Battlestar Galactica - Stagione 4, episodio 14: Blood on the Scales

Un altro episodio strepitoso in una stagione che sta facendo faville nel firmamento della fantascienza: si risolve il cliffhanger della scorsa settimana, ma quanto durerà la calma ritrovata? E quanto sarà lungo il processo di guarigione da questa ferita al cuore della flotta? Riusciranno Adama e Roslin a ricomporre nuovamente i frammenti sparpagliati dei sopravvissuti all'olocausto?

È trascorsa una settimana e finalmente possiamo respirare di nuovo, dopo che il cliffhanger micidiale di The Oath ci ha lasciato senza fiato e tremanti per il destino dell'Ammiraglio e del suo XO. Dopo un breve recap che ci mostra l'ammutinamento messo in atto da Gaeta e Zarek con l'appoggio di un considerevole gruppo di sostenitori, riprendiamo esattamente dal punto in cui abbiamo smesso di introdurre ossigeno nei nostri polmoni: Adama e Tigh sono intrappolati senza vie d'uscite e il Raptor con a bordo Roslin e Baltar sta per essere abbattuto dai Vipers della Galactica. Tuttavia Hot Dog, che come la maggioranza dei coloni e dei soldati è all'oscuro del golpe in atto, chiede al pilota del Raptor di identificarsi prima di aprire il fuoco e Laura riesce a far sentire la sua voce prima che le trasmissioni vengano interrotte. A questo punto Hot Dog è estremamente confuso e Narcho (uno degli uomini di Gaeta) decide di intervenire personalmente per eseguire l'ordine di Felix. I missili lanciati mancano il bersaglio e colpiscono la Baseship dei Cylons verso la quale il Raptor era diretto e dove riesce ad atterrare incolume.


I Cylons chiedono spiegazioni su quanto sta succedendo e vorrebbero optare per una fuga immediata, ma Laura riesce a calmarli e gli fa notare che l'unica possibilità di rivedere i restanti tre (Saul Tigh, Sam Anders e il Chief Tyrol ) è rimanere e dare all'Ammiraglio il tempo necessario per riprendere il controllo della nave. Suggerisce di posizionare la Baseship all'interno della flotta, convinta che Gaeta non rischierà di fare fuoco sulle navi delle colonie. Bill Adama e Tigh intanto sono stati catturati e portati nel C.I.C.(Combat Information Center) dove Felix ordina a Bill di far ragionare la Presidentessa e di convincerla ad arrendersi, ma a questa richiesta riceve solo un rifiuto carico di disprezzo da Adama che gli lancia i suoi gradi di Ammiraglio con sdegno " sei tu l'Ammiraglio adesso, chiamala e falle fare due risate ". Gaeta non la prende bene e decide eliminare l'astronave dei Cylons, ma come previsto da Laura Roslin, appena si rende conto che è circondata dalla flotta non da' seguito alle sue azioni, ma ordina di preparare i motori FTL (Faster Than Light) per un salto e di comunicare alla flotta di fare altrettanto. La Colonial One atterra sulla Battlestar con Zarek e il Quorum delle Dodici Colonie al completo, arrivati per ricevere informazioni e per assistere a un procedimento giuridico per alto tradimento, a carico di Bill Adama voluto da Gaeta per legittimare il loro ammutinamento.

Nel frattempo Lee e Starbuck sono diretti alle celle per liberare i prigionieri, il Chief s'imbuca in un condotto d'aerazione mentre Romo Lampkin, ( l'avvocato difensore di Baltar nell'episodio The Son Also Rises della terza stagione) viene prelevato dai marines per fornire assistenza legale all'Ammiraglio, il quale non intende assolutamente prendere parte a quella che è palesemente una farsa, con Gaeta come pubblico accusatore e Zarek come giudice. Romo riesce a trascorrere qualche minuto da solo con il suo cliente e lo convince ad assecondarli per dare tempo ai soldati che gli sono fedeli di riprendere il controllo della Galactica.

Zarek ne approfitta per parlare al Quorum e cercare di convincere i rappresentanti a sostenere il golpe, ma ovviamente ha fatto male i suoi conti quando, dopo averli messi al corrente delle novità, viene cortesemente allontanato per poter discutere in privato; prevedibilmente Zarek, da uomo spietato e calcolatore che è, ordina l'uccisione del Quorum senza consultare Felix e il parlamento della flotta si trasforma in mattatoio. Gaeta assiste scioccato allo scempio dei corpi crivellati di colpi e si scaglia contro Tom, accusandolo di omicidio. Stavolta la logica di Zarek non ha effetto su Felix, che sconsolato cerca di assorbire l'enormità di quello che è successo, " noi avevamo la verità dalla nostra parte e adesso è diventata una menzogna ", i coloni non perdoneranno mai l'assassinio dei loro rappresentanti, ma Zarek gli risponde cinicamente: " la verità viene raccontata da chi sopravvive ". Indietro non si può tornare, non resta altro da fare che andare avanti.

Sulla Baseship i Cylons hanno deciso di comune accordo di scappare, ma un appello accorato di Laura li fa tentennare e riconsiderare la loro decisione. Il Chief usa una grata per entrare in armeria dove però trova un ammutinato, Aaron, pronto a fare fuoco; i due scambiano qualche parola e Aaron, già scosso profondamente dal massacro sulla Colonial One, urla a Tyrol di andarsene, di scappare. Galen non se lo fa dire due volte e continua a strisciare nelle intercapedini anguste della sua nave. Lee e Starbuck, intanto, sono giunti dai prigionieri e con un pizzico di audacia e tanti proiettili riescono a liberarli, tuttavia durante la fuga Sam viene colpito da un proiettile e Kara rifiuta di lasciarlo e rimane con lui, convincendo Apollo e gli altri a trovare l'Ammiraglio e a mettere fine all'ammutinamento. Bill sta facendo il gioco di Gaeta e Zarek rispondendo alle accuse di tradimento, ma interrompe la sua collaborazione quando Zarek gli comunica che i prigionieri sono scappati e afferma che Saul Tigh è stato ucciso durante la fuga. Sotto la sua granitica corazza, Bill ha un moto di scoraggiamento al pensiero dell'amico morto, ma proprio in quel momento risuona la voce di Laura nell'aria: Leoben l'ha aiutata a superare i disturbi del segnale per comunicare un breve messaggio al resto della flotta, poche parole che però sortiscono l'effetto sperato, molte delle navi infatti rifiutano di prepararsi al salto senza aver prima avuto spiegazioni dalla loro leader e un accenno di sorriso aleggia sulle labbra dell'Ammiraglio Adama.

Starbuck sta trascinando Sam in infermeria, ma vengono sorpresi da un soldato che sta riportando Romo nei suoi alloggi; Kara si prepara al peggio, ma l'avvocato ha un asso nella manica, o meglio, una penna con la quale mette fuori combattimento la guardia. Sta per andarsene, lasciando Sam e sua moglie al loro destino, ma ritorna sui suoi passi maledicendo i frammenti di coscienza risvegliati dalla disperazione di Kara. In plancia Gaeta ordina di lasciare indietro le navi che hanno disattivato i motori FTL e di dare le coordinate del rendez-vous solo a chi è rimasto in attesa del salto, rivolgendosi a Narcho lo incarica di assemblare un plotone di esecuzione per l'Ammiraglio, che sarà giustiziato su uno dei ponti di atterraggio principali. Uno dei soldati del plotone è Aaron, il quale schiacciato dai sensi di colpa e dai dubbi, rimane indietro e si accascia in lacrime lungo una delle paratie ricoperta di fotografie delle vittime dell'olocausto, ed è lì che Apollo, Saul e Athena lo trovano mentre Caprica Six, Hera e Helo hanno trovato rifugio presso i seguaci di Baltar.
Aaron si scuote di dosso lo stato catatonico e si unisce al drappello per liberare l'Ammiraglio che è a un passo dall'essere fucilato. A questo punto abbiamo un'interruzione nel ritmo adrenalinico dell'episodio e un breve sguardo sui pensieri di Gaius, che si sveglia in preda a un incubo dove Adama veniva ucciso come un traditore. Per la prima volta Baltar mostra rimorso per aver salvato la pelle come al solito, per essere scappato come sempre quando l'aria si fa pesante. Riflette ad alta voce sul senso di condiscendenza e sul disprezzo che prova verso i suoi seguaci, che finge di sostenere in pubblico soltanto per perseguire i propri scopi, per sentirsi meglio con se stesso. Ma stavolta c'è da chiedersi se non ci sia davvero un interveto divino all'opera, perchè Gaius è in preda al panico al pensiero del suo fan club in pericolo, vuole, deve, tornare indietro per prendersi cura di loro, "sono una mia responsabilità!"

Ritorniamo sul ponte di lancio, Bill è ammanettato a una sedia, pronto ad affrontare il suo triste destino, sotto lo sguardo contrito e perplesso di Narcho che stenta a credere a quello che sta facendo; Felix è nell'ufficio di Adama e contempla amareggiato i gradi tra le sue mani, ma la sua voce non trema quando da' l'ordine esecutivo a Narcho di fucilare l'Ammiraglio. Ma l'ordine arriva tardi, Lee, Tigh e gli altri hanno liberato Bill e il plotone è in ginocchio ai suoi piedi. Dopo aver scambiato uno sguardo di intesa con il suo XO, l'Ammiraglio si rivolge agli ammutinati e a Narcho, affermando di voler riprendere il controllo della sua nave ma il Tenente si rifiuta ( mi dispiace Signore, ho sempre avuto rispetto per lei, ma odio i Cylons e non posso prendere ordini da un leader che non vuole combatterli ) e Adama, invece di fucilarlo sul posto lo guarda negli occhi e con voce desolata ordina di legarlo. Gaeta è ancora alla scrivania dell'Ammiraglio, ignaro dell'ultimatum che Laura Roslin ha lanciato ai ribelli, imponendogli di deporre le armi entro cinque minuti e restituire il comando a chi di dovere. Zarek risponde alla richiesta senza aspettare Gaeta, nonostante sia una decisione militare, e cerca di indebolire la volontà di Laura dicendole che Bill è stato passato per le armi.
Anche stavolta Zarek ha fatto i conti senza l'oste e se sperava di danzare al suono dei singhiozzi della sua rivale, può tranquillamente darsi all'ippica perchè Roslin diventa praticamente la versione femminile di Hulk e giura tremenda vendetta con voce tonante e priva di esitazioni, dimostrando ancora una volta di essere la controparte perfetta per William Adama. La Baseship comincia ad armare i suoi missili, ma invece di preparasi a rispondere al fuoco come Zarek vorrebbe, Felix ordina alla flotta e alla nave di effettuare il salto ( ci sono stati già troppi morti, li lasciamo indietro.. ).
Parte una sequenza bellissima (che ricorda un po' la fine di Palermo Milano solo andata ) in cui vediamo il gruppo dell'Ammiraglio dirigersi verso la plancia e ad ogni passo vengono raggiunti da altri fedeli che hanno combattuto contro l'ammutinamento, fino a formare un corteo di persone guidate, come sempre, dall'inossidabile e legittimo leader della Galactica. Mentre i ribelli si preparano ad eseguire il salto FTL, Galen ha finalmente raggiunto la sua destinazione e a mani nude disabilita i motori impedendo alla nave di abbandonare la scena. Nel momento in cui i motori vanno off-line, Gaeta chiude gli occhi rassegnato e capisce che la partita è finita, mentre Zarek si agita e sbraita ordini privi di senso propugnando una lotta all'ultimo sangue con la Baseship.
Adama arriva in plancia e riprende il controllo della nave, rassicurando in primis Laura di essere vivo e vegeto e che la crisi è rientrata. L'incontro tra i due è indescrivibile e non ha bisogno di parole per far squittire di gioia le fangirls che sostengono la coppia Adama/Roslin, mentre tanto ci sarebbe da dire sul commiato tra Felix e Gaius, che è andato a trovarlo prima dell'esecuzione a cui è stato condannato.
Basti dire che questo episodio è un trionfo per il piccolo schermo, in particolare per la solidità della sceneggiatura e per la performance degli attori, che hanno reso le sfumature dei dialoghi e i conflitti morali di ogni personaggio in modo perfetto, senza mai oltrepassare il limite e rendendo credibili le emozioni, i mille dubbi e angosce con cenni misurati ma proprio per questo efficaci, veri. L'ultima scena è quella dell'esecuzione di Gaeta e Zarek, che si scambiano un mesto sorriso per darsi coraggio, ma un attimo prima che i proiettili facciano fuoco, Felix nota meravigliato che il suo moncherino ha smesso di dargli fastidio, particolare che in questa serie può voler dire tutto o niente.
Il cliffhanger dell'episodio precedente è stato risolto in questo Blood on the Scales, ma ci sono altri interrogativi che rimangono in sospeso: Sam Anders è sopravvissuto? E la Galactica sopravviverà? O le crepe notate dal Chief in sala motori sono il preludio di una nuova, insormontabile crisi? Ancora una settimana e lo sapremo. Forse.