Maneggiare con cura, perché Bang Bank - L'occasione fa l'uomo morto, scritto, diretto e interpretato dal trio I Ditelo Voi (Francesco De Fraia, Domenico Manfredi e Raffaele Ferrante) è uno di quei film che non ti aspetti. Un film che mischia i linguaggi, che sposta lo sguardo dal cinema fino al teatro, che unisce smaccata comicità ad una dolente satira sociale, riversandosi sulle note umoristiche di un trio comico che fa della napoletanità il tratto distintivo. Un tratto, a giudicare dal film, assolutamente vincente.
Per loro ammissione, Bang Bank, arrivato in streaming su Prime Video, chiude una trilogia, in un certo senso sperimentale, iniziata con Gomorroide, proseguita con Tre uomini e un fantasma e, ora con una commedia che rivede il classico archetipo dell'heist-movie, fermandosi però all'interno di quattro mura che, per I Ditelo Voi, diventeranno la scenografia immobile di un teatro che cambia fulcro, alternando in novanta minuti tre distinti momenti. A modo suo spiazzante, graffiante, divertente e malinconico, Bang Bank adatta in un film l'omonimo spettacolo teatrale del Trio, prendendo il meglio di un linguaggio studiato e ricercato, senza rinunciare al ritmo e alla presenza scenica. Ridendo (e forse piangendo) con una disavventura dai riflessi spiazzanti.
Bang Bank, la trama: una sconclusionata rapina
Per quasi tutta la durata, Bang Bank si svolge all'interno di una banca del Centro Direzionale di Napoli. All'interno, 'O Micione tiene in ostaggio i clienti e gli addetti agli sportelli. Fuori, un girotondo di volanti: polizia, carabinieri, la finanza che si danno il cambio quando smontano. Sì perché ciò che mette in scena il film è, soprattutto, una farsa ragionata, una commedia in cui il pretesto della rapina si trasforma presto in qualcos'altro. Dietro i sorrisi e dietro le risate, I Ditelo Voi parlano di società, di ingiustizia, di scontri ideologici: 'O Micione, facendo uscire poco a poco gli ostaggi, si ritrova con un misurato direttore di banca (che tifa Juve!) e con un imprenditore che ha un conto presso l'istituto. Tra sketch, battute e battutacce, la situazione sfugge di mano: il piano di 'O Micione, che voleva un misero prestito di cinque mila euro per la nonna anziana, si trasforma in un piano che prevede un accordo lauto, ovvero 3 milioni di euro da spartirsi, e una fuga nei cunicoli della Napoli sotterranea. Senza rivelarvi troppo, il piano salta (letteralmente) in aria. Sarà Amanda (Martina Stella), moglie incinta del banchiere, a spiegare ai tre la delicata situazione in cui si sono cacciati.
Cinema e teatro, per un film che dialoga con il pubblico
Come detto all'inizio della recensione, Bang Bank, con la supervisione artistica di Francesco Prisco, è un film che non ti aspetti. Un ibrido, sostanzialmente, che sfrutta le regole teatrali applicandole al cinema. Dunque, un film di dialoghi, di trovate, di sottigliezze da cogliere. Nemmeno fosse Un pomeriggio di un giorni da cani con Al Pacino (per restare in tema), il film de I Ditelo Voi non si ferma un attimo, pur restando immobile. Si ride, spesso di pancia, ci si emoziona, addirittura. Infine, si resta impietriti, quasi attoniti. Esperimento, intermezzo, rappresentazione surreale di un popolo sconfitto, in lotta costante verso un nemico che non esiste.
Quella dei comici napoletani, che rintracciano la poetica tipica della commedia partenopea (Totò e De Filippo su tutti, pur con le dovute reverenze di paragone), è allora una prova interessante per linguaggio e struttura, mostrando una notevole intelligenza narrativa nel concepire un microcosmo disperato (la commedia arriva spesso dalla disperazione), insinuandosi nelle note più dolenti di quell'attualità polarizzata e sconnessa, dove il popolo (inteso come insieme di persone) ha perso definitivamente ogni punto di riferimento. Per questo, in una lucida disamina, tanto stramba quanto irresistibile, Bang Bank irrompe a sorpresa nel panorama distributivo (streaming), sorprendendo grazie al dialogo strettamente popolare (e orgogliosamente partenopeo) tra I Ditelo Voi e il loro (ampio) pubblico.
Conclusioni
Una buona cura tecnica, l'arguzia surreale, la grande tradizione teatrale partenopea. Come scritto nella nostra recensione, Bang Bank de I Ditelo Voi mischia il cinema al teatro, per un risultato sorprendente e notevole. Al centro, un umorismo ragionato, capace di prendere pieghe totalmente inaspettate.
Perché ci piace
- L'umorismo ragionato de I Ditelo Voi.
- Tradizione teatrale napoletana.
- Un mix di linguaggi.
- L'arguzia surreale.
Cosa non va
- Potrebbe non essere ciò che vi aspettate. Un bene?