Berlino 2010, giorno 6: all'insegna dell'eclettismo

Giornata caratterizzata dell'estrema varietà delle proposte: dall'autorialità dei film in concorso, il turco 'Honey' e l'iraniano 'The Hunter', alla commedia brillante 'Please Give', passando per i due interessanti esperimenti d'animazione 'Summer Wars' e 'The Illusionist'

Giornata ricca di proposte contrastanti e geograficamente trasversali. Apertura con Honey di Semih Kaplanoglu film turco in concorso, conclusione di una ideale trilogia che vede come protagonista di quest'ultimo episodio il piccolo Yusuf, figlio di un apicultore in uno sperduto villaggio nella foresta. Alternando un approccio documentario della realtà contadina con alcune immagini dal tocco lirico, ma forse dall'impatto un po' troppo oleografico, il film punta a raggiungere i toni di realismo poetico cari a certo cinema iraniano degli anni Novanta, senza però riuscirci appieno.

L'americano Please Give di Nicole Holofcener, fuori concorso, descrive invece le storie di numerosi personaggi nella New York di oggi. Un'opera gradevole e gentile, recitata con grande pregio, ma che rimane fin troppo in superficie nel raccontare il tipico campionario umano da cinema indipendente americano
Il film iraniano The Hunter di Rafi Pitts, secondo titolo in concorso della giornata, racconta di un uomo costretto a confrontarsi con la perdita inconsolabile di moglie e figlia nel contesto di un Iran pieno di contraddizioni politico-sociali. L'improvviso folle gesto di sfogare la sua rabbia uccidendo dall'alto di una collina due poliziotti con il suo fucile da caccia, imprime una svolta inaspettata al film ma dai significati particolarmente ermetici.

La sesta giornata del festival riserva uno spazio di riguardo all'animazione, con ben due opere in programma. Nella sezione Generation 14plus, rivolta al pubblico più giovane, si nasconde un piccolo gioiello nipponico: l'applauditissimo Summer Wars di Mamoru Hosoda, già apprezzato autore del lungometraggio animato La ragazza che saltava nel tempo. Il suo nuovo film rappresenta un piacevole ritorno ad atmosfere fantascientifiche mescolate con toni da commedia brillante. Summer Wars riesce a unire, attraverso la leggerezza del suo tratto animato, una satira gustosa sull'invasività della tecnologia (e in particolare dei social network) con una riflessione sui valori tradizioni del Giappone.
È invece europeo The Illusionist, firmato da Sylvain Chomet, già noto al nostro pubblico per il bellissimo Appuntamento a Belleville, basato su una sceneggiatura mai girata del popolare comico francese Jacques Tati. Toccante, malinconico e poetico, il film di Chomet conferma il talento dell'autore e la sua importanza nel panorama dell'animazione europea.