Nel 1991 Spike Lee ha presentato in concorso a Cannes Jungle Fever. 27 anni il regista americano torna a sperimentare la tensione della competizione con BlacKkKlansman, commedia satirica a sfondo razziale ispirata a una storia vera. Dopo l'applauditissima premiere, Spike si è esibito davanti ai fotografi mostrando i tirapugni dorati con su scritto Amore e Odio che facevano bella mostra in Fa' la cosa giusta. "Sono un omaggio al mio film", spiega il regista, "ma anche La morte corre sul fiume. Il mio film parla di scegliere tra odio e amore, questo è uno dei temi che mi sta più a cuore perciò ho tirato fuori i tirapugni dall'armadio".
Ad accompagnare Spike Lee a Cannes oltre alla famiglia - la moglie Tonya Lee è anche co-produttrice della Spike Lee Joint - una folta rappresentanza del cast in stato di grazia, punto di forza di BlackkKlansman a partire da John David Washington, vera rivelazione del film Con lui Adam Driver, Topher Grace e la statuaria Laura Harrier che interpreta un'attivista del Black Power di cui si invaghisce il personaggio di Washington. Riguardo alla sua scelta, Spike Lee chiarisce: "Non ho fatto audizioni, ma ho scelto John perché volevo proprio lui. Ho lavorato tante volte con suo padre Denzel Washington, è qualcosa che hanno nel DNA, il frutto non cade lontano dall'albero". "Quando ero bambino ho avuto una battuta in Malcolm X", aggiunge divertito John David Washington. "Ricordo che ero così eccitato che dovevo ricordarmi di respirare. Da allora sono cresciuto come artista".
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Sangue nuovo per un film militante
In passato Spike Lee ha dimostrato quanto ami lavorare di frequente con gli stessi attori, ma per BlackkKlansman ha messo insieme un team di star nuovo di zecca. "È come nello sport, il film è un lavoro di gruppo" spiega il regista. "Non avevo mai lavorato con Topher Grace, Adam Driver o Laura Harrier, ma cercavo sangue nuovo. Ho cercato di mettere insieme le migliori persone possibili. Ho 61 anni, faccio film da 30 anni e ho imparato che fare un buon film è un miracolo, ma con le persone giuste è più facile". Di poche parole, Adam Driver commenta così la nuova esperienza: "Non conoscevo la storia di Ron Stallworth, me ne ha parlato Spike. Lui è un regista molto specifico, ha un'idea chiara in mente, ma è anche aperto a ciò che accade giorno per giorno. Se qualcuno ha una buona idea, la accoglie" Gli fa eco Laura Harrier: "Lavorare con Spike Lee è un onore, i suoi film mi hanno ispirato. Questa è stata un'esperienza incredibile, Spike è l'unica persona che avrebbe potuto fare questo. La sua guida di Spike mi ha aiutato a comprendere a fondo un'epoca in cui non ero ancora nata. Per prepararmi ho riflettuto sulla storia delle Black Panther, ho letto l'autobiografia di Angela Davis, ho ascoltato la musica e visto i film".
Tra gli interpreti di BlackkKlansman, Topher Grace sembra il più emozionato. La star di That '70s Show ha anche il ruolo più delicato del film, quello di David Duke, noto suprematista bianco e politico americano, e confessa che preparare il ruolo non è stato per niente facile. "Quando Spike mi ha chiamato è stato uno dei momenti più belli della mia vita, poi per preparare il ruolo ho passato uno dei mesi più brutti. Ho letto l'autobiografia di David Duke, che è una specie di Mein Kampf, ho ascoltato show televisivi razzisti e ho avuto la testa piena di queste porcherie. Sapevo di avere un ruolo delicato e sentivo la responsabilità di fare tutto questo bene. Naturalmente sentivo la responsabilità nei confronti di Spike, non del vero David Duke". L'attore ricorda una sequenza in particolare che lo ha messo in crisi: "Di solito non mi faccio condizionare dai ruoli che interpreto, ma stavolta in una scena mi sono trovato davanti 200 persone che inneggiavano all'odio contro i neri e io ero il loro leader. Sono andato in crisi, ma Spike è intervenuto e mi ha aiutato a proseguire".
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L'amore può combattere l'odio
Pur raccontando una storia molto circostanziata nel tempo e nello spazio, Spike Lee ci tiene a sottolineare l'universalità della sua pellicola: "Mi piace usare la parola globale, ora siamo qui in Francia in un festival internazionale. Credo nella speranza e credo che i miei film siano pieni di speranza, a partire da Fa la cosa giusta. Credo nella speranza, ma non sono cieco o sordo. Quello che è accaduto e accade in America sta accadendo da ogni parte del mondo. Guardate la crescita delle destre e il modo in cui crescita vengono trattati mussulmani o migranti". Quando viene rievocata la polemica tra Spike Lee e Quentin Tarantino sull'uso del termine dispregiativo e razzista 'nigger', che in BlackkKlansman abbonda così come altre espressioni colorite, Spike specifica: "Mi scuso per il linguaggio, ma le parole che uso nel film sono le parole usate realmente da questa gente. Le parole possono essere piene d'odio, il KKK odia i neri e gli ebre, e io volevo descrivere il loro modo di parlare e pensare usando quelle parole".
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BlackkKlansman si conclude con le sconvolgenti immagini degli incidenti di Charlottsville, Virginia, quando un'auto si è lanciata contro la folla di un corteo antirazzista uccidendo una ragazza. La scelta può sembrare avulsa dal resto della pellicola, ma il regista ha scelto di concludere in questo modo il film per un motivo preciso. Come spiega: "Non ricordo neanche come finiva prima. Non sto scherzando. La tragedia di Charlottsville ha cancellato il resto. Avevamo appena finito quando è successa la tragedia. Mi è stato dato il numero della madre della ragazza uccisa dall'auto, così l'ho contattata e le ho chiesto il permesso di usare le immagini del film. L'ho fatto per denunciare un omicidio. Ci viene data la possibilità di ribadire che l'amore è più forte dell'odio, rispondendo ai fottuti nazisti. Possiamo dimostrare che siamo meglio di così, ma questa scena doveva essere nel film. I capi dei governi dovrebbero essere le nostre guide morali, ma questa cosa non sta accadendo. Dobbiamo svegliarci, non possiamo restare in silenzio. Viviamo tutti in questo pianeta e la Casa Bianca ha un codice nucleare che potrebbe spazzare via tutto. Questo film per me è un modo di svegliarci, non mi interessano le critiche perché so che siamo dalla parte giusta".