Balla con noi: intervista a Cinzia Bomoll e ai due protagonisti

Abbiamo fatto due chiacchiere con la regista di Balla con noi, che ci ha svelato qualche curioso retroscena della lavorazione del suo film, tra 'dolci pause' e trombe d'aria, e con i due protagonisti: Andrea Montovoli e Alice Bellagamba.

Seconda prova dietro la macchina da presa per Cinzia Bomoll, che stavolta fotografa la realtà dei ventenni che si ritrovano davanti a "sogni da realizzare e ostacoli da superare. Hanno l'energia dei sentimenti, l'incoscienza dell'età, le incertezze di chi non sa come sarà il domani. Hanno idee diverse, diverso colore della pelle, ma hanno in comune una grande passione: ballare". Questo, in poche parole, il concept alla base di Balla con noi, che vede tra gli interpreti Andrea Montovoli e Alice Bellagamba, noti al pubblico televisivo per le loro partecipazioni a popolari show come Ballando con le stelle e Amici, oltre a film e produzioni televisive.
Abbiamo fatto due chiacchiere con Cinzia Bomoll e i due giovani interpreti, Alice e Andrea, per farci raccontare qualcosa in più su questo nuovo progetto, e sulla sua lavorazione, non facile, ma al tempo stesso vissuta con leggerezza e spirito di squadra.

Cinzia, come ti spieghi tanta attenzione per i film in cui la danza e i giovani hanno un ruolo centrale? Ritieni si tratti di una semplice moda, o c'è qualcosa di più profondo che muove questo interesse da parte del pubblico giovane per il genere teen dance?
Cinzia Bomoll: Durante le prime ricerche nell'ambiente hip hop e break, quando abbiamo cominciato a scrivere questo film, ho visto e intervistato tantissimi giovani con la passione per il ballo. Ai giovani piace ballare, è un dato di fatto. Perciò direi che più che moda c'è una vera e propria attrazione per qualcosa di più istintivo e viscerale. In un film sul ballo, molti giovani si identificano, sono incuriositi dalle coreografie che poi cercano di rifare. Ho scoperto che ci sono miriadi di ragazzi e ragazze che si riuniscono nei cortili delle periferie delle città, nei parchi, nelle piazze, e passano ore su YouTube, tramite i loro telefonini, cercando di memorizzare i passi dei videoclip hip hop, per poi ballarli tutti insieme, dando vita a una vera e propria street dance. Questa non può essere solo una semplice una moda: questa è vera e propria passione.

Sul tuo blog hai paragonato il tuo film a un figlio e ti sei augurata che sia anche "schiaffeggiato" quando verrà alla luce, come si fa con tutti i bambini, sperando "che poi possa respirare, piangere e infine alzarsi in piedi e camminare con le sue gambe". Se dovessi essere tu a dargli il primo schiaffo, per cosa glielo daresti?

Cinzia Bomoll: Ho giocato con le parole, come mi piace fare, e questa metafora rende bene il mio stato d'animo di regista e donna insieme. Il primo schiaffo non lo darei a lui, ma piuttosto a me, anche solo per vedere se sono sveglia o sto sognando. E' talmente difficile fare film in Italia adesso, che a volte mi chiedo se mi sta succedendo davvero. Detto questo, siccome quando un bambino nasce non è la madre che gli da la prima sculacciata per farlo reagire, ma l'ostetrica, io piuttosto starò lì "stesa ed agognante" (ndr. ride) ad aspettare di sentire un segnale di vita, da questa creatura, sperando sia sano, non importa se bello o brutto, maschio o femmina, ma vivo. E lo si sa solo quando escono i dati Cinetel. Si potrebbe dire che è "Miss Ostetrica Cinetel" che schiaffeggia i neonati-film e ti fa capire come stanno. Voi direte: e la critica ? Questo non è un film per la critica, è un film per il pubblico. Il mio primo film, Il segreto di Rahil era per la critica, che è stata molto positiva, e infatti - guarda un pò i casi della vita - nelle sale italiane non è nemmeno uscito.

Cosa ricordate della lavorazione di Balla con noi? Qualche episodio legato alle riprese o allo sviluppo del film?
Cinzia Bomoll: La scrittura è stata dura, decine di revisioni per accontentare i produttori, ma preferisco ricordare solo il meglio, grazie soprattutto a Max (n.d.r Massimiliano Bruno, anche autore di Nessuno mi può giudicare), lui è uno che fa ridere nella vita come nei suoi film, e a parte il fatto che ho messo su cinque chili perchè lui pretendeva frequenti pause con dolciumi vari, abbiamo anche riso tanto.
Poi, sul set del film, ricordo l'atmosfera spesso allegra e frizzante. Quando si è circondati da tanti giovani, colorati, allegri, saltellanti è inevitabile. Ho un aneddoto: il primo giorno di riprese, con la tensione del primo ciak alle stelle, eravamo isolati nella periferia romana e venne una tromba d'aria improvvisa e pazzesca, che fece volare via tutto: attrezzature, tendoni, perfino noi riuscivamo a stento a reggerci in equilibrio. Mentre correvamo a cercare un riparo, col rischio di beccarci pure i fulmini, ridevamo. C'era da essere disperati, falliva proprio il primo giorno di riprese, c'erano danni gravi, e noi invece, insieme, con l'intesa di una bizzarra unione, per sdrammatizzare, ridevamo.

Alice Bellagamba: Io ho solo ricordi positivi! Davvero... abbiamo passato due mesi stupendi, si era creata una bella intesa tra noi attori, Cinzia - la nostra amatissima regista - e tutto il resto della troupe. Mi sono divertita, ho riso e mi hanno fatto passare delle giornate bellissime. Eravamo come una grande famiglia, abbiamo lavorato senza stress e soprattutto accompagnati dalla nostra grande passione per questo mestiere.
Andrea Montovoli: Ogni esperienza sul set ti lascia il segno, ed è bello che a volte si instaurano rapporti e legami di amicizia con altri colleghi e gli addetti ai lavori. Ricordo sempre che per fare un bel film c'è bisogno di tutti, soprattutto di quelli che lavorano dietro la macchina da presa!

Cinzia, ti sei occupata della regia di videoclip, documentari e film, ma anche di televisione oltre che di scrittura. Cosa ti aspetta dopo Balla con noi? Hai progetti "in ballo"? (tanto per restare in tema)
Cinzia Bomoll: A novembre esce il mio nuovo romanzo con Fazi Editore, il titolo è 69: la storia di un amore impossibile sullo sfondo di un'Italia che non sarà più la stessa, dopo la strage di Piazza Fontana. Poi spero nella ristampa del mio primo romanzo Lei che nelle foto non sorrideva che è esaurito nella librerie. Per il resto mi accingo a scrivere un nuovo film, una commedia che fa anche pensare. E ho quasi finito il mio terzo romanzo che però è ancora nel cassetto. Mi piacerebbe anche tornare alla televisione magari con un film tv o una serie breve. E' da un pò di anni che semino, spero di cominciare a raccogliere, o meglio, mi sembra il caso di dire "siamo in ballo, balliamo!"

Alice, ancora un progetto a passo di danza, per te. Sogni di proseguire su questa strada, oppure hai obiettivi e aspirazioni artistiche diverse?
Alice Bellagamba: Sì... Dopo Non smettere di sognare, in cui interpretavo una ballerina, ora interpreto Erica, una ballerina di danza classica.. E credo sia stupendo poter conciliare entrambe le mie passioni (danza e recitazione). Mi auguro quindi di continuare a lavorare trasportata dalla passione, come adesso. Il più a lungo possibile...

Andrea e Alice, In che modo è cambiata la vostra vita dopo la vostra partecipazione a Ballando con le stelle ed Amici, tra pro e contro?

Alice Bellagamba: La mia vita è sicuramente cambiata per quanto riguarda la popolarità, ma ho sempre frequentato il mondo dello spettacolo e dell'arte sin da piccolissima... quindi diciamo che pubblico e palcoscenici fanno parte di me sin dall'infanzia. Sicuramente sono cresciuta molto anche grazie a questa esperienza: stare di fronte alle telecamere di fa assumere una maggior sicurezza.
Andrea Montovoli: La mia vita è sempre la stessa, e tengo sempre presente quello che dice mio nonno, "sempre piedi per terra e umiltà". Ovviamente devo tanto a Milly (Carlucci ndr) e alla Ballandi che hanno creduto in me e mi hanno fatto entrare nelle case degli italiani.

Andrea, questa settimana sei apparso anche in Notte prima degli esami '82, oltre che nel film di Cinzia. Ti sei divertito di più ad interpretare un ragazzo degli anni '80 o uno degli anni Zero?
Andrea Montovoli: Amo il mio lavoro, la fortuna di un attore a volte è quella di interpretare ruoli sempre diversi, ed è una cosa che mi affascina ed entusiasma. Bisogna essere molto "camaleonti" e versatili.