Finalmente, dopo più di un anno di rimandi, è in sala dal 7 luglio e su Disney Plus (con accesso VIP) dal 9 luglio, Black Widow, prequel diretto da Cate Shortland dedicato a Vedova Nera, in cui Scarlett Johansson riprende il ruolo dell'Avenger e scopriamo molto del suo passato.
A metà anni '90 Natasha Romanoff viveva in America, con quella che credeva essere la sua famiglia: i genitori, Alexei Shostakov (David Harbour) e Melina Vostokoff (l'attrice premio Oscar Rachel Weisz), e la sorella, Yelena (Florence Pugh). Riportata improvvisamente nel suo paese natale, la Russia, è stata addestrata per diventare una Vedova Nera: soldatesse a cui viene asportato l'apparato riproduttivo per dedicarsi esclusivamente a combattere.
Con questo nuovo film si rende finalmente giustizia a un personaggio di cui avevamo intuito la ricchezza interiore ma che fino a ora non era mai davvero venuta fuori con così tante sfumature. Una volta esplorata la sua crescita, ritroviamo Natasha subito dopo i fatti di Avengers: Civil War (2016). Abbandonata dagli Avengers, una delle poche persone che la aiuta davvero è Rick Mason, suo amico dai tempi dello S.H.I.E.L.D.: abbiamo parlato del film insieme al suo interprete, O-T Fagbenle, Luke nella serie The Handmaid's Tale e presto Barack Obama in The First Lady.
La video intervista a O-T Fagbenle
Black Widow, la recensione: la Fase 4 Marvel ha una partenza tutta al femminile
Black Widow: dolore e cuore
Nel film Melina dice che il dolore ci rende più forti. Invece Natasha dice che il nostro cuore ci rende più forti. Tu che pensi? Cosa ci rende più forti?
Parti subito con le domande filosofiche profonde, mi piace! Alla fine credo che tutto dipenda da che significato dai al dolore. Se lo vedi come costruttivo o distruttivo. Il cuore è tutto. È importante alimentare il tuo cuore, la tua compassione per le persone. Risposta B: cuore!
Perfetto. Natasha dice che non pensava di avere una famiglia, invece adesso ne ha due. Il tuo personaggio fa parte di una delle sue famiglie. Quindi secondo te cos'è una famiglia?
È una domanda molto interessante. Ci penso spesso: la mia famiglia è enorme, è un clan, ho cento cugini! Ci sono due risposte: c'è la famiglia biologica, quella con cui condividi il DNA, quella legale, se sei adottato, ma una molto importante è quella delle persone simili a te, con cui condividi le stesse passioni, che adotti nella tua tribù. Ho persone così nella mia vita.
Black Widow: lavorare con Scarlett Johansson
Sarai presto protagonista di una serie in cui interpreti Barack Obama, con te ci sarà Viola Davis. Qui reciti con tre donne incredibili, Scarlett Johansson è la protagonista. Com'è lavorare con questi personaggi forti e queste attrici importanti? Sei felice o più spaventato?
Cerco di non avere paura. Sono convito che l'ansia e la paura si possano superare. Cerco di mantenermi curioso: la curiosità, l'apertura mentale e la gratitudine contrastano la paura. Fortunatamente Viola è una delle persone più straordinarie che abbia mai conosciuto, Scarlett è adorabile, Florence, anche Elizabeth Moss, con cui lavoro sempre. Tutte queste artiste incredibili sono anche persone incredibili. Ti rendono la vita facile.
Cate Shortland, regista di Black Widow: "Questa è la vera Natasha e l'amiamo per la sua umanità"
Amo la metafora delle lucciole: alla fine vediamo tutte quelle piccole luci. Secondo te quanto è importante accendere una luce, anche se piccola?
Praticamente mi stai chiedendo il senso della vita! È una domanda impegnativa. Che c'è di più importante? Se non puoi far brillare la tua luce più che puoi e aiutare gli altri che senso ha la vita? Ti puoi divertire e basta ma non è la stessa cosa. Sono al cento per cento per il far brillare le luci.