente. Coincidenze? "Non ci avevo fatto caso" confessa Teller. "Sono quei dettagli di cui ti rendi conto solo durante le interviste, quando te lo fanno notare. A vent'anni ho avuto un brutto incidente d'auto, in un altro incidente ho perso un caro amico. Nel mio caso non mi sono reso conto di niente finché non mi sono risvegliato in ospedale, proprio come Vinnie. Il trauma peggiore è per le persone che ti sono accanto".
Se Miler Teller ha dovuto mettere su muscoli per interpretare un pugile credibile, peggio è andata ad Aaron Eckhart che nel film sfoggia una notevole pancia e il cranio pelato. Lui, però, sembra divertito dalla trasformazione fisica richiesta per interpretare l'ex pugile Rooney: "Quando a un attore viene offerto un ruolo così non può rifiutare. Adoro cambiare immagine e plasmare il mio aspetto fisico, ma per fortuna non hanno toccato la mia faccia. Mentre mi preparavo al film mandavo foto della mia colazione al regista per aggiornarlo sul mio stato. La colazione, naturalmente, era a base di ciambelle".
A conclusione della chiacchierata, Miles Teller descrive il rapporto con il vero Vinnie Pazienza e la sua breve incursione sul set. "Vinnie è un eccessivo. Da ragazzino è andato a vedere Rocky e ha deciso di fare il pugile. Ha dedicato tutta la sua vita allo sport. E' un personaggio estremo, ma è anche un grande esempio. Sul set ho avuto bisogno del vero Vinnie, volevo confrontarmi con lui per capire come fosse riuscito a riprendersi. Lui è venuto, ma è rimasto solo venti minuti. Si annoiava troppo così non ha messo più piede sul set. Però, nella scena in cui compaio in perizoma, mi ha intimato di mettere una banana nello slip per non rovinare la sua reputazione".