Di lei si sta parlando come possibile Minerva McGranitt nella serie dedicata alla saga di Harry Potter: sarebbe una scelta fantastica. E molto interessante: Sharon Horgan è infatti uno dei talenti più versatili della televisione contemporanea. Non solo interprete: è anche produttrice esecutiva e sceneggiatrice. Bad Sisters l'ha creata lei e l'ha voluta fortemente. Arrivata alla seconda stagione, in streaming su AppleTV+ dal 13 novembre, la storia delle sorelle Garvey è uno dei titoli più dissacranti degli ultimi anni.
Irlandesi, sboccate, scalmanate: le Garvey sono cinque e sono tutte donne non comuni. Molto unite, nel primo ciclo di episodi si sono messe d'accordo per eliminare John Paul (Claes Bang), marito della secondogenita, Grace (Anne-Marie Duff), che la picchiava e maltrattava. In Bad Sistes 2, dieci episodi, uno nuovo ogni martedì, devono fare i conti con il loro terribile segreto. Horgan ha il ruolo della maggiore, Eva, ed è strepitosa nell'unire senso dell'umorismo nero e fisicità degna di Lara Croft.
Nella nostra intervista con l'attrice e la regista Dearbhla Walsh parliamo proprio delle sequenze action e di cosa bisogna tenere in mente quando si scrive qualcosa: no, il pubblico non va rassicurato per Horgan. Gli va dato ciò di cui ha bisogno. Dite voi se non sarebbe una professoressa McGranitt perfetta!
Bad Sisters 2: intervista a Sharon Horgan e Dearbhla Walsh
Se non avete mai visto Bad Sisters preparatevi psicologicamente: l'umorismo delle sorelle Garvey è scorretto. E, sopratutto, queste donne lanciano costantemente dilemmi morali allo spettatore. In un periodo storico in cui si inseguono algoritmi per accontentare un pubblico che vuole essere rassicurato, è una mossa furba quella della serie AppleTV+?
Walsh nota un punto fondamentale: "C'è stata una reazione sorprendente alla prima stagione: ha incanalato un sacco di frustrazione delle donne. Ma questo non vuol dire che ci si debba ripetere: altrimenti è come seguire un algoritmo".
Secondo Sharon Horgan invece: "Penso sia sempre interessante domandarsi ciò che credi il pubblico voglia. Però a un certo punto ti devi dimenticare di quello che vuoi tu e dire: questo è ciò di cui avete bisogno! La prima stagione è uscita nel momento perfetto perché, a causa di quello che stava accadendo nel mondo in quel periodo, ci si è davvero uniti nell'odiare qualcuno. John Paul era perfetto da detestare".
Sharon Horgan e il rapporto con il pubblico
Nello specifico, a proposito della scrittura concepita con in mente gli spettatori, l'attrice, sceneggiatrice e produttrice dice: "In questa seconda stagione non è che volessi dare una sorta di dilemma morale: volevo dare al pubblico qualcosa di emotivo. Qualcosa che facesse davvero provare delle emozioni. Quindi non si tratta solo di mettere su un thriller, o di pensare un colpo di scena, ma anche di mostrare una famiglia che affronta qualcosa insieme. Mi sembra di pensare molto al pubblico, ma a un certo punto bisogna smettere di farlo. Altrimenti è come se lo imboccassi. Anche perché il mondo cambia così rapidamente! Non si può scrivere per un certo tipo di clima, politico, o di altro tipo. Devi solo dire: beh, questa è, credo, una buona storia. Devi essere sempre sicuro che ci sia un fondo di verità e di emozione. Se è così vai tranquillo".
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Le scene d'azione di Bad Sisters 2
Abbiamo parlato della professoressa McGranitt, ma in Bad Sisters 2 Sharon Horgan sembra un misto tra Lara Croft e James Bond: ha diverse scene d'azione. Va in barca, si lancia da una scogliera. Com'è stato inserire questi elementi action in una serie così divertente?
La regista: "È vero, queste nuove puntate sono piene di azione. Ma è un'azione che non dimentica l'umorismo. La sequenza della barca in effetti l'abbiamo pensata con James Bond in mente. Sono sempre sequenze divertenti, ma al centro di ognuna c'è l'azione. C'è qualcosa di molto reale che motiva le sorelle in questi momenti: salvare la propria vita, salvare la vita di qualcuno, oppure voler uccidere qualcuno! La situazione si capovolge continuamente. Alle ragazze forse sono piaciute troppo: sulla scogliera ho dovuto chiedere di fingere di essere spaventate, perché si stavano divertendo così tanto. Tutte volevano fare i propri stunt. Sharon poi ha proprio una bella corsa: non esce dal personaggio. Corre su e giù almeno cinque volte prima di essere ripresa dalla telecamera, perché tutto sembri reale. Si è esercitata anche con i tuffi. Non dà niente per scontato".
I racconti di Horgan sono un po' diversi: "Quando eravamo in barca ci siamo tutte sentite male. Anzi, malissimo! Quando si guarda il risultato finale sembra che siamo tutte delle eroine, invece quel giorno ci ha messo ko. Non mi sento né Lara Croft né James Bond, però sì, mi piace correre".