Le polemiche sono ancora fresche - ma al contempo caldissime - sullo sfarzoso matrimonio che Jeff Bezos e la sua seconda moglie Lauren Sánchez hanno celebrato qualche giorno fa in quel di Venezia, con centinaia di invitati VIP, pranzi costosissimi e la città lagunare a suo modo "schiava" dei vizi di uno degli uomini più ricchi del mondo.

Probabilmente anche per via del clamore mediatico e della curiosità che porta la gente a cercare info e curiosità su personalità così discusse e controverse, nel catalogo di Amazon Prime Video - piattaforma di proprietà, e non poteva essere altrimenti - ha scalato gradualmente le posizioni, ritornando in top 10 a due anni dalla sua uscita, il film biografico intitolato Bezos - La storia di un genio, che si concentra sulle origini della multinazionale e sulla scalata al successo del suo fondatore.
Bezos e abbracci: il film Prime Video

Sin dal voice-over iniziale l'intento di quest'operazione è ovviamente agiografico, con tutte le penalità del caso. Un film che difficilmente metterà in buona luce il protagonista agli occhi di chi osteggia l'azienda e che anzi, per certi dialoghi e battute parecchio ambigui, rischia di mettere il suddetto ulteriormente nell'occhio del ciclone. "Questo è il marketing, bellezza", ma Armando Gutierrez nelle vesti del title-role non è certo l'Humphrey Bogart dell'iconico L'ultima minaccia (1952), dove lì era la stampa a essere per l'appunto centrale negli eventi.
Nell'ora e mezzo di visione non accade nulla di effettivamente interessante, sia per via di un cast anonimo a cominciare proprio dal protagonista, sia perché la successione di eventi che portano alla nascita di questo colosso che, nel bene e nel male, ha cambiato le vite di tutti non risulta particolarmente avvincente. Mancano climax e tensione, e la storia procede senza guizzi di sorta fino a quelle scritte finali in sovrimpressione che anticipano il futuro più o meno immediato. Tanto che l'elemento del cast più interessante finisce paradossalmente per essere un irriconoscibile Kevin Sorbo, assai lontano dal look selvaggio del suo iconico Hercules televisivo.
Cronaca di un successo annunciato

Basandosi sul libro Zero to Hero, un titolo già quanto mai esplicativo, il regista Khoa Le racconta gli "umili" inizi del fondatore di Amazon, nel 1994 ancora dirigente di un fondo speculativo che ha avuto il merito di accorgersi come il mondo del web stesse cominciando a svelare le sue infinite possibilità.
A Bezos venne chiesto di immaginare il prossimo colpo di genio dell'era digitale. La sua idea fu quella di una libreria online capace di superare ogni limite fisico e vendere ogni titolo esistente senza dover sottostare a tassazioni. Una visione che ha dovuto mettere in piedi in proprio, licenziandosi insieme alla prima moglie dai rispettivi posti di lavoro e creando dal nulla una start-up, chiamata in un primo momento Cadabra. Dopo svariate difficoltà, il destino di come sono andate le cose è noto a chiunque.
Una confezione piatta

L'anima da cinema indipendente, con il basso budget e uno stile fin troppo anti-enfatico, avrebbero potuto rivelarsi uno spunto potenzialmente carico di significati, ma la regia finisce per scadere in uno spento anonimato, così come quelle ombre che sembrano volersi insinuare salvo rientrare nelle retrovie, nascondendosi dietro alla crescente consapevolezza di un Bezos sempre più irrefrenabile.
Bezos - La storia di un genio ci riporta così agli albori del boom tecnologico degli anni Novanta, dove l'avvento di internet avrebbe ben presto modificato le abitudini e gli acquisti di miliardi di persone in ogni angolo del globo. Ma alla pellicola manca quell'ampio respiro necessario per affrontare non soltanto un suddetto periodo storico chiave nel mondo moderno, ma anche la necessaria lucidità per raccontare il percorso - mitizzato o meno che sia - di qualcuno che, piaccia o no, quel mondo l'ha profondamente cambiato.
Conclusioni
Un film che vorrebbe far luce sulle origini di un impero commerciale, ma che pecca di ambizioni e risultati nella stanca riproposizione dei primi passi di un personaggio quanto mai controverso. E invece eccoci di fronte a un'anonima agiografica - anche se meno caricata del previsto - che non riesce a raccontare il fascino del potere e il prezzo del successo, accontentandosi di rimanere in superficie. Bezos - La storia di un genio offre un riflesso opaco di un uomo diventato simbolo controverso del nostro tempo, facendosi involontario specchio di un prodotto di qualità medio-bassa facilmente reperibile proprio sul discusso store, del quale qua scopriamo la fiacca genesi.
Perché ci piace
- Si è sfiorato il rischio di agiografia totale...
Cosa non va
- ...ma il risultato è comunque poco interessante e nasconde i lati oscuri.
- Un cast spento a cominciare dal protagonista.
- L'ora e mezzo di visione è scarica di tensione ed emozione.